AdEPP in audizione alla Bicamerale di controllo. Oliveti: “Investimenti e WISE”

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Una lunga audizione durante la quale il Presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti, ha illustrato un mondo decisamente in evoluzione che non ha come obiettivo quello di sopravvivere ad un cambiamento ma cavalcarlo, ribadendo obiettivi e traguardi da tagliare, avendo come leitmotiv “stiamo tutti meglio ora di quando eravamo pubblici” ribandendo come “non sia mai fallita una Cassa, si sia creato un valore patrimoniale importante, 8 volte maggiore rispetto a quello della partenza, dimostrando capacità gestionale, mettendo in campo tutele per il welfare professionale per 500milioni di euro, paghino fiscalità nazionale per 500milioni di euro “.

I numeri, i dati, che i componenti della Commissione bicamerale di controllo sull’attività degli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale leggono sul documento elaborato dal Centro studi AdEPP, parlano da soli. All’illustrazione del Presidente Oliveti il compito di sottolinearne alcuni aspetti e principi: “I nostri investimenti devono tenere conto della loro natura di garanzia di prestazioni di rango istituzionale e devono esser fatti in una logica di protezione del capitale al di fuori di assunzione di rischi speculativi che non rispondono alla finalità istitutiva delle Casse che io mi onoro di rappresentare”.

Titoli obbligazionari per complessivi 21,8 miliardi di euro”, che costituiscono la quota più rilevante delle attività totali (30,4%) tra gli investimenti effettuati dalle Casse previdenziali dei professionisti. “La componente di titoli di Stato, comprensiva anche di titoli emessi da organismi sovranazionali, ammonta a 15,2 miliardi, pari al 21,2% delle attività totali delle Casse e, di questi – ha tenuto a sottolineare Oliveti – “il 68,3%” riguarda emissioni della Repubblica italiana. I titoli di capitale, ammontano a “5,8 miliardi, pari all’8,1% delle attività totali”; si tratta “quasi interamente di titoli quotati (oltre il 95% del totale dei titoli azionari in portafoglio)”, mentre risulta “del tutto marginale” la presenza di titoli non quotati, “complessivamente pari a 278 milioni”.

Numeri appunto che raccontano un Sistema che ha qualcosa da dire anche sullo schema di regolamento governativo sui limiti agli investimenti delle Casse (per sostituire il «vecchio» decreto 703/1996). “Correttamente – sottolinea Oliveti – intende portare dei principi di regolazione delle modalità quantitative e qualitative dell’investimento previdenziale, da questo punto di vista  è chiaro che i criteri di trasparenza, riferimento alle migliori pratiche del mercato e alla logica protettiva dell’investimento sono importanti. Diciamo che diamo una valutazione positiva di alcuni punti fondanti come quello di scegliere una banca depositaria unica per evidenti economie di scala e controlli dei flussi in maniera più diretta, più immediata”.

Nell’ambito della trasparenza, inoltre, il Presidente dell’AdEPP sottolinea come “Condividiamo la logica della scelta dei gestori indiretti ma d’altronde sempre più Casse si stanno affidando a questi negli ultimi anni, si sta spostando il trend degli investimenti dalla gestione diretta alla gestione indiretta, mediante investitori specializzati. Una logica che deve riferirsi costantemente alle migliori pratiche”.

Giudizio positivo, quindi, con una qualche perplessità che Oliveti non ha mancato di sottolineare e porre all’attenzione della Bicamerale . “Quando si fa un investimento bisogna sempre pensare all’uscita da questo – sostiene Oliveti –  come si interrompono i contratti,? Bisogna fare una nuova gara? Quindi fermo restando i principi di trasparenza, di prevedibilità e di tracciabilità che devono essere seguiti nell’interesse della contribuzione  degli iscritti, crediamo però che un sistema che rischia di  diventare rigido possa creare dei problemi soprattutto in uscita dall’investimento se questo non venisse ritenuto portatore di quel naturale valore che l’investimento deve prevedere”.

E Oliveti si è anche soffermato su “Come sarebbe opportuno, nel testo definitivo (la bozza è ora al vaglio della Corte dei Conti, ndr), distinguere fra l’accezione comune, assolutamente negativa, e l’uso tecnicamente corretto di derivati. E ciò perché  in passato è stato fatto un uso completamente devastante di tali strumenti, usati generalmente a mo’ di scommessa. Esperienza che di certo l’AdEPP non intende ripetere”.

Una audizione che da l’occasione al Presidente Oliveti, grazie anche alla richiesta posta dallo stesso Presidente della Bicamerale, Lello Di Gioia, di spiegare il progetto WISE, le linee che tracceranno il nuovo percorso dell’AdEPP. “ Wise vuol dire Welfare, Investimenti, Servizi, Europa. Welfare perché riteniamo che un’assistenza strategica ai nostri professionisti preservi anche la tenuta dei singoli patti generazionali di ogni singola Cassa perché sono l’albero motore del movimento di ogni singola Cassa e quindi della sua sostenibilità ed adeguatezza. Investimenti che possano tutelare la quantità e la qualità del lavoro perché da questo nasce i flussi contributivi, Quindi una estrema attenzione alla formazione, alle criticità lavorative, al genere , alle differenze geografiche tra nord e sud del nostro Paese, alle differenze tra i nostri giovani e gli anziani. La I riguarda gli investimenti. Noi siamo profondamente convinti di essere potenzialmente un motore di sviluppo del nostro Paese, sottolineo che oggi il 60% dei nostri investimenti sostengono già il Sistema Italia, 75miliardi di euro delle Casse sono investiti in Italia. Oggi stiamo pensando ad aree di investimento che riguardino i servizi alla persona, alla collettività, alla green economy, alle bio tecnologie ed alle infrastrutture. Per quanto riguarda la S di servizi siamo molto attenti all’economia di scala e alle sinergie quindi stiamo operando intensamente all’interno dell’Associazione per trovare aree comune di attività, in maniera autonoma, condivisa, corporativa. Piattaforme di servizi che devono riguardare anche la formazione affinché  sia quanto più rispondente alle esigenze mutevoli e flessibili del nostro mercato del lavoro. Ed è qui la quarta lettera che compone il progetto, E di Europa, per intercettare i finanziamenti che possono essere utili sia per questo  progetto di formazione sia per la seconda piattaforma che riguarda la comunicazione. Comunicazione che abbia la capacità di poter raccontare alla nostra base di iscritti, ai nostri operatori e a tutti gli stakeholder di questo sistema, la funzione e le potenzialità delle Casse”.

 

Il resoconto completo dell’audizione sarà scaricabile, nei prossimi giorni, dal sito della Camera dei Deputati