Le Casse e il Welfare. Idee, proposte e conclusioni

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Welfare assistenziale e welfare strategico, sono questi i temi sui quali si sono confrontati i Presidenti delle Casse intervenuti alle giornate seminariali organizzate da AdEPP lo scorso 4 marzo.

La mattina è stato il professionista, la propria salute, la famiglia, i finanziamenti e il sostegno alla persona  ad essere al centro degli interventi della Presidente dell’Istituto di Previdenza dei giornalisti, Marina Macelloni, dei Presidenti Gianni Mancuso, Enpav, Stefano Poeta, Epap, e  Valerio Bignami dell’Eppi.

La Presidente Inpgi ha denunciato l’emorragia di posti di lavoro nel settore dell’editoria e di come la libera professione stia superando, per numeri, l’occupazione stabile. Ma non solo. A causa della crisi, sono aumentate le aziende editoriali che hanno chiesto il regime di solidarietà che si traduce nell’impegno dell’Inpgi a dare ad ogni iscritto la parte di stipendio e di contributi che l’editore non paga. Una situazione che ha portato l’Inpgi a varare una recente riforma e a spostare il sistema di calcolo previdenziale, dal 1 gennaio,  dal retributivo al contributivo, allungando di fatto anche l’età pensionabile.

Il Presidente Poeta ha sottolineato come la malattia per i liberi professionisti si traduca in assenza di reddito perché incide sulle possibilità di lavorare e aggiunga ulteriori costi per le spese sanitarie da affrontare. Per questo l’Epap ha messo in campo una serie di azioni, interamente a carico dell’Ente, che vanno dalla copertura di operazioni chirurgiche a quelle extra ospedaliere, dalla Long term care al pacchetto maternità/paternità. La Cassa prevede anche l’erogazione di sussidi per bisogno improvviso o per non autosufficienza temporanea.

“In una professione sempre più femminilizzata – ha spiegato il Presidente Gianni Mancuso – Enpav ha introdotto istituti utili per conciliare il ruolo professionale con quello di madre.
Dal momento dell’insorgere della gravidanza sino ai primi due anni di vita del
bambino, l’Ente fornisce un sostegno economico nel caso di gravidanza a rischio nonché
l’indennità di maternità e i sussidi alla genitorialità. Nel pacchetto previsti anche 300 euro mensili per 8 mesi erogati alla mamma o al papà per il rimborso delle spese sostenute per  baby sitter, asili nido e scuola materna.

L’Eppi oltre a prevedere un pacchetto maternità/paternità annovera tra le sue azioni anche il sostegno allo studio: dai 2mila euro per l’asilo nido ai 1.500 euro per il conseguimento di master post universitari. Nel frattempo ha siglato un accordo con il Censis per approfondire lo studio sulla platea dei propri iscritti perché la parola d’ordine per il Presidente Bignami è “Conoscere il proprio iscritto per mettere in campo un welfare individuale e non teorico”.

Sulla professione si è spostata l’attenzione dei relatori che sono intervenuti nella seconda sessione. Ad aprire le danze Tiziana Stallone, presidente Enpab e coordinatrice del Gruppo AdEPP sul welfare, che ha declinato il concetto di welfare strategico suddividendolo in quattro aree. Visibilità e promozione dell’attività professionale, ogni iniziativa volta a promuovere l’attività del libero professionista tra la popolazione, nelle aziende di settore, in iniziative umanitarie o in specifiche strutture pubbliche o private quali: scuole, ospedali, cliniche, case di riposo, carceri ecc…può essere considerata attività dì welfare strategico. Queste iniziative devono essere considerate promotrici dell’alto livello di professionalità degli iscritti all’Ente di previdenza. Formazione professionalizzante finalizzata all’acquisizione di new Skills e all’apertura di nuovi mercati lavorativi. Tirocini pratici per l’acquisizione di nuove competenze, promozione di contatti e esperienze formative nel mondo  del lavoro e delle imprese. Accesso al credito: iniziative volte, quindi,  all’intercettazione/ottenimento di Fondi spendibili nella professione (fondi europei diretti e strutturali, bandi regionali, finanziamenti di istituti privati, fondazioni……). Ed infine Sinergie. Il libero professionista soffre di solitudine lavorativa, in relazione al rapporto/confronto con i colleghi e con le altre professioni. La libera professione allontana nel tempo anche dalle università e rende difficile il rapporto con le Istituzioni, i Comuni, le Regioni. Pertanto, ogni iniziativa volta a favorire il confronto tra i professionisti e a promuovere l’interdisciplinarietà tra le professioni, può essere considerata una attività di welfare strategico. Allo stesso modo iniziative che promuovano collaborazioni con gli Atenei (ad esempio in termini di orientamento al lavoro) piuttosto che favoriscano il dialogo con le Istituzioni o con la pubblica amministrazione, possono fornire strumenti utili con ricadute sulla professione.

