Enpacl. Bilancio in ottima salute. Visparelli “Iniziative per i neo iscritti”

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L’Ente di previdenza dei Consulenti del lavoro porta a casa un risultato mai ottenuto negli anni passati: ricavi per quasi 250 milioni di euro, un avanzo di esercizio di oltre 96 milioni e un patrimonio che supera il miliardo di euro. Numeri che serviranno al neo eletto Consiglio di Amministrazione di guardare al futuro con uno sguardo attento soprattutto ai giovani.

“Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti – commenta il Presidente Alessandro Visparelli – l’avanzo è il più elevato nei quasi 50 anni di storia dell’Ent; l’andamento della gestione previdenziale è molto positivo. Bisogna però rimarcare che alla base degli ottimi risultati vi è la ripresa dei fatturati dei nostri iscritti che hanno garantito un maggior gettito contributivo”.

Ed è proprio sugli iscritti, neo e over, che l’Enpacl si “concentra”.

“L’Ente ha messo in campo una serie di iniziative in favore dei giovani neo iscritti – spiega il Presidente Enpacl – partendo dalla constatazione del crescente numero di cancellazioni nei primi 6–10 anni di attività. La nostra missione è quella di favorire i volumi di affari dei colleghi e così garantire all’Ente un gettito contributivo adeguato. Anche per il 2019 abbiamo stanziato importanti risorse destinate a politiche attive di welfare”.

Aiuti a tutela della genitorialità, polizze sanitarie integrative e di long term care, finanziamenti ai giovani per l’acquisto delle attrezzature dello studio professionale, corsi di formazione e molto altro sono le azioni che possiamo trovare scorrendo il bilancio che per la prima volta è corredato dalla relazione sulla gestione integrata con fattori di sostenibilità.

“In tal modo – sottolinea Visparelli – l’Ente che presiedo ha voluto ribadire, dopo le esperienze positive del bilancio sociale pubblicato negli ultimi anni, l’impegno a creare valore sostenibile per i propri iscritti e gli stakeholder”.

Sul versante del patrimonio finanziario, l’Ente prevede di rafforzare ulteriormente la politica di investimento rivolta al supporto dell’economia reale del Paese, in modo particolare delle piccole e medie imprese.

“Il patrimonio dell’Ente – conclude il Presidente – altri non è che il risparmio previdenziale della categoria. Per questo lo utilizziamo in quei settori che costituiscono l’ossatura portante della nostra professione: quando si investe nel proprio ambito si innesca un circolo virtuoso che favorisce il lavoro dei contribuenti e si generano benefici per l’indotto e l’intera collettività”.

Nel 2015-2019 il patrimonio netto dell’Ente risulta raddoppiato (1.270 mln a fine 2019) mentre le spese per la gestione ordinaria sono rimaste pressoché invariate.