Def e non solo. Giù la disoccupazione ma la ripresa è lenta

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“Non ci sono né aumenti di tassazione né tagli alle prestazioni che i cittadini ricevono. C’è bisogno di dimagrire un po’ per la macchina pubblica, ma se i sacrifici li fa la politica per me non è un problema. Se salteranno poltrone nelle partecipate io quello lo considero un beneficio per i cittadini, non un sacrificio”.

E’ un messaggio di ottimismo quello lanciato al Paese dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi durante la conferenza stampa per la presentazione del DEF, il Documento di Economia e finanza prospettico, che, insieme al Piano Nazionale di Riforma, ora al vaglio del Consiglio dei Ministri, sarà approvato definitivamente venerdì 10 aprile e nella stessa data verrà anche nominato il nuovo Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, dopo il passaggio di Delrio alle infrastrutture.

Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, durante l’incontro con la stampa,  hanno sottolineato che il tasso di crescita per il 2015 sarà dello 0,7%  contro lo 0,6% precedentemente stimato. Padoan ha poi spiegato che il Governo prevede per il 2016 una crescita dello 1,4% e dell’ ‘1,5% nel 2017. Per quanto riguarda il deficit, si conferma un livello al 2,6% del Pil per l’anno in corso, poi la discesa all’1,8% nel 2016 e allo 0,8% nel 2017.

Una ripresa, quindi, lenta e “spalmata” su 3 anni. Per il momento, chiarisce il comunicato di Palazzo Chigi, il raggiungimento del punto di pareggio resta fissato nel 2017, sebbene il quadro tendenziale aggiornato (cioè l’evoluzione senza cambiamenti di legge) permetta di tagliare il traguardo già nel 2016.

E per il Ministro Padoan il Documento definisce: “Un profilo di aggiustamento importante dei conti pubblici, ma allo stesso tempo è di natura espansiva, perché permette di utilizzare misure per la crescita. Rispetta poi la regola del debito, fondamentale per un Paese come l’Italia. Se dovessimo applicarla domani, costerebbe oltre due punti percentuali di Pil”.

Particolarmente interessante il dato sulla disoccupazione contenuto nella bozza del DEF che definisce un trend in calo:  12,3% quest’anno (dal 12,7% del 2014), 11,2% nel 2017 e giù fino al 10,5% nel 2019.

Accanto al Def dovrebbe essere varato anche un pacchetto di decreti urgenti. All’ordine del giorno ci sono i temi dell’assistenza e della riorganizzazione della sanità, insieme alle pensioni di invalidità che subiranno una stretta anti-abusi.