L’Unione europea prosegue il cammino intrapreso per un’intelligenza artificiale (IA) affidabile ed etica, che veda le persone al centro dello sviluppo tecnologico. Dopo l’approvazione della legge europea sull’IA (Artificial Intelligence Act, AI Act), a giugno 2024, la priorità attuale è il rafforzamento della posizione dell’Unione nel settore per l’innovazione dell’IA.
A tal fine, la Commissione europea ha inteso istituire le prime “fabbriche dell’IA” entro i primi 100 giorni del nuovo mandato della Presidente von der Leyen.
Le fabbriche di IA: un nuovo modello per l’innovazione. Le fabbriche di IA sono progettate per fornire a imprese e ricercatori l’accesso ai supercomputer europei, ottimizzati per le esigenze dell’intelligenza artificiale. Queste strutture strategiche integrano tre elementi chiave: supercomputer, dati e capitale umano. Un ruolo determinante è svolto dallo European High Performance Computing Joint Undertaking, che fornisce le infrastrutture necessarie e copre il 50% dei costi di acquisizione e gestione dei supercomputer dedicati all’IA, oltre alla metà dei costi per i servizi offerti dalle fabbriche di IA.
Sono stati selezionati sette consorzi in altrettanti paesi dell’UE – Finlandia, Lussemburgo, Svezia, Germania, Italia, Spagna e Grecia – per avviare le fabbriche di IA. Nuove proposte per ulteriori strutture saranno esaminate a partire da febbraio 2025.
L’iniziativa delle fabbriche di IA rappresenta una mossa strategica dell’UE per rafforzare l’autonomia europea nel settore e supportare start-up, industrie e centri accademici nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Questi hub non solo ridurranno i tempi e i costi di addestramento dei modelli di IA, ma faciliteranno anche l’accesso ai dati e la formazione di competenze specializzate, fornendo supporto professionale. Tuttavia, ci sono ancora delle sfide da superare. Tra queste, la semplificazione delle procedure di accesso alle risorse di calcolo, il miglioramento dell’efficienza energetica dei supercomputer e dei centri dati, l’assicurazione di un accesso tempestivo ai chip avanzati per l’IA e l’accelerazione del processo di implementazione delle fabbriche di IA. Non ultimo, la riluttanza delle start-up a richiedere l’accesso ai supercomputer dell’UE a causa della lunghezza e complessità delle procedure di richiesta. Secondo un rapporto del 2024, il 12% delle start-up ritiene troppo gravoso l’impegno burocratico per accedere ai supercomputer EuroHPC, mentre l’11% è incerto sui benefici specifici e ritiene che i tempi di attesa per accedere ai supercomputer dell’UE siano troppo lunghi, e l’8% dichiara di non avere sufficiente familiarità con i supercomputer europei. Da non sottovalutare coloro che sostengono che esiste una certa ambiguità nel concetto stesso di “IA affidabile”.
Affrontare queste sfide e risolverle consentirà alle fabbriche di IA di esplodere tutto il loro potenziale per l’innovazione tecnologica europea. Parallelamente a questa iniziativa, la Commissione ritiene fondamentale agire anche su altri fronti, come il potenziamento delle infrastrutture di cloud computing e il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali (CMU) per garantire finanziamenti adeguati alle imprese tecnologiche. Solo con un approccio integrato e mirato, l’UE può colmare il divario con le altre regioni leader nel settore dell’IA e consolidare il proprio ruolo nella corsa globale all’innovazione.
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