Giornalismo e crisi. Interviene il Governo e la Commissione Bilancio della Camera dice sì

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La Commissione Bilancio della Camera ha espresso parere favorevole all’Atto del Governo n. 406 “Schema di decreto legislativo recante disposizioni per l’incremento dei requisiti e la ridefinizione dei criteri per l’accesso ai trattamenti di pensione di vecchiaia anticipata dei giornalisti e per il riconoscimento degli stati di crisi delle imprese editrici”.

Un documento che, prendendo atto della crisi dell’intero Sistema editoriale, individua alcune azioni di sostegno alla professione giornalistica a cominciare da una integrazione salariale che interverrebbe su un reddito ridotto a causa delle difficoltà aziendali e lavorative.

Il comma 3, infatti,  autorizza la richiesta dell’intervento straordinario di integrazione salariale quando la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa sia determinata da una riorganizzazione aziendale in presenza di crisi, compresi i casi di cessazione dell’attività produttiva dell’azienda e di fallimento,  e dalla messa in campo del contratto di solidarietà. Quest’ultimo ricordiamo prevede una riduzione dell’orario di lavoro con conseguente riduzione del reddito.

Il pagamento straordinario di integrazione salariale deve essere effettuato dall’impresa ai dipendenti. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali potrà però autorizzare l’Inpgi  ad anticipare il pagamento dell’integrazione salariale in presenza di “serie” e soprattutto “documentate” difficoltà finanziarie dell’impresa.

Per quanto riguardale le aziende editoriali, spetterà ad un Decreto ministeriale, da adottare entro 60 giorni dall’entrata in vigore dell’Atto governativo, definire i criteri per il riconoscimento dello stato di crisi e della riorganizzazione del lavoro.