Eppi. “Una governance solida, uno sguardo lungo”

“Non gestiamo solo numeri, ma relazioni, fiducia e conoscenza È su questo terreno che si costruisce la previdenza del futuro”. Così il Presidente dell’Ente di previdenza dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, Paolo Bernasconi, presentando il Bilancio di previsione del 2026.

Un documento che conferma “una traiettoria di solida sostenibilità finanziaria e un deciso rafforzamento del proprio ruolo sociale. Il documento prevede un avanzo di oltre 34 milioni di euro, risultato della gestione prudente e della coerenza strategica nelle politiche d’investimento”.

L’avanzo non è un traguardo, ma l’inizio di un nuovo ciclo di crescita – dichiara il presidente EPPI, Paolo BernasconiDimostra che il nostro sistema è solido, trasparente e orientato a restituire valore ai professionisti e alle nuove generazioni”.

Rivalutazione dei montanti: un risultato storico

Il bilancio 2026 registra una rivalutazione dei montanti contributivi pari al 6,1245%, un tasso che inciderà per oltre 100 milioni di euro, e che non si vedeva da 30 anni, quanti ne ha il sistema contributivo puro che fonda la nascita dell’Ente. Il 2026 registrerà una maggiore rivalutazione dei montanti individuali di oltre 40 milioni di euro, con una variazione in aumento del 68% rispetto al 2025.

“Con le scelte gestionali e il lavoro condotto fino ad oggi, abbiamo dimostrato come il sistema contributivo offra le leve per saper restituire valore ai professionisti – ha sottolineato Bernasconi – Negli anni difficili siamo intervenuti con rivalutazioni integrative, che hanno permesso ai montanti di crescere in media oltre il 4,5% l’anno”.

Per sostenere questo obiettivo, la gestione finanziaria punta a generare proventi netti per 100,4 milioni di euro, con un rendimento del 4,37% al netto di costi e imposte.

Welfare assistenziale: risorse raddoppiate

Nel 2026 l’Ente destinerà al welfare assistenziale 2 milioni di euro, raddoppiando le risorse previste nel 2025.

Questo a fronte delle nuove misure bollinate dai Ministeri Vigilanti al Regolamento di assistenza.

Tra le più significative introduzioni, attive dal 2026, ci sono:

  • innalzamento della soglia ISEE da 35.000 a 50.000 euro;
  • contributi alle spese scolastiche per i figli degli iscritti;
  • sostegno all’assistenza dei familiari non autosufficienti;
  • procedure semplificate in caso di malattia o infortunio.

Il welfare non è un costo, ma un investimento nella vita reale dei nostri professionisti e delle loro famiglie”, ha spiegato il presidente.

Tutela sanitaria e Long Term Care potenziata

Con una dotazione di 2,3 milioni di euro, EPPI conferma e rafforza il sistema di welfare sanitario fornito tramite EMAPI, con nove linee di intervento estese a iscritti e pensionati.

Particolarmente significativa la misura sulla Long Term Care, la cui rendita vitalizia – aumentata nel 2025 – passa da 1.350 a 2.025 euro mensili.

“La non autosufficienza è una delle principali sfide del Paese – ha affermato Bernasconi – Potenziare la LTC significa garantire protezione vera e duratura ai nostri iscritti”.

Formazione, partecipazione e innovazione digitale

Il bilancio riconosce anche il valore della “dimensione immateriale”: cultura previdenziale, formazione e innovazione.

Negli ultimi anni l’Ente ha intensificato le iniziative sul territorio, rafforzato la comunicazione verso gli iscritti ed esteso i progetti dedicati ai giovani e alla digitalizzazione, inclusa l’introduzione graduale di strumenti di intelligenza artificiale.

Non gestiamo solo numeri, ma relazioni, fiducia e conoscenza – ha aggiunto Bernasconi – È su questo terreno che si costruisce la previdenza del futuro”.

Una governance solida, uno sguardo lungo

Nel presentare il bilancio, Il Presidente Bernasconi ha espresso un ringraziamento al Consiglio di Indirizzo Generale, Coordinato da Lorenzo Bendinelli, al Collegio dei Sindaci e al personale dell’Ente.

“EPPI è oggi un Ente solido, moderno e credibile. Chi guiderà l’Ente nel prossimo mandato, contiamo sappia dare continuità e valorizzare il patrimonio prezioso che erediterà, continuando a difendere la sicurezza previdenziale dei nostri colleghi Periti Industriali, esprimendo la dignità e l’orgoglio professionale che ciascuno di noi realizza quotidianamente col proprio lavoro”.