Piano d’azione Pilastro Ue. Via alle consultazioni

La Commissione ha lanciato la consultazione pubblica sull’attuazione e sull’impatto del Piano d’azione del Pilastro europeo dei diritti sociali (2021-2025), nonché sugli obiettivi e sui contenuti auspicati per il nuovo Piano d’azione (2026-2030).

La consultazione mira a raccogliere i pareri dei portatori d’interessi, comprese le persone fisiche e le organizzazioni sulla revisione del primo piano d’azione e consentire alle parti interessate di fornire contributi sui temi chiave che dovranno essere affrontati dal nuovo Piano d’azione. L’iniziativa si baserà inoltre sui risultati di consultazioni mirate di altre iniziative pertinenti, quali la Tabella di marcia dell’UE per un’occupazione di qualità e la Strategia europea contro la povertà. Tra i portatori di interesse rientrano le organizzazioni sindacali, datoriali, della società civile, le istituzioni di sicurezza sociale, le assicurazioni, gli enti e fondi pensionistici.

La consultazione pubblica resterà aperta per 12 settimane, dal 18 giugno al 10 settembre 2025. Le risposte potranno essere fornite nelle 24 lingue ufficiali e saranno disponibili sul portale della Commissione “Dì la tua” in un formato accessibile.

Sono, inoltre, previste consultazioni mirate dei portatori di interessi (ad esempio con gli Stati membri, le parti sociali dell’UE, le organizzazioni della società civile dell’UE, i Comitati per la protezione sociale e l’occupazione del Consiglio (SPC e EMCO), il Comitato delle regioni, il Comitato economico e sociale europeo e il Parlamento europeo).

La relazione di sintesi fattuale sarà pubblicata 8 settimane dopo il termine del periodo di raccolta dei contributi. I risultati saranno riassunti in una relazione di sintesi e messi a disposizione del pubblico in un formato accessibile sul sito web della Commissione dedicato alla consultazione.

Per partecipare alla consultazione pubblica e per consultare i contributi già pervenuti cliccare qui

https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/14736-The-new-Action-Plan-on-the-implementation_en

Scenario

Il pilastro europeo dei diritti sociali (EPSR), sottoscritto nel 2017 tra Commissione europea, Consiglio e parti sociali e della società civile, è la strategia dell’UE per un’Europa sociale più equa e inclusiva, volta a migliorare le condizioni di vita e di lavoro di cittadini e cittadine. Il Pilastro sociale è composto di 20 principi prioritari suddivisi in tre aree di azione:

Il piano d’azione del Pilastro sociale (2021), presenta 75 azioni che la Commissione si è impegnata ad avviare nel corso del precedente mandato (1ª Commissione von der Leyen) per attuare il pilastro e fissa tre obiettivi principali della strategia Europa 2030 in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà: 1. almeno il 78 % della popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni inserita nel lavoro entro il 2030; 2. almeno il 60 % di adulti che partecipa ogni anno a attività di formazione; riduzione del numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale di almeno 15 milioni entro il 2030.

Nei quattro anni intercorsi dal lancio del primo piano d’azione, il panorama politico e strategico è cambiato in modo significativo. Pertanto, nei suoi orientamenti politici per il periodo 2024-2029, la presidente von der Leyen ha annunciato un nuovo piano d’azione del Pilastro al fine di imprimere uno slancio rinnovato nei settori dove urge progredire e di inquadrare gli sforzi dell’UE per realizzare i principi del pilastro in tutta l’Unione.

La vicepresidente esecutiva Mînzatu presenterà il nuovo Piano d’azione entro fine 2025. Nel lanciare la consultazione la Vicepresidente ha dichiarato: “L’attuazione del pilastro dei diritti sociali migliorerà la vita delle persone in tutta Europa, creando posti di lavoro di qualità, migliorando la sicurezza del lavoro e il benessere delle persone. Il nuovo piano d’azione rifletterà gli enormi cambiamenti che stiamo osservando nei nostri mercati del lavoro, nelle nostre società e nelle nostre economie e trasformerà tali cambiamenti in opportunità per nuovi e migliori posti di lavoro, maggiore parità e migliori competenze, maggiore protezione sociale e inclusione. Le persone in tutta Europa ci dicono costantemente che le questioni sociali sono in cima alla loro lista di preoccupazioni: incoraggio quindi individui e parti interessate a partecipare a questa consultazione. Ascoltare un’ampia gamma di opinioni ci aiuterà a definire le politiche sociali per gli anni a venire.”

Nelle intenzioni della Commissione, il nuovo Piano d’azione si baserà sui risultati conseguiti dal Piano d’azione del 2021 e definirà le iniziative che la Commissione svilupperà durante il presente mandato (2024-2029) per progredire ulteriormente nell’attuazione del Pilastro sociale e sostenere gli Stati membri nel conseguire gli obiettivi prioritari fissati per il 2030, nel rispetto dei modelli sociali dei singoli paesi.

