Le temperature estreme, sia troppo alte che troppo basse, causano attualmente circa 407.000 decessi all’anno in Europa. Un nuovo studio rivela che, senza adeguate misure di adattamento, il numero di decessi legati alle temperature potrebbe aumentare significativamente entro la fine del secolo.
L’indagine mostra che, se anche le politiche climatiche attuali riuscissero a limitare l’aumento globale della temperatura a 3°C, la mortalità correlata alle temperature potrebbe comunque crescere entro il 2100, con circa 55.000 decessi aggiuntivi all’anno.
Il bilancio attuale delle vittime mostra che le morti legate al freddo sono ancora dominanti, con un rapporto di circa 8,3 a 1 rispetto a quelle causate dal caldo. Tuttavia, con l’aumento delle temperature globali, si prevede un aumento significativo delle morti dovute al calore, facendo diminuire tale rapporto a 2,6 a 1 nel caso di un aumento generale di 4°C delle temperature. Le regioni del sud Europa, già oggi le più colpite dalle ondate di calore, vedranno un aumento ancora più marcato, con le morti legate al caldo oltre nove volte più frequenti rispetto al nord Europa, sempre entro il 2100.
Disparità regionali e impatto demografico
L’analisi evidenzia notevoli disparità tra le diverse aree europee. Le morti causate dal freddo sono attualmente 2,5 volte più comuni nell’est rispetto all’ovest del continente, mentre le morti legate al caldo sono sei volte più frequenti nel sud rispetto al nord.
Le proiezioni future mostrano che le regioni meridionali di paesi come Grecia, Italia, Spagna e Francia saranno particolarmente vulnerabili agli aumenti delle temperature, mentre le regioni dell’Europa orientale vedranno una riduzione complessiva della mortalità legata al calore, grazie a una diminuzione del tasso di mortalità generale.
I fattori trainanti: cambiamenti climatici e demografici
Lo studio, condotto da ricercatori del Joint Research Centre (JRC) europeo, e pubblicato sulla rivista Lancet, ha analizzato l’eccesso di mortalità legato alle variazioni di temperatura in 1.368 regioni europee di 30 paesi (inclusi EU27, Norvegia, Svizzera e Regno Unito), prendendo in considerazione le caratteristiche specifiche delle diverse fasce d’età e le vulnerabilità socio-economiche e ambientali locali. I risultati mostrano come l’invecchiamento della popolazione e i cambiamenti climatici siano i principali fattori che influenzeranno l’aumento della mortalità legata alle temperature.
Le previsioni per il futuro
Secondo le proiezioni, con un aumento della temperatura di 3°C, la mortalità legata al caldo triplicherà rispetto ai livelli attuali. In particolare, i decessi annuali in Grecia dovrebbero passare da 1.730 a 4.767, in Francia da 3.061 a 13.564, in Italia da 10.433 a 28.285 e in Spagna da 4.414 a 20.194.
Complessivamente, l’aumento previsto della mortalità in Europa sarà pari a 14,9 decessi aggiuntivi per 100.000 abitanti entro il 2100, ma con variazioni significative tra le diverse regioni.
Un appello all’azione rivolto ai decisori politici
Lo studio sottolinea l’urgenza di implementare misure di adattamento per ridurre il rischio di mortalità legata alle temperature, specialmente nelle aree più vulnerabili. Gli autori invitano le autorità europee a rafforzare i sistemi sanitari e a prepararsi ad affrontare le sfide senza precedenti che l’Europa dovrà affrontare, in particolare durante le ondate di calore e freddo estremi, prestando particolare attenzione alle comunità più a rischio.