
Il pacchetto di primavera analizza le principali fide economiche e sociali in tutta l’Unione europea e offre orientamenti strategici agli Stati membri al fine di rafforzare la competitività, la prosperità e la resilienza. Sono comprese nel pacchetto le “raccomandazioni specifiche per paese” e le indicazioni per riforme e investimenti in linea con queste tre priorità dell’UE.
Il pacchetto quest’anno, particolarmente ricco di informazioni, contiene, tra l’altro, le proposte per:
- i Rapporti Paese e le Raccomandazioni Specifiche per Paese sugli orientamenti di politica di bilancio;
- gli orientamenti in materia di occupazione 2025;
iii. le Raccomandazioni sull’attivazione della NEC;
- la Relazione preparata in conformità dell’articolo 126(3) del TFUE;
- la Procedura per disavanzo eccessivo per la Romania;
- il rapporto di sorveglianza post-programma su Cipro, Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna.
Dando seguito all’attuazione del Semestre europeo sono stati presentati contestualmente anche gli esami approfonditi nell’ambito della Procedura per squilibri macroeconomici per 10 Stati membri (compresa l’Italia) adottati il 13 maggio scorso (è possibile scaricarli al seguente link https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-and-fiscal-governance/macroeconomicimbalance-procedure/depth-reviews_en).
Nel corso di una conferenza stampa congiunta della Vicepresidente esecutiva (VPE) Mînzatu, con delega per diritti sociali e competenze, posti di lavoro di qualità e preparazione, e Dombrovskis, Commissario per l’economia, la produttività, l’attuazione e la semplificazione.
La VPE Mînzatu, nel suo intervento ha evidenziato che quest’anno, per la prima volta, tutti gli Stati membri hanno ricevuto una raccomandazione sulle competenze, a riprova della delicatezza del tema, sul quale anche l’UE a livello globale può e deve fare molto; 24 sono invece gli Stati che hanno ricevuto una raccomandazione sull’istruzione e la cura della prima infanzia. La Vicepresidente si è soffermata su questi aspetti per sottolineare quanto sia cruciale investire in tali ambiti alla luce del contesto demografico per il mercato del lavoro e l’economia in generale. Anche la revisione di medio termine dei fondi strutturali, in particolare del Fondo sociale europeo plus, a suo avviso può essere di supporto in questo. Guardando al futuro, per Mînzatu il rafforzamento del FSE+ diventa ancor più rilevante, così come il mantenimento di una forte dimensione sociale nel bilancio.
Nel suo intervento, il Commissario Dombrovskis ha ripercorso i punti principali del Pacchetto di primavera, che per la prima volta riporta le valutazioni della Commissione sui progressi compiuti dagli Stati membri nell’ambito del nuovo quadro di governance economica e dei loro Piani strutturali di bilancio di medio termine (PSBMT). Dombrovskis ha innanzitutto ricordato che, in un contesto commerciale e di sicurezza particolarmente volatile, il pacchetto analizza le principali sfide economiche e sociali in UE offrendo orientamenti strategici agli Stati membri al fine di rafforzare la competitività, la prosperità e la resilienza con particolare attenzione alla sicurezza, che sono gli elementi chiave che ben riassumono gli obiettivi e le priorità dell’UE.
I Rapporti Paese, in particolare, valutano gli sviluppi economici, occupazionali e sociali in ciascuno Stato membro, in linea con le priorità stabilite nella Bussola della competitività; in questo contesto gli Stati membri sono incoraggiati a rafforzare la loro competitività colmando il divario di innovazione, portando avanti la decarbonizzazione in linea con il Clean Industrial Deal, riducendo le dipendenze eccessive, aumentando la sicurezza e la resilienza, anche attraverso il rafforzamento delle capacità di difesa e promuovendo le competenze e i posti di lavoro di qualità, garantendo al contempo l’equità sociale. I Rapporti Paese fanno anche il punto sull’attuazione dei Piani di ripresa e resilienza (PNRR) e dei Programmi della politica di coesione.
