Europa, cambiamenti climatici e finanza sostenibile

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L’adozione dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e l’Agenda delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile 2030 segna un impegno storico internazionale per l’obiettivo di un’economia e una società più sostenibili. Come mobilitare i finanziamenti necessari per investimenti verdi e sostenibili? Alla domanda hanno risposto i relatori che hanno partecipato, nei giorni scorsi, a Bruxelles, alla conferenza “Promuovere la finanza sostenibile”.

Tra i relatori il Vice presidente della Commissione europea per l’euro e il dialogo sociale, Valdis Dombrovskis- “Sempre più persone – ha detto il Vice presidente – si stanno rendendo conto che la finanza è uno degli anelli mancanti nella lotta ai cambiamenti climatici e per un’economia più sostenibile. Ad esempio, in pochi anni, il mercato delle obbligazioni verdi è esploso. Nel 2017 l’emissione globale ha raggiunto i 151 miliardi di euro, coprendo una grande fetta di investimenti in energia pulita. Ma c’è ancora molto lavoro da fare prima che la finanza verde possa eguagliare la portata del problema climatico”.

“Il 2018  – ha detto Dombrovskis – è stato il quarto anno più caldo mai registrato. L’ondata di caldo che ha colpito l’Europa la scorsa estate è stata così forte che abbiamo avuto incendi boschivi a nord del circolo polare artico. L’anno precedente, nel 2017, l’ammontare delle perdite legate alla catastrofi coperte dall’assicurazione ha raggiunto il massimo storico – 110 miliardi di euro. L’accordo di Parigi è la risposta globale a questa sfida e l’Europa è impegnata a guidare la sua attuazione. Finora la UE ha ridotto le emissioni di carbonio del 22% rispetto ai livelli del 1990. E abbiamo messo in campo una serie di politiche per andare molto oltre e ridurre le emissioni di almeno il 40% entro il 2030. Il 28 novembre scorso, la Commissione ha proposto la sua strategia per un’economia a impatto zero sul clima entro il 2050. Questa strategia mostra come l’Europa possa aprire la strada alla neutralità climatica, affrontando questa sfida di investimento come un’opportunità economica”.

“Nel marzo dello scorso anno, la Commissione ha adottato un ambizioso piano d’azione per la finanza sostenibile che contiene tre proposte legislative.  Innanzitutto, abbiamo proposto di sviluppare una tassonomia (insieme di regole e norme o classificazione) a livello europeo per attività economiche sostenibili. Oggi, può essere abbastanza difficile identificare quanto sia verde un dato investimento o portafoglio. E questo è uno dei principali ostacoli al potenziamento della finanza verde. La tassonomia sarà sviluppata passo dopo passo, sulla base di prove scientifiche. La nostra seconda proposta è quella di condurre un processo ad ampia partecipazione volto a stabilire, entro la fine del 2019, un “criterio di valutazione di finanza verde da concedere a prodotti di investimento, azionari e pensionistici che abbiano già raggiunto gli standard più elevati nella tassonomia in materia di sostenibilità per guidare le decisioni di investimento di coloro che attribuiscono alla sostenibilità la priorità rispetto a tutti gli altri fattori”.

“Infine, abbiamo proposto di definire standard per benchmark a basse emissioni di carbonio e per benchmark con un impatto positivo sul carbonio. Questi parametri di riferimento aiuteranno gli investitori a replicare un portafoglio a basse emissioni di carbonio o a misurare le prestazioni della propria strategia di investimento a basse emissioni di carbonio”.

Dombrovskis ha spiegato che per contribuire all’attuazione del piano d’azione, è stato creato un gruppo di esperti tecnici sulla finanza sostenibile, utile, ad esempio, sulla tassonomia, dove i suoi membri sono impegnati a elaborare linee guida per valutare la sostenibilità delle attività economiche.  “Gli esperti hanno recentemente pubblicato la loro prima serie di bozze di criteri per le attività economiche che potrebbero contribuire alla mitigazione del clima. Questi criteri – ha detto il Vice presidente – sono ora pubblici per il feedback. Ci sarà anche una consultazione pubblica aperta sulla relazione finale del gruppo di esperti tecnici. La prima parte della tassonomia – che copre gli obiettivi di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici – potrebbe essere adottata entro la fine di quest’anno”.

“Sono lieto di dirvi – ha concluso Dombrovskis – che il gruppo di esperti tecnici sta anche fornendo standard e benchmark per le obbligazioni verdi. Speriamo che altri paesi e giurisdizioni siano ispirati dal lavoro che svolgiamo e seguiamo l’esempio dell’Europa in questa questione urgente”.

Per leggere l’intervento completo del Vice presidente cliccare su

https://ec.europa.eu/commission/commissioners/2014-2019/dombrovskis/announcements/sustainable-finance-keynote-speech-vice-president-dombrovskis-academic-conference_en