Nuovo patto per la competitività europea

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I leader degli Stati membri a conclusione della riunione del Consiglio europeo l’8 novembre hanno rilasciato la Dichiarazione di Budapest per un nuovo patto per la competitività europea. Nel contesto delle attuali sfide geopolitiche, economiche e demografiche, essi si impegnano a rafforzare la competitività globale dell’UE e a perseguire l’obiettivo ambizioso di fare del continente europeo il primo a impatto climatico zero. Come avviato dai processi di Versailles, Granada e Bruxelles, i capi di governo si impegnano a rendere l’UE un modello di innovazione, produttività e sostenibilità, favorendo la coesione economica e sociale sia internamente sia su scala globale.

 

Le sfide e gli obiettivi per un’Europa più competitiva

I leader accolgono con favore le relazioni di Enrico Letta e Mario Draghi – rispettivamente “Much more than a market” e “The future of European competitiveness” – che delineano le principali sfide per l’economia e la società europee ed esprimono raccomandazioni strategiche per il futuro. Nella Dichiarazione si riconosce che tali documenti rappresentano una solida base per affrontare il divario in produttività e innovazione rispetto agli altri attori globali.

È essenziale agire con determinazione e unità a beneficio di cittadini, imprese e Stati membri”, affermano i rappresentanti degli Stati membri, annunciando una serie di iniziative per rafforzare la competitività europea con particolare riferimento a 12 aree prioritarie.

  1. Mercato Unico: entro giugno 2025 definire una strategia europea per progredire nel completamento del mercato unico, al fine di promuovere l’innovazione, gli investimenti e la resilienza economica.
  2. Unione dei Capitali e degli investimenti: entro il 2026, l’UE mira a integrare i mercati dei capitali, offrendo nuove opportunità finanziarie a PMI e start-up.
  3. Politica industriale e Decarbonizzazione: i leader dell’UE si impegnano a sostenere la crescita delle tecnologie avanzate e a favorire la transizione ecologica delle industrie tradizionali.
  4. Semplificazione normativa: entro il 2025 sarà avviata la “rivoluzione della semplificazione” per ridurre del 25% gli obblighi burocratici, facilitando l’operato delle imprese.
  5. Difesa e industria spaziale: potenziamento dei tempi e delle capacità di difesa grazie all’attivazione di nuovi strumenti finanziari pubblici e privati e allo sfruttamento del potenziale dell’industria spaziale.
  6. Ricerca e innovazione: entro il 2030 giungere all’obiettivo di spesa del 3% di PIL dedicato agli investimenti in ricerca e sviluppo, con un focus specifico sulle tecnologie di rottura.
  7. Sovranità energetica e neutralità climatica entro il 2050: verso un’Unione dell’energia decarbonizzata e a prezzi accessibili per cittadini e imprese, per una sostenibilità a lungo termine.
  8. Economia circolare: riconosciuta la necessità di una normativa di settore, i leader si impegnano a sviluppare un mercato integrato dei materiali secondari, soprattutto delle materie prime cicliche.
  9. Competenza tecnologica e digitale: entro giugno 2025 presentare proposte per accelerare la transizione digitale nei comparti produttivi e industriali, proteggendo al contempo la privacy e la sicurezza.
  10. Talenti e competenze: investire in formazione e promuovere occupazione di qualità attraverso politiche inclusive e il rafforzamento del dialogo sociale, in linea con il Pilastro sociale europeo.
  11. Commercio sostenibile: perseguire un approccio commerciale solido e resiliente, con focus sulla diversificazione e cooperazione globale.
  12. Settore agricolo: supportare la competitività e resilienza del settore agricolo, garantendo stabilità agli agricoltori europei rafforzando la loro posizione nella filiera alimentare e assicurando una concorrenza leale a livello europeo e globale.

 

Investimenti per un futuro competitivo

Affrontare queste sfide richiederà ingenti investimenti, con il sostegno di fondi pubblici e privati. I leader dell’UE intendono adoperarsi per mobilitare tutte le risorse possibili attraverso il quadro finanziario pluriennale e per incentivare la partecipazione della Banca europea per gli investimenti, esplorando anche l’introduzione di nuove risorse finanziarie.

Infine, i leader europei invitano istituzioni, Stati membri e attori economici a collaborare per attuare il “Patto per la competitività”. La necessità di un’azione comune è quanto mai urgente; l’UE si impegna a monitorarne costantemente i progressi per garantire il successo della strategia.

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