In merito al Dispositivo di ripresa e resilienza (RRF), Dombrovskis ha ribadito che esso terminerà nel 2026, e ha incoraggiato gli Stati membri ad accelerare l’attuazione di Piani poiché sono molti i Paesi in ritardo (preoccupazione che si riflette nelle Raccomandazioni specifiche per paese). Il Commissario ha ricordato che, per sostenere la competitività in tutti i settori, la Bussola della competitività definisce cinque fattori orizzontali che si riflettono, adattandosi alle varie situazioni, anche nelle Raccomandazioni specifiche per paese (RSP); esse riflettono la portata e l’urgenza delle azioni richieste, in tre aree chiave: (i) politica fiscale, comprese le riforme per aumentare l’efficacia della politica fiscale e della spesa pubblica, (ii) attuazione dei programmi di politica di coesione e di PNRR, e (iii) sfide strutturali in sospeso e/o recenti.
Dombrovskis ha proseguito ricordando che, nel contesto delle crescenti sfide in materia di sicurezza, per la prima volta gli Stati membri possono ricorrere alla Clausola di salvaguardia nazionale (NEC) prevista dal Patto di Stabilità e Crescita, il cui obiettivo è quello di facilitare investimenti nel settore della difesa sostanziali e significativi salvaguardando allo stesso tempo la sostenibilità di bilancio. Inoltre, per la prima volta la Commissione ha fornito una valutazione dei progressi compiuti rispetto ai Piani strutturali e fiscali di medio termine (ad eccezione di Lituania e Germania che saranno valutati a breve), nonché l’ottemperanza degli Stati membri sottoposti alla Procedura per disavanzi eccessivi (PDE). Per la Commissione la valutazione è generalmente positiva, con Italia, Francia, Malta, Polonia, Slovacchia e Ungheria che non necessitano di adottare, in questa fase, ulteriori misure. Al contrario, per Cipro, Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi, la Commissione ha valutato l’esistenza di un rischio di scostamento dai tassi di crescita massimi raccomandati dal Consiglio, mentre per la Romania la crescita della spesa netta continua ad essere significativamente superiore al tetto fissato dal percorso correttivo, con evidenti rischi per la correzione del disavanzo eccessivo entro il 2030; la Commissione ha pertanto ha raccomandato di adottare una decisione che stabilisca che la Romania non ha adottato misure efficaci. Quanto alla Relazione ai sensi dell’articolo 126 (3) del TFUE, la Commissione proporrà al Consiglio, sentito il parere del Comitato economico e finanziario, di aprire una Procedura per disavanzo eccessivo per l’Austria.
Inoltre, nell’ambito della Procedura per squilibri macroeconomici, Dombrovskis ha ricordato che 10 Stati membri (Cipro, Estonia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia, Svezia e Ungheria) sono stati selezionati per un esame approfondito nell’ambito della relazione sul meccanismo di allerta 2025. La Germania è stata riclassificata come paese “senza squilibri”, in quanto le vulnerabilità legate al surplus delle partite correnti sono diminuite e di recente sono stati annunciati significativi progressi politici. Il Commissario ha infine segnalato che in base al Rapporto sulla convergenza (pubblicato sempre il 4 giugno), la Bulgaria ha compiuto buoni progressi nella convergenza economica con l’area dell’euro, rispettando i valori di riferimento stabiliti per i criteri di convergenza e soddisfacendo i requisiti giuridici, aprendo in questo modo la strada all’introduzione dell’euro nel Paese dal 1° gennaio 2026 (la Bulgaria sarà quindi il 21° Stato membro dell’UE ad aderire all’area dell’euro).
RAPPORTI PAESE E LE RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER PAESE. In generale, nei Rapporti Paese la Commissione ha analizzato gli andamenti economici e sociali degli Stati membri, riconoscendo che gli Stati membri hanno dato seguito alle raccomandazioni specifiche dello scorso semestre europeo (2024), compiendo progressi nella realizzazione delle misure del PNRR; ha inoltre valutato gli sviluppi nell’ambito del Pilastro europeo dei diritti sociali e nel conseguimento degli obiettivi principali dell’Unione in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà, nonché i progressi nel conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Permangono, tuttavia, questioni strutturali specifiche di ogni Stato membro.