Ad Alberto Oliveti, nella veste di Presidente dell’Enpam, il compito di affrontare il tema della visibilità della professione, pratica che l’Ente da lui presieduto ha messo in campo da tempo. Il ciclo di eventi “Piazza della Salute” è un esempio di come la professione medico/odontoiatrica possa entrare in contatto diretto con il cittadino al di fuori dell’emergenza e del bisogno giornaliero creando quella “qualità percepita” divenuta oggi fondamentale. “L’opinione di un cittadino – ha sottolineato Oliveti – deve avere una intermediazione culturale. Dottor google risponde a conoscenze dirette ma il suo dato non può essere scientifico. I messaggi, le informazioni devono essere intermediati da una professionalità”.

Per Nunzio Luciano, Presidente di Cassa Forense, quando si parla di welfare strategico e di sostegno alla professione “è necessario uscire dal confine stretto della propria Cassa perché sinergie ed AdEPP sono le parole d’ordine. Ognuno di noi ha una sua particolarità, una propria autonomia ma dobbiamo trovare unità ed equilibrio delle singole entità. Fare una Cassa mutua di tutte le Casse, ad esempio, per abbassare i costi e dare più servizi ai nostri iscritti.  No ad enfasi del singolo perché le nostre debolezze rendono forti altri. Dobbiamo dialogare tra noi e con la Politica, non chiudersi. Welfare strategico oltre il singolo problema, con una visione del futuro prospettica”.

“Unità nella diversità” lo slogan coniato da Francesco Giorgino, moderatore dell’intera giornata, riassumendo l’intervento del Presidente Luciano.

E di Sinergie ha parlato il Presidente di Inarcassa, Giuseppe Santoro, raccontando alcune best practice.  Nel 2013 è stata costituita ARPINGE spa, formata da Inarcassa – Cipag – Eppi –  con l’obiettivo di aprire cantieri per creare lavoro attraverso investimenti nel settore delle infrastrutture. “Esempio di progetto innovativo – ha sottolineato Santoro –  realizzato prima del dibattito sugli investimenti delle Casse a sostegno dell’economia reale del Paese”. Inarcassa ha inoltre sviluppato sinergie con Enpam e Cassa Forense. “Nel 2015, un’azione di sistema ha portato ad investire in Banca d’Italia”. Ed infine, La Cassa presieduta da Santoro ha promosso la costituzione della «Fondazione Architetti e Ingegneri liberi professionisti iscritti a Inarcassa» per sostenere, promuovere, tutelare l’Architetto e l’Ingegnere che esercitano la libera professione in forma esclusiva mediante una serie di attività di supporto e servizi, sviluppando importanti sinergie con istituzioni e associazioni di categoria (come, ad esempio, gli Ordini professionali). “Compito delle Casse – ha concluso Santoro –  è provvedere alle varie esigenze degli associati con prestazioni assistenziali e a sostegno della professione, sviluppando progetti comuni. Compito della politica è invece favorire e creare le condizioni per agevolare le Casse in questo percorso, con vantaggi anche per la finanza pubblica e i conti dello Stato, che non dovrà sopportare il peso delle nostre categorie.”