Il nuovo Piano d’azione (Action Plan) rispecchierà le sfide e le opportunità attualmente più rilevanti in un contesto socioeconomico, del mercato del lavoro, demografico e geopolitico che muta rapidamente, nonché le principali priorità politiche in termini di competitività, di transizioni digitale e verde e di preparazione della popolazione (people preparedness), chiaramente improntate a un approccio basato sulle necessità delle persone. Il nuovo piano d’azione seguirà un approccio trasversale per integrare le politiche sociali in tutte le priorità dell’UE (mainstreaming), un aspetto rilevante anche per conseguire gli obiettivi sociali fissati per il 2030 (vedi sopra).

Quanto alle iniziative del precedente piano d’azione del 2021, esse sono state avviate come previsto entro il 2024 anche se l’attuazione sul campo è spesso ancora solo nelle prime fasi, ne consegue che sia disponibile solo un numero limitato di valutazioni ex post. In termini di progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi principali in materia sociale per il 2030, l’UE è vicina al conseguimento dell’obiettivo in materia di occupazione (75,3 % nel 2023 rispetto all’obiettivo del 78 % per il 2030), mentre vi è ancora molta strada da percorrere per quanto riguarda le competenze (39,5 % nel 2022, mentre l’obiettivo è del 60 %) e gli obiettivi di riduzione della povertà (-1.6 milioni di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale, l’obiettivo è di -15 milioni). Si registrano inoltre progressi disomogenei per quanto riguarda gli obiettivi secondari, in particolare: il divario di genere nei livelli di occupazione, l’offerta di servizi di educazione e cura della prima infanzia, la diminuzione del tasso di giovani che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo, le competenze digitali di base, l’abbandono scolastico precoce e la povertà infantile.

In questa nuova legislatura, l’accento dovrebbe pertanto essere posto su un’attuazione ed applicazione efficace delle azioni esistenti. Il nuovo Piano d’azione, pertanto, dovrà rispecchiare i risultati della revisione del primo piano d’azione, facendo il punto sui risultati conseguiti e individuando le lacune da colmare. Ciò è particolarmente importante in quanto l’attuazione del Pilastro sociale è una responsabilità congiunta delle istituzioni dell’UE, delle autorità nazionali, regionali e locali, delle parti sociali e della società civile. Al di là dell’attuazione, sono altresì necessarie ulteriori iniziative politiche per adattarsi a un ambiente in rapida evoluzione e alle esigenze dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale dell’UE.

Nel quadro della rapida evoluzione del contesto socioeconomico, del mercato del lavoro, demografico e geopolitico, le azioni da avviare con il nuovo Piano d’azione del Pilastro sociale dovranno essere strettamente connesse ai temi della competitività, preparazione, democrazia e del miglioramento degli standard sociali. Tenere il passo con la velocità dei cambiamenti nella nostra economia e nel nostro mercato del lavoro è essenziale per la prosperità e produttività, oltre che per il successo delle transizioni verde, digitale e sociale. Il nuovo piano d’azione, nelle intenzioni della Commissione dovrà incanalare tali sforzi, garantendo l’equità sociale nel rispetto dei modelli sociali propri di ciascun paese.

 

Probabile impatto

Si prevede che il nuovo piano d’azione abbia un impatto sociale positivo per un ampio segmento della popolazione, dato che toccherà iniziative attinenti ai 20 principi del Pilastro sociale e contribuirà al conseguimento degli obiettivi sociali prioritari per il 2030.

Il nuovo Piano d’azione dovrebbe avere un impatto economico positivo anche grazie alle iniziative volte a stimolare gli investimenti nelle competenze e ad affrontare le carenze di manodopera.

Nel complesso, gli investimenti sociali contribuiranno a un’economia più competitiva e resiliente, in grado di portare a compimento con successo le transizioni digitale, verde e demografica.

Il nuovo Piano d’azione dovrà inoltre contribuire alla coesione tra le regioni e al conseguimento di diversi obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’ONU: 1 (assenza di povertà), 3 (benessere in termini di salute), 4 (istruzione di qualità), 5 (parità di genere), 6 (acqua pulita e servizi igienico-sanitari), 8 (lavoro dignitoso e crescita economica), 10 (riduzione delle disuguaglianze) e 17 (partenariati).

Per ulteriori informazioni sul Pilastro europeo dei diritti sociali:

https://employment-social-affairs.ec.europa.eu/policies-and-activities/european-pillar-social-rights-building-fairer-and-more-inclusive-european-union_en?prefLang=it