Dalla Ue medici in missione. Direzione Angola

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E’ partita ieri la prima squadra, composta da 12 esperti medici,  diretta in Angola, dove è in corso un’epidemia di febbre gialla. La squadra ha l’incarico di comprendere meglio l’epidemia, valutare la necessità di sostegno da parte di esperti nel paese e le implicazioni dell’epidemia per l’Europa e gli europei che viaggiano nella regione.

Il corpo medico europeo consente agli Stati membri e agli altri paesi europei che partecipano al sistema di mettere a disposizione risorse ed équipe mediche da dispiegare rapidamente prima che un’emergenza sia conclamata, il che assicura una reazione più veloce e prevedibile. Il corpo medico può includere squadre mediche di emergenza, esperti in materia di sanità pubblica e di coordinamento sanitario, laboratori di biosicurezza mobili, aeromobili per l’evacuazione medica e squadre di supporto logistico.

“Lo scopo del corpo medico europeo è permettere all’UE di reagire alle crisi sanitarie molto più rapidamente e con maggiore efficienza. Dobbiamo trarre insegnamento dalla risposta all’Ebola – ha sottolineato il Commissario per le emergenze umanitarie, Christos Stylianidesin –  cui la mobilitazione delle squadre mediche è stata una delle maggiori difficoltà. Ringrazio tutti gli Stati membri che hanno già dato il loro contribuito ed esorto gli altri Stati a partecipare, in modo che l’UE possa far fronte a bisogni crescenti e possa pianificare e preparare meglio i suoi interventi prima dello scoppio di un’emergenza.”

La missione, guidata dall’ECDC, durerà circa due settimane e sarà realizzata in stretta collaborazione con il governo angolano e l’Organizzazione mondiale della sanità.

L’epidemia di febbre gialla è iniziata nella capitale Luanda a dicembre 2015 e si è rapidamente estesa ad altre regioni. Cina, Kenya, Repubblica democratica del Congo e Mauritania hanno segnalato casi importati.

I corpi medici europei consentono il rapido invio di squadre e attrezzature degli Stati membri dell’UE che forniscono assistenza medica e consulenza in materia di sanità pubblica sia nell’Unione che in paesi terzi.