Casse, è tempo di bilanci. Previsto un 2018 con il segno più

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Dall’Enpam alla Cassa di previdenza dei ragionieri, dalla Cassa Geometri all’Ente di previdenza dei Veterinari, i bilanci di previsione per il 2018 sono già, e altri lo saranno presto, approvati e resi pubblici. Inizia qui il nostro viaggio per raccontare, attraverso numeri e dati, il cammino futuro delle Casse di previdenza private.

L’ultimo in ordine di tempo è l’Enpam, l’Ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri, e i numeri pubblicati e “previsti” fanno restare a bocca aperta.

Il bilancio previsionale – si legge nella nota diffusa sabato scorso al termine dell’Assemblea nazionale – indica nel 2018 un avanzo per l’Enpam di 727,2 milioni di euro. Analizzando la gestione previdenziale, risulta che a fronte di un incremento dei contributi per circa 130 milioni di euro, le prestazioni assorbiranno oltre 220 milioni di euro in più, riducendo il saldo della gestione previdenziale a 588 milioni di euro rispetto ai 681 milioni stimati nel preventivo 2017. La tendenza all’incremento delle prestazioni previdenziali era già contemplata dal bilancio tecnico con il quale è stata dimostrata la sostenibilità di lungo periodo della previdenza Enpam.

“Il dato mostra con tutta evidenza quanto siano diventati necessari i rinnovi delle convenzioni – spiega il presidente di Enpam, Alberto Oliveti – e in particolare quello della medicina generale, attesa a una sfida decisiva che avrà effetti sull’intero Ssn. Questi numeri sono solo le prime avvisaglie della gobba previdenziale che ci attende, ma che potremo affrontare armati di un bilancio solido e in salute”.

Nel 2018 per la gestione patrimoniale dell’Enpam si prevedono proventi al netto di oneri e imposte per oltre 253,4 milioni di euro. La stima, prudenziale, è superiore rispetto ai 244,2 milioni previsti dal bilancio di previsione relativo al 2017.

Il Bilancio di previsione per l’anno 2018 della Cassa di previdenza dei ragionieri registra un risultato netto di 18,4 milioni, “depurato degli accantonamenti per rischi e svalutazioni nella misura di euro 44,05 milioni di euro (62,45 milioni il risultato al lordo degli accantonamenti), con una riduzione rispetto alla previsione 2017 assestata pari a 11,35 milioni di euro”.

“Gli iscritti attivi e i pensionati attivi – si sottolinea nel documento- su cui sono operate le stime per la contribuzione sono previsti in calo a 28.970, mentre i pensionati sono stimati in 9473 unità con un incremento di 277 nuove prestazioni. In tema di prestazioni previdenziali derivanti dall’applicazione del cumulo dei periodi assicurativi il bilancio 2018 prevede una maggiore spesa nella misura di 0,9 milioni di euro”.

Per la Cassa di previdenza dei geometri sembra arrivare una lieve ripresa, come sostiene il Presidente Buono “Stiamo vivendo da molti anni le conseguenze di una congiuntura economica negativa che ha colpito soprattutto il settore dell’edilizia e le professioni, come la nostra, che vi operano. Oggi il sistema sembra essere in ripresa e riteniamo di poter guardare al futuro con maggiore fiducia. La Cassa continuerà ad adottare tutte le iniziative utili a migliorare sia la tenuta economica dell’Istituto, in un’ottica di equità, sostenibilità e adeguatezza delle prestazioni, sia le attività professionali degli iscritti, rafforzando ancora di più le forme di welfare e supportando i più giovani attraverso misure che agevolino l’accesso alla professione e la loro crescita culturale e reddituale all’interno della stessa”.

Per tornare ai numeri, il Bilancio di previsione 2018 della Cipag porta a casa un risultato economico positivo di 15,4 milioni di Euro. La spesa per l’erogazione delle prestazioni istituzionali si attesta nelle previsioni 2018 sui 513,7 milioni di Euro ed include oltre alle pensioni, le provvidenze straordinarie, le indennità di maternità delle professioniste e le spese per l’assistenza sanitaria che la Cipag offre gratuitamente a tutti gli iscritti.

 Nel 2018 è inoltre previsto un potenziamento del welfare attivo da parte della Cassa con l’adozione di misure finalizzate ad ampliare il sostegno agli iscritti per l’intero arco della loro vita professionale e anche oltre il pensionamento. Le entrate contributive previste per il 2018 sono sostanzialmente stabili e si stimano in 520,4 milioni mentre le entrate per sanzioni, oneri accessori e interessi sui contributi sono attese per complessivi 36,3 milioni.

Un segno più anche per l’Ente di previdenza dei veterinari che per il 2018 evidenzia un utile di esercizio pari a 51.365.040, in crescita del 9,22% (+ 4.336.310) rispetto a quello previsto per il 2017. Rispetto ai dati previsionali 2017, la Gestione previdenziale presenta un risultato lordo in crescita del 7,08% (+ 3.619.310 euro) e il risultato lordo della Gestione degli impieghi patrimoniali espone un incremento del 39,25% (+ 1.050.000 euro).

Ma numeri a parte, l’Ente presieduto da Gianni Mancuso ci tiene a sottolineare che “nella macro voce Acquisto di beni di consumo, servizi e oneri diversi viene incluso lo stanziamento di 181.160 euro da riversare allo Stato entro il 30 giugno 2018 per assolvere alle disposizioni in materia di spending review. Trattasi di una sorta di contributo occulto allo Stato oramai consolidato, nonostante le Casse dei professionisti costantemente chiedano che venga eliminato in quanto iniquo e non dovuto, vista l’autonomia contabile e normativa che per legge è ad esse riconosciuta”.