La Commissione evidenzia la situazione di stagnazione dell’attività economica in Germania, dove la carenza di investimenti pubblici e privati esercita un freno sulla crescita del PIL potenziale, tra le più basse nell’UE. In tale quadro, il nuovo piano di investimenti potrebbe rinvigorire la crescita, rafforzando in particolare la domanda interna. Su tale linea, vengono incoraggiate politiche che favoriscano l’innovazione, la transizione ecologica e la digitalizzazione.
Sfide strutturali critiche caratterizzano anche la Francia: nonostante i segnali di ripresa della produttività, il debito pubblico rimane elevato e gli investimenti in innovazione sono valutati modesti rispetto alle necessità di rafforzare la crescita di lungo periodo. Tuttavia, i segnali positivi rilevati, quali: mobilitazione del capitale privato, riduzione del numero di crediti deteriorati, lasciano intravvedere prospettive di miglioramento.
Situazione diversa caratterizza la Spagna, che nel 2024 ha conservato una crescita robusta unitamente ad un mercato del lavoro molto dinamico. Tuttavia, le prospettive di crescita potrebbero risentire dell’impatto dei dazi sui partner commerciali. Come nel caso della Francia e della Germania – e dell’Italia – alla Spagna è richiesto uno sforzo nel promuovere investimenti in innovazione e digitalizzazione, fondamentali per avere lavoratori sempre più formati; inoltre, viene raccomandato di ridurre gli oneri amministrativi gravanti sulle imprese, nell’ottica del rafforzamento delle politiche di semplificazione per la crescita della produttività e della competitività.
Le Raccomandazioni specifiche paese per il 2025 forniscono un’analisi approfondita delle principali sfide affrontate dagli Stati membri sul fronte macroeconomico, occupazionale e sociale, che trovano negli obiettivi della Bussola della Competitività il punto di riferimento essenziale. Esse individuano le sfide che non sono sufficientemente interessate dai PNRR, illustrando inoltre i progressi effettuati nell’attuazione di quelle riferite al periodo 2019-2024. Per la prima volta dopo la riforma delle regole fiscali entrate in vigore nel 2024, vengono monitorati i) l’attuazione dei piani strutturali e di bilancio di medio termine (PSBMT) e ii) i passi avanti nell’assorbimento dei fondi UE, tra cui quelli di Coesione.
Trattandosi di raccomandazioni che interessano ambiti tra loro connessi, l’individuazione delle debolezze strutturali di ogni Stato membro e le relative azioni politiche individuate dalla Commissione al fine di conseguire gli obiettivi di competitività, crescita e stabilità macroeconomica e sociale assumono un carattere onnicomprensivo, che spazia: dal controllo della spesa pubblica, per assicurare la sostenibilità del debito, e dalla realizzazione di investimenti in tecnologie e ricerca e sviluppo – finalizzate a colmare il gap di innovazione – alla strategia per la decarbonizzazione e la sicurezza, fino alle politiche di semplificazione e di sostegno alla competitività e al mercato unico.
Si evidenzia, che nell’attuale contesto geopolitico, caratterizzato da elevata incertezza e da eventi che potrebbero pesare sull’orientamento di politica fiscale contenuto nei PSBMT, la Commissione raccomanda agli Stati membri un rapido e significativo aumento della spesa per la difesa, in linea con gli orientamenti del Consiglio europeo del 6 marzo 2025, tramite l’attivazione della NEC. Tale raccomandazione è comune a tutti gli Stati membri, anche a coloro che hanno già fatto richiesta formale di attivazione. Con riferimento alla politica di bilancio, alla luce delle previsioni di aumento del disavanzo e del debito in percentuale del PIL, la Commissione raccomanda inoltre di migliorare l’efficienza e la qualità della spesa pubblica e, contestualmente, di migliorare il mix fiscale per sostenere la competitività e ridurre le barriere che ostacolano gli investimenti privati.
