Bilanci e non solo

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Il Consiglio nazionale dell’Enpam cambiera’ nome diventando “Assemblea nazionale”, e ne faranno parte “non soltanto i presidenti, o i delegati degli Ordini provinciali, ma anche i rappresentanti eletti dai contribuenti e da altri designati dalle Commissioni dell’Albo odontoiatri”. Si riduce il numero dei consiglieri di amministrazione da 27 a 17, si abolisce del comitato esecutivo, con conseguenti “risparmi per centinaia di migliaia di euro”, e si stimola la rappresentanza in base alla parità di genere. Sono alcune novità che emergono dal testo del nuovo Statuto della Fondazione, istituto previdenziale di medici ed odontoiatri, che ha varato le modifiche apportate sulla base delle indicazioni ricevute dai ministeri vigilanti. Un’altra novità votata riguarda il Codice etico già in uso che diventa “il termine di paragone per individuare gli standard di moralità e indipendenza richiesti ai consiglieri di amministrazione”. Prevista anche l’istituzionalizzazione della componente odontoiatrica in seno agli organi della Fondazione, mentre una norma finalizzata al perseguimento dell’equilibrio di genere imporrà che almeno il 20% dei candidati alle varie cariche appartenga al sesso meno rappresentato.

Potenziata l’offerta dell’Area riservata agli iscritti del sito www.enpapi.it. E’ in arrivo, “in questi giorni”, un kit contenente la Card Servizi Enpapi (con le credenziali per l’ingresso via web) e un Dvd contenente una demo di presentazione dell’iniziativa. A darne notizia e’ la stessa Cassa pensionistica degli infermieri, presieduta da Mario Schiavon, che sottolinea come si stia così attuando “un principio di carattere programmatico che gli Organi dell’Ente hanno voluto inserire nell’articolo 20, comma 1, del nuovo testo dello Statuto, che recita: l’Ente privilegia, ai fini della comunicazione e delle relazioni istituzionali con gli assicurati, modalità  informatizzate e dematerializzate. Dal 1 gennaio 2015, tale modalità  troverà applicazione esclusiva e generalizzata”. Ma in cosa consiste la novità? Nell’Area riservata, oggetto del restyling, vi saranno le informazioni per accedere al proprio “cassetto previdenziale” con cui consultare lo stato della propria posizione assicurativa, effettuare i versamenti dei contributi obbligatori in acconto ed a saldo, presentare le domande e/o le istanze di accesso alle prestazioni ed ai servizi erogati dall’Ente, sfogliare il proprio fascicolo previdenziale. Inoltre, nella stessa sede del portale, e’ possibile accedere alla propria casella PEC (Posta Elettronica Certificata) messa a disposizione dall’istituto previdenziale gratuitamente e senza limiti di tempo, nonché alla sezione dedicata alle Elezioni degli Organi dell’Ente per effettuare le operazioni di voto durante la sessione primaria.

Il Comitato Nazionale dei Delegati di Inarcassa, riunitosi in questi giorni a Roma, ha approvato il Bilancio di previsione per il 2015. Nel comunicato stampa si legge….In un contesto economico nazionale definito ‘critico’, Inarcassa ha puntato ad intercettare i bisogni di una popolazione cresciuta in modo esponenziale ma sempre più povera, sviluppando importanti servizi mirati alla sicurezza sociale, alla tutela sanitaria e al sostegno alla professione. Primo fra tutti il piano di Long Term Care, i cui servizi saranno offerti a partire dal 2015, fondato sui principi di mutualità e solidarietà, finanziato e gestito direttamente dalla Cassa. “Si tratta di un’innovazione fortemente attesa dai nostri associati – dichiara il Presidente Muratorio – che consente di cumulare gratuitamente tutti i periodi contributivi maturati in altre gestioni, neutralizzando il fenomeno negativo della cosiddetta ‘contribuzione silente’ del sistema previdenziale pubblico, ovvero quell’anzianità che rimane improduttiva ai fini pensionistici, agevolando la maturazione dei requisiti di quiescienza.”

Il Consiglio Generale ha approvato il Bilancio di assestamento 2014 ed il Bilancio di previsione 2015 dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti italiani.
“L’analisi del bilancio 2014 – ha commentato il Presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese – ci consegna l’ennesima conferma del trend negativo che dura ormai da cinque anni. Dimensione e gravità della crisi del settore editoriale non consentono di intravedere inversioni di tendenza, è anzi evidente lo stratificarsi della crisi del sistema giornalismo. L’Inpgi, attraverso un lavoro costante su struttura e patrimonio, è riuscito a far fronte a tutte le passività emerse negli ultimi 5 anni, senza mai intaccare la riserva accantonata. La drastica diminuzione dei contributi in entrata unita al dirompente aumento dei costi di ammortizzazione sociale, descrivono un tessuto economico gravemente lesionato che necessita di ulteriori interventi urgenti. L’Ente mantiene centrale il compito di assistere gli iscritti attraverso le coperture massime possibili proprio nel pieno di una crisi senza precedenti, non potendo al contempo eludere l’obbligo di legge di mantenere una sostenibilità certificata sul lungo periodo. Ogni eventuale ulteriore intervento non potrà che essere ispirato ai principi di equità, anche intergenerazionale, di solidarietà, in particolare verso le fasce più deboli, e di analisi prospettica dell’evoluzione dei costi”.