Enpaia via libera dai Ministeri vigilanti. Sempre più welfare

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di Simona D’Alessio

Salto di qualità sul fronte delle prestazioni sociali e delle agevolazioni (destinate ai professionisti «in erba», così come agli over70) per l’Enpaia: l’Ente pensionistico ed assistenziale dei periti agrari e dei periti agrari laureati ha, infatti, ottenuto il «placet» dei ministeri vigilanti del welfare e dell’economia ad alcune modifiche al Regolamento per la previdenza obbligatoria. E potrà, fra l’altro, affrontare il fenomeno della morosità degli associati senza usare il pugno di ferro, ma comminando «sanzioni ragionevoli, interessi sostenibili» e dando la possibilità di rateizzazione delle somme dovute.

A dare notizia del semaforo verde alla riforma della Cassa è stato ieri il sottosegretario del dicastero di via Veneto Massimo Cassano, ricordando come il percorso fosse iniziato il 5 marzo 2015 quando la proposta di revisione era stata licenziata; nel dicembre dello stesso anno i ministeri avevano formulato delle osservazioni, nel marzo 2016 il Comitato amministratore della Gestione separata aveva approvato il testo recependo i rilievi per giungere, nelle ultime ore, al varo definitivo del documento.

Quanto ai capitoli salienti del nuovo Regolamento dell’Enpaia, come accennato, si favoriscono le nuove generazioni, consentendo ai giovani periti agrari di iscriversi con «una contribuzione ridotta», mentre chi ha compiuto 70 anni potrà usufruire della facoltà di versare «il 50% del contributo soggettivo» (la quota calcolata sul reddito professionale); rimarrà, invece, al 2% il contributo integrativo (la percentuale a carico del committente) che, ha evidenziato il sottosegretario, si attesta come «il più basso fra tutte le Casse private».

L’Enpaia, Ente che nel 2017 ha messo a bilancio 40 milioni per il fondo di previdenza e  94,4 per la maternità nelle Gestioni separate, con tale restyling «punta a stabilire un buon rapporto con gli iscritti e dà grande attenzione al welfare» ha commentato a ItaliaOggi il presidente Antonio Piva, mettendo in luce «i vantaggi del notevole abbassamento delle sanzioni e degli interessi di mora».