Boeri: “Ignavia dello Stato”. Camporese” Doppia tassazione ingiusta e iniqua”

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“Ignavia dello Stato” così ha definito il neo presidente dell’Inps, Tito Boeri, il comportamento di chi “avrebbe dovuto informare i cittadini dei rischi  insiti nel sistema contributivo. Un’azione che li avrebbe messi al riparo e nelle condizioni di decidere cosa fare per ovviare all’inadeguatezza degli assegni pensionistici futuri. Dal primo maggio partirà l’operazione trasparenza per comunicare ai giovani e ai lavoratori dipendenti la propria condizione previdenziale”  attraverso la già più volte annunciata Busta arancione.

“Gli elementi di trasparenza e proiezione che permettono alle persone, con un debito anticipo, di conoscere l’andamento della propria pensione vanno amplificati ed approfonditi. Le persone vanno aiutate a capirli quei numeri, gli va spiegato qual è l’impatto su un tempo lungo di una prestazione attesa altrimenti si spaventano e basta. Alcune Casse hanno già on line la busta arancione a disposizione dei propri iscritti – sottolinea Camporese – anche perché noi 5 anni fa abbiamo risposto alla richiesta dell’Inps fornendo tutti i dati che ci riguardavano”. Ed infatti il lavoro o “crescita” delle Casse è evidente, come hanno sottolineato alcuni esponenti sia del Governo sia dei Ministeri presenti al forum In Previdenza organizzato dalla Cassa dei dottori commercialisti.

Il primo è il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Enrico Zanetti, che inizia il suo intervento sottolineando il ruolo importante degli Enti di Previdenza privatizzati e privati: “Gli Enti e le persone che si occupano di Previdenza possono far meglio di quanto possa fare la Politica e dar suggerimenti per costruire un futuro più sostenibile” ed aggiunge “Con questa fiscalità andiamo a togliere risorse, facciamo qualcosa che va in senso opposto rispetto alla costruzione di un’equità generazionale”.

“Il mio appello a discutere sul regime della doppia tassazione al quale siamo sottoposti è un appello accorato. Le plusvalenze sono tassate al 26%, poi sono ritassate anche le prestazioni secondo gli scaglioni Irpef, risorse che se liberate farebbero da moltiplicatore. Oggi eroghiamo oltre 500milioni di welfare, sottraendo allo Stato costi di assistenza che ricadrebbero sulla collettività, ne potremmo dare 2 volte e mezza in più. Potremmo investire, come più volte detto, nel Sistema Paese. Non è obbligatorio ma è importante, le Casse tecniche lo stanno già facendo avendo dato vita ad un fondo nel quale hanno messo 100milioni di euro. Siamo concentrati sul rischio Paese, abbiamo in pancia 8miliardi di debito pubblico, ci è stato chiesto dai Ministeri vigilanti di diversificare gli investimenti e lo abbiamo fatto, siamo pronti  ad investire nell’economia reale ma c’è il problema di individuare quale strutture siano adatte, gli investimenti devono essere efficienti, dobbiamo riavere indietro i soldi in tempi ragionevoli e con ritorni ragionevoli. Partendo dalla convinzione comune che questa tassazione è iniqua e ingiusta”.

E Bruno Busacca, responsabile della segreteria tecnica del Ministro del Lavoro Poletti, parlando di investimenti sostiene che “Le transazioni da investimenti immobiliari verso investimenti di tipo finanziario richiedono competenze e sistemi dotati di professionalità specifiche. Per questo nel prossimo Decreto ipotizziamo una collaborazione di diversi soggetti che possano così dotarsi di professionalità che non tutte le Casse possono avere”.

Ma tutte hanno “un sistema di vigilanza profonda e puntuale – denuncia Camporese – e anche se le Casse sono perfettamente in linea hanno fatto un ulteriore sforzo approvando il codice etico e il codice sulla trasparenza. Ma quando le fonti di vigilanza sono tante e diverse ed ognuno chiede documenti diversi che mi costringono ad assumere personale specifico, questo non è bene”.

“Alberi buoni producono frutti buoni – fa eco il consulente economico del Presidente del Consiglio, Carlotta De Franceschi – Il Governo deve creare le condizioni perché si possa tornare ad investire nel Paese. Fino ad oggi gli investitori si ritrovavano in una palude, l’Italia deve essere un’opportunità sulla quale investire. E’ importante lo sforzo che hanno fatto le Casse sia per la contribuzione sia come parti sociali. Non posso che ringraziare”.

E Camporese conclude richiamando la tutela dei diritti e affermando che “Non credo che la guerra sia tra i giovani e i vecchi. Il mondo del lavoro è cambiato, il mercato è cambiato, seve quindi una riflessione attenta sui diritti. La compensazione non può essere solo economica ma di welfare e di aiuti”.