Stabilità, la parola passa al Senato

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Il termine per la presentazione degli emendamenti al Ddl Stabilità al Senato potrebbe essere fissato per martedì 9 dicembre, lo riferiscono fonti parlamentari. Dopo il via libera dell’assemblea della Camera, il Ddl Stabilità sarà incardinato nelle prossime ore in commissione Bilancio a Palazzo Madama e sarà così avviata la sessione di bilancio. Con l’inizio dell’esame della 5a commissione, entro dieci giorni ciascuna commissione dovrà esaminare congiuntamente le parti del disegno di legge finanziaria e del bilancio di propria competenza e concludere l’esame con l’approvazione di una relazione

In un’intervista rilasciata all’Ansa, il Presidente dell’AdEPP, nei giorni scorsi, aveva sottolineato come: “In queste settimane, esponenti governativi e deputati della V Commissione di Montecitorio hanno evidenziato  quanto il tema meriti un approfondimento e d’esser valutato non nel quadro della fiscalita’ generale, ma per la sua natura specifica”.

Gli emendamenti al dl Stabilità, infatti, che erano stati presentati  da esponenti dei partiti sia di maggioranza si dell’opposizione, che puntavano ad impedire l’incremento dal 20% al 26% del prelievo fiscale sui rendimenti finanziari da investimento delle Casse previdenziali private sono stati ritirati, nel corso dei lavori in Commissione Bilancio sulla Legge di Stabilita’, alla Camera. Ma, per il presidente Camporese, sembra che la partita non sia chiusa. Indiscrezioni parlamentari e governative indicano che il capitolo previdenziale e fiscale, con tutta probabilità, sarà riaperto durante il passaggio in Senato, da dove arrivano le prime dichiarazioni.

“L’approdo al Senato della Legge di Stabilità ci troverà, ancora una volta, pronti a dare battaglia per difendere i nostri principi: non e’ con le tasse e con gli slogan che si rilancia l’economia”. Lo dice il senatore Andrea Mandelli, responsabile per i rapporti con le professioni di Forza Italia. “Questa manovra- prosegue- contiene tanti errori, dall’aumento della tassazione sul Tfr a quella sui fondi pensione, solo per fare degli esempi. E conferma l’ostilità del governo nei confronti di molte categorie di cittadini, a cominciare da pensionati, autonomi, professionisti e proprietari di casa: un accanimento inaccettabile e incompatibile con la ripresa, che contrasteremo in ogni modo”, conclude Mandelli.

“Il passaggio della legge di Stabilita’ al Senato deve consentire il proseguimento di quel lavoro di miglioramento già avvenuto alla Camera”. Lo dice Cesare Damiano (Pd), presidente della commissione lavoro alla Camera, che aggiunge: “Siamo fiduciosi che verranno affrontati e risolti alcuni nodi che possono qualificare la legge in senso positivo, soprattutto sotto il profilo sociale e del lavoro. Per quanto ci riguarda riteniamo essenziale che il Governo accolga alcune richieste fondamentali del Pd già recepite negli ordini del giorno votati alla Camera: un aumento delle risorse destinate agli ammortizzatori sociali di ulteriori 400 milioni di euro, che porterebbe la cifra complessiva a tre miliardi e trecento milioni, consentendo in questo modo di avere risorse realmente aggiuntive per la tutela dei lavoratori precari in caso di disoccupazione, come più volte ha ricordato il Premier Matteo Renzi; il blocco al 27% dell’aliquota contributiva delle Partite Iva, evitando di portarla progressivamente al 33%; il rifinanziamento dei Fondi per i lavori usuranti e per l’incentivo all’assunzione dei lavoratori disabili, sostanzialmente azzerati dal governo”. Infine, Damiano conclude: “Le nostre priorità partono ancora una volta dall’idea che in una crisi cosi lunga e profonda vadano in prima luogo tutelati i cittadini più deboli”.