Per quanto concerne l’Italia, nel rapporto Paese la Commissione ha riconosciuto che l’Italia ha dato seguito alle raccomandazioni specifiche degli anni precedenti, illustrando anche i progressi sull’attuazione del PNRR. A fronte di ciò, la Commissione ha individuato alcune debolezze strutturali urgenti, rivolgendo all’Italia sei Raccomandazioni finalizzate ad affrontarle efficacemente.
Riguardo alla politica di bilancio, di cui alla Raccomandazione specifica 1, viene posta l’attenzione sulla necessità di incrementare le spese per la difesa, in linea con le già menzionate conclusioni del Consiglio Europeo. Come per gli altri Paesi ad alto debito, la Commissione raccomanda di adottare una politica di bilancio responsabile, che privilegi: l’attuazione di riforme e investimenti, il rispetto dei tassi di crescita della spesa netta contenuti nel PSBMT, così da porre fine alla situazione di Disavanzo eccessivo e l’impegno ad accrescere l’efficacia e l’efficienza della spesa pubblica, soprattutto alla luce di un quadro demografico connotato da bassi tassi di natalità ed elevata senescenza della popolazione – fattore che pesa sulle prospettive di crescita potenziale, sulla sostenibilità del sistema pensionistico e sulla spesa pubblica legata all’invecchiamento. Sul fronte delle entrate, si raccomanda la predisposizione di un sistema tributario più favorevole alla crescita, che rafforzi la lotta all’evasione fiscale e promuova la riduzione del cuneo fiscale. Infine, si raccomanda l’aggiornamento dei valori catastali nel quadro di una revisione più ampia delle politiche abitative, nel rispetto dei principi di equità.
La seconda Raccomandazione ribadisce la necessità di accelerare l’attuazione del PNRR entro la scadenza prevista. Inoltre, con riferimento alle politiche di Coesione, incoraggia ad utilizzare le opportunità previste dalla revisione di medio periodo, incoraggiando parallelamente il miglior uso di strumenti europei, come InvestEU e STEP, per rafforzare la competitività.
Nonostante gli sforzi compiuti con i progetti del PNRR, alla luce del rilevato ritardo dell’Italia nel campo degli gli investimenti in tecnologia e innovazione la Commissione nella raccomandazione 3 invita il paese a sostenere gli investimenti in innovazione, anche per via di un più osmotico rapporto tra università e mondo del lavoro, attraverso l’accorpamento delle piccole e medie imprese e la creazione di condizioni migliori per la crescita delle imprese.
La quarta raccomandazione è rivolta a rafforzare la capacità operativa della pubblica amministrazione, mediante un aumento dell’efficienza delle strutture, in particolare con riferimento alla riduzione dei tempi di funzionamento della giustizia.
Nell’ambito della mitigazione dei rischi climatici e per l’ambiente, la quinta raccomandazione invita a intensificare l’elettrificazione e lo sviluppo delle energie rinnovabili, raccomandando una gestione più efficiente dei rifiuti e dell’acqua, attraverso la riduzione del divario infrastrutturale.
Nella quinta e ultima raccomandazione, la Commissione nonostante citi gli apprezzabili risultati conseguiti dall’Italia in termini di occupazione e riduzione della disoccupazione, pone l’enfasi su alcune fragilità strutturali del mercato del lavoro, sottolineando la necessità di promuovere occupazione di qualità, accompagnata a salari adeguati, e meccanismi che incentivino la partecipazione al mercato del lavoro, in particolare dei gruppi sottorappresentati. Ribadita l’importanza di migliorare le politiche attive del lavoro nonché l’accesso a prezzi accessibili a un’assistenza di qualità per l’infanzia e a lungo termine, tenendo conto delle disparità regionali. Preso atto di quanto già intrapreso, dall’Esecutivo arriva anche la sollecitazione a proseguire gli sforzi per contrastare il lavoro sommerso, promuovere l’istruzione e la formazione professionale e sul posto di lavoro, in modo da affrontare la carenza di competenze. Attenzione da porre anche ai risultati scolastici, soprattutto per gli studenti svantaggiati.
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