di Lugi Baldini*
La ricerca all’estero di professionalità infermieristica per sopperire all’attuale carenza di personale sanitario nel nostro Paese è un tema delicato. In Italia mancano almeno 65mila infermieri ed è difficile trovarli. Lo spiega bene Marzio Bartoloni, nel suo articolo pubblicato martedì scorso sul Sole 24 ore: si tratta ormai di “merce” preziosa.
In Italia, così come all’estero, visto che anche Germania, Irlanda e altri Paesi sono impegnati in questa sorta di “campagna acquisti”. Il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha stretto un accordo con il Governo indiano e nel 2025 dovrebbero arrivare almeno 10mila infermieri.
A livello regionale, la Lombardia attende i primi 200 operatori dall’Argentina. La strada, insomma, è tracciata.
Ma perché si è arrivati a questo punto? Gli infermieri nel corso degli anni sono stati dimenticati, fatta salva la parentesi “eroica” del Covid-19. Dimenticate le professionalità italiane, attivati, invece, risorse e mezzi, per programmare corsi di formazione mirati e interventi finalizzati al riconoscimento dei titoli di studio e specializzazione conseguiti al di fuori del territorio italiano.
Il problema, come osserva giustamente Bartoloni, è la bassa attrattività di questa professione. Si fa poco o nulla per renderla desiderabile da chi si avvicina al settore sanitario, anche perché è un mestiere usurante, impegnativo, di grande responsabilità, sicuramente con retribuzioni non adeguate.
Ci si chiede non solo quali effetti potrà avere, in termini di qualità dell’assistenza, l’inserimento negli organici di questi operatori, ma anche quanto possa giovare al nostro sistema sanitario una soluzione “tampone” concepita per protrarsi appena qualche anno.
Come Enpapi abbiamo promosso l’impiego di una rete di liberi professionisti capillarmente distribuita, che potrebbe essere impiegata immediatamente, senza necessità di trasferimenti intercontinentali o corsi di lingua.
Ci siamo resi disponibili a fornire il massimo supporto operativo, ma ancora non abbiamo riscontri. Intanto, come sottolinea Bartoloni, mentre il ministro Schillaci sta lavorando sul doppio fronte stipendi e carriera, la fuga degli infermieri dall’Italia continua e questo è un altro aspetto da tenere presente.
E sul quale intervenire al più presto e con misure risolutive. —Luigi Baldini Presidente ’Ente nazionale previdenza e assistenza della professione infermieristica – Mancano infermieri? Guardare oltre gli indiani.
*Presidente Enpapi







