Molti sono i temi che legano il mondo dei liberi professionisti all’Unione Europea, alcuni dei quali ho l’opportunità di seguire personalmente nel mio lavoro al Parlamento europeo in Commissione Occupazione e affari sociali. Per citare alcuni esempi, la mobilità dei giovani e dei lavoratori, studenti o apprendisti, dei giovani imprenditori, degli insegnanti e dei ricercatori; le regole europee sul riconoscimento delle qualifiche professionali tra paesi UE; l’importante aggiornamento della Direttiva “Carta Blu” per i lavoratori altamente qualificati; i programmi e i fondi nel campo della formazione e dell’innovazione; fino ad arrivare alle importanti, estremamente complesse e delicate discussioni sul tema del coordinamento dei regimi di sicurezza sociale, attualmente oggetto di revisione.
Le libere professioni, tanto nel nostro Paese come nell’Unione europea, sono destinate a ricoprire un ruolo sempre più importante, dal momento che contribuiscono in maniera sempre maggiore alla prestazione di servizi di qualità nel campo dei beni sociali quali la salute e la tutela dei diritti dei cittadini. Ogni passo in avanti nel processo di integrazione europea, sul terreno del mercato interno e del mercato dei capitali, dunque, richiede necessariamente un potenziamento, proprio in un’ottica più europea, delle regole e delle pratiche legate alle libere professioni. Per questa ragione, è di particolare interesse una proposta della Commissione su un tema che AdEPP stessa ha seguito da vicino negli ultimi anni, ossia la proposta di introdurre, all’interno della cornice della Capital Markets Union, un “marchio” per prodotti pensionistici individuali paneuropei, i cosiddetti PEPP, che renderà più facile l’accesso e la portabilità di particolari piani di previdenza integrativa a condizioni agevolate in tutta Europa. Si tratta di una nuova classe di prodotti pensionistici con le stesse caratteristiche ovunque siano venduti nell’UE, e che potrebbero essere offerti da molteplici attori quali banche, imprese di assicurazione, fondi pensionistici aziendali o professionali, imprese di investimento.
Andranno a integrare le pensioni statali, aziendali e professionali e individuali nazionali, senza sostituire o richiedere un armonizzazione dei regimi pensionistici nazionali, ma godendo dello stesso trattamento fiscale applicato ai prodotti nazionali esistenti. Il lavoro è attualmente in corso nella Commissione parlamentare per i Problemi economici e monetari e nella Commissione Occupazione, e ci impegnerà per i prossimi mesi.
Un altro grande tema è quello delle importanti novità nella normativa nazionale, che allineano la disciplina nel nostro Paese alle Raccomandazioni della Commissione e alle realtà già esistenti in altri Paesi europei, prima con le misure inserite in Legge di Stabilità, e poi, in particolare, con l’entrata in vigore del nuovo Jobs Act per i lavoratori autonomi. Il nuovo testo di legge rafforza le possibilità di formazione professionale, introducendo un ambizioso sistema di detrazioni e incentivi fiscali; inserisce nuove norme in tema di maternità, infortunio e malattia; rafforza i servizi di orientamento e sostegno all’auto-imprenditorialità; e, soprattutto, permetterà finalmente ai liberi professionisti di accedere ai programmi operativi regionali e nazionali dei fondi comunitari, equiparando di fatto le libere professioni alle piccole e medie imprese.
Già diverse regioni hanno pubblicato bandi in merito, ma è necessario che tutte le amministrazioni regionali si attivino rapidamente per l’ampliamento dei bandi esistenti, garantendo inoltre che i professionisti vengano adeguatamente informati sui requisiti necessari ad accedere alle possibilità contenute nei vari Programmi operativi regionali e alle varie agevolazioni.
Nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha dato un messaggio chiaro: ci troviamo dinnanzi all’opportunità irripetibile per far fare un salto di qualità alla democrazia europea, partendo da iniziative coraggiose tanto sul tema istituzionale che su quello delle politiche. Tra le importanti novità annunciate, va segnalato in particolare il lancio di un’iniziativa sull’accesso alla protezione sociale per i lavoratori atipici e quelli autonomi, sicuramente di grande importanza per il nostro lavoro comune per quanto riguarda le libere professioni, che proseguiremo con attenzione.