Nel rapporto si valutata l’adozione di questi strumenti e il loro potenziale impatto sulle dinamiche del mercato del lavoro, sulla redistribuzione, sulla sostenibilità fiscale e sulla qualità della vita.
Grazie ai rapporti nazionali, sono esaminati i principali strumenti in uso nei Paesi considerati (pensionamento differito, età pensionabile differenziata, età pensionabile flessibile e possibilità di combinare la pensione con il lavoro), comprese le più recenti riforme.
Lo studio consente di avere una visione complessiva della disponibilità dei percorsi di pensionamento flessibile nell’UE e in Norvegia e di conoscerne le varie forme (struttura e incentivi offerti). Ad esempio, il pensionamento differito – che può includere incentivi attuariali e talvolta fiscali – che esiste in tutti i 28 Paesi considerati, tranne uno (i Paesi Bassi). Le età pensionabili differenziate, sono una realtà nella metà dei Paesi considerati e consentono ai lavoratori di andare in pensione prima senza penalizzazioni se hanno un’anzianità contributiva lunga. Invece, le età pensionabili flessibili, che sono disponibili in soli tre Paesi, permettono ai lavoratori di scegliere la propria età pensionabile all’interno di un intervallo definito. La possibilità di combinare la pensione con il reddito da lavoro è data in tutti i Paesi, anche se con criteri di ammissibilità diversi; mentre l’opzione di combinare il lavoro part-time con una pensione parziale è meno comune.
Tra le principali evidenze del rapporto, le tendenze principali delle riforme attuate nei vari Paesi. In primo luogo, i Paesi europei incoraggiano la combinazione di lavoro e pensione attraverso incentivi fiscali e/o condizioni più semplici per combinare il reddito da pensione con quello da lavoro. In secondo luogo, i Paesi aumentano gli incentivi a posticipare il pensionamento attraverso un miglioramento dei tassi di accumulo e bonus aggiuntivi. In terzo luogo, i Paesi hanno introdotto o perfezionato le condizioni di ammissibilità per età pensionabili differenziate, per sostenere chi ha una lunga carriera.
Nella maggior parte dei Paesi i siti web dei governi e degli enti pensionistici forniscono informazioni generali sui percorsi di pensionamento flessibile. Solo in alcuni casi sono disponibili calcolatori pensionistici online che offrono calcoli anche sui percorsi di pensionamento flessibile.
Sebbene l’età effettiva di pensionamento e i tassi di partecipazione al mercato del lavoro, per le persone di 60 anni o più, siano aumentati significativamente nell’ultimo decennio, soprattutto per le donne, in diversi Paesi persistono divari di genere. Gli scarsi dati nazionali a disposizione suggeriscono che l’adozione di percorsi di pensionamento flessibili sia ancora limitata tra le persone meno istruite, i lavoratori dei mestieri artigianali/manuali e le donne, mentre i lavoratori a più alto reddito e con una migliore istruzione hanno maggiori probabilità di beneficiare di opzioni di pensionamento differito o di combinare la pensione con il lavoro. Lavorare oltre l’età pensionabile può essere motivato da necessità finanziarie o dal piacere di lavorare, mentre è più probabile che le persone a più alto reddito siano motivate da fattori non finanziari, come il mantenimento dei legami sociali e il senso di appartenenza.
Il potenziale redistributivo dei percorsi pensionistici flessibili è limitato dalle disuguaglianze strutturali. Le persone con un reddito più elevato beneficiano maggiormente di opzioni come la combinazione di pensione e lavoro retribuito o gli incentivi a ritardare il pensionamento. Allo stesso modo, le donne beneficiano meno di questi percorsi, soprattutto quelle con responsabilità di cura. Età pensionabili differenziate aiutano a risolvere i problemi di equità, consentendo il pensionamento anticipato senza penalizzazioni per chi ha una lunga vita lavorativa.
Il rapporto si conclude con diverse raccomandazioni politiche, tra cui: migliorare la progettazione e gli incentivi finanziari al pensionamento differito e alla combinazione della pensione con il lavoro; maggiore personalizzazione dell’accesso a età pensionabili differenziate per i lavoratori con carriere lunghe e/o con lavori fisicamente impegnativi; migliorare la disponibilità di fonti di informazione digitali e non digitali sulle opzioni di pensionamento flessibile e sulla pianificazione; integrare ulteriormente i percorsi di pensionamento flessibile con le politiche del mercato del lavoro.
All’interno del rapporto una serie di utili tavole sinottiche riassuntive rende possibile la comparazione tra i diversi Paesi. Inoltre, uno strumento web consente di visualizzare mappe interattive con la distribuzione dei diversi strumenti e percorsi di pensionamento flessibile e la loro coesistenza con lo svolgimento di attività lavorativa.
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