Mise, in Italia oltre 5mila start up innovative. Trend in continua crescita

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Maglia rosa alla Lombardia che supera quota mille, seguita dall’Emilia Romagna Superano (575), Lazio (495), Veneto (377) e Piemonte (350). Le Province più dinamiche sono Milano (731),  Roma (425), Torino (262), Napoli (161) e Bologna (152), con una distribuzione territoriale omogenea tra le quattro macro-aree Nord-Ovest (30,4%), Nord-Est (25%), Centro (21,7%) e Sud (22,9%). I dati sono aggiornati al 14 dicembre 2015.

A dare i numeri il Ministero dello sviluppo economico, dati che ci raccontano un Paese che reagisce e si “attrezza” così tanto da far sembrare che le start up abbiano ormai messo radici solide. Ma continuiamo con i numeri: sul piano occupazionale, le 1.710 startup con dipendenti impiegavano a fine giugno 4.891 addetti (in aumento di 967 unità rispetto a fine marzo, +24,6%), mentre a fine settembre erano 18.677 i soci nelle 4.582 startup innovative con almeno un socio (in aumento di 1.816 unità rispetto a fine giugno, +10,8%). Analizzando il periodo settembre 2014-giugno 2015, il numero delle persone complessivamente coinvolte nelle startup innovative ha registrato un incremento del 64%, passando da poco più di 13 mila unità a quasi 22 mila unità (4.891 dipendenti, cui si sommano 16.861 soci rilevati al 30 giugno 2015).

Una valutazione che riecheggia a più riprese nelle pagine della Relazione sullo stato di attuazione e l’impatto della normativa a sostegno delle startup e delle PMI innovative che, in ottemperanza a un’espressa previsione del Decreto Crescita 2.0, il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi ha trasmesso al Parlamento.  Il documento (in allegato) è stato al centro della presentazione che ha riunito una platea qualificata di stakeholder dell’imprenditorialità innovativa che hanno fatto un primo rendiconto dell’impatto del Decreto Crescita 2.0 a tre anni esatti dalla conversione in legge.

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