“Gran parte dell’attività professionale svolta dai commercialisti – ha sottolineato il Presidente Walter Anedda – una volta veniva svolta dall’Agenzia delle Entrate. La professione cambia e cambia velocemente, le norme alle quali siamo sottoposti come cittadini non solo come professionisti sono tante e non sempre è facile recepirle correttamente. Serve una formazione continua, una professionalità sempre più alta, specifica e settoriale. Per questo la mia Cassa punta sulla formazione professionale, anche post laurea con borse di studio, e previdenziale. Il 10 marzo, ad esempio, sarò a Bergamo per un seminario formativo su “Il percorso previdenziale del dottore commercialista alla luce delle novità in tema di Previdenza, welfare e incompatibilità”, ad Aprile ci sarà l’appuntamento annuale con il Forum in Previdenza organizzato a Roma per riflettere e confrontarsi con stakeholders di alto profilo sulle più attuali tematiche economiche e previdenziali”.

Professione che per il Presidente Enpacl, Alessandro Visparelli, va tutelata con misure che vanno dalla copertura, in tutto o in parte, della quota interessi dovuta dagli iscritti ai quali sia stato erogato un prestito per l’acquisto di attrezzature, strumenti, arredi, hardware e software, all’erogazione di aiuti economici finalizzati a salvaguardare la continuità dell’esercizio dell’attività degli studi professionali o al sostegno dei neo iscritti.

Misure che per Enpap si traducono anche in Microcredito. L’Ente si fa “garante” di un patrimonio concordato con un Istituto finanziario convenzionato destinato in via esclusiva a supportare le richiesta di finanziamento degli Iscritti all’ENPAP. Il finanziamento richiedibile per ciascuna domanda non può eccedere il limite massimo di 100.000,00 euro. Fiore all’occhiello della Cassa attenta anche all’universo femminile è l’ultimo ebook “Call Imprenditoria Femminile Psicologhe che Impresa!”, realizzato per “ poter diffondere  fra i Colleghi – spiega il Presidente Damiano Torricelli – la cultura imprenditoriale di cui oggi necessitano per potersi orientare in un mercato del lavoro sempre più fluido e in movimento, in cui sono venuti a mancare i tradizionali punti di riferimento, e che richiede flessibilità, velocità, creatività, organizzazione ed impegno”.

Le conclusioni della giornata di confronto sono state affidate al Presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti, che ha sottolineato come “i professionisti hanno i problemi di tre G, quello di genere, quello di ricambio generazionale e di differenze di guadagni tra generazioni, e quello di differenza di reddito per assetto territoriale quindi la g di geografia. Questo ci fa dire che un sistema lo è se fa sistema. Quindi se devo fare una conclusione credo che il primo obiettivo sia quello di sostenere il singolo professionista e la professione in generale. Dobbiamo inoltre ragionare integrato per poter operare, credo che il Vice Presidente Luciano abbia ricordato bene l’esigenza di fare cose che poi ritornino. Tante possono essere le idee ma dobbiamo poi sostanziarle nella praticità, dargli gambe e questo è l’impegno che abbiamo di fronte. In ultimo, su che cosa dobbiamo lavorare integrato? Sulle cose che ci interessano, quindi sul nostro lavoro, sulla previdenza, sulle tutele che vogliamo dare.  Colgo l’ultima provocazione positiva: Sinergie. Siamo Casse che hanno le proprie differenze, e queste differenze devono essere portate a patrimonio comune perché possono arricchire. Ci sono Casse che hanno problematiche simili ed è evidente che nelle sinergie possono trovare le soluzioni. Ma è chiaro che essendo liberi professionisti dobbiamo trovare nell’impegno, nel libero impegno, nella libertà la parola chiave. Che sia la partecipazione liberale la parola chiave che cercavamo prima? Questa è la conclusione, con una domanda perché poi continueremo a confrontarci.