Equo compenso. Via libera per gli avvocati

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Manca solo la registrazione alla Corte dei Conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e poi l’equo compenso per gli avvocati è realtà. Il decreto che aveva già ricevuto il via libera dal Ministro orlando e dal Consiglio di Stato recepisce le modifiche proposte dallo stesso Consiglio nazionale forense per garantire ai professionisti un compenso “proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, nonché al contenuto e alle caratteristiche della prestazione legale, tenuto conto dei parametri”.

Nello stabilire quale sia l’equo compenso per i legali si terrà conto delle caratteristiche dell’attività prestata: urgenza, pregio, importanza, natura, difficoltà valore dell’affare, condizioni soggettive del cliente, risultati conseguiti, numero e complessità delle questioni giuridiche e di fatto trattate.

E una novità sull’equo compenso arriva anche dalla Toscana. La Regione ha, infatti,  dato il via libera , con una delibera approvata in Giunta, all’equo compenso per i professionisti che collaborano con la Pubblica Amministrazione, sia per quanto riguarda l’amministrazione regionale sia per gli enti collegati, ampliando così la normativa nazionale alle aziende sanitarie e ad altre amministrazioni, come Estar ed Estav, Arpat, Toscana promozione turistica, Artea, Toscana sviluppo, Azienda regionale per il diritto allo studio universitario, Autorità portuale regionale.

“Siamo i primi a dare attuazione al principio dell’equo compenso – ha detto il Presidente della Regione, Enrico Rossi il lavoro va adeguatamente retribuito per questo abbiamo previsto che ai professionisti destinatari di incarichi o a chiunque sia chiesto di effettuare prestazioni aggiuntive non potranno più esser corrisposti compensi non correttamente parametrati né, a maggior ragione potranno essere imposte prestazioni aggiuntive a titolo gratuito”.