Sotto la lente di ingrandimento, questa volta, ci sono finite le Regioni e la loro capacità di assicurare i LEA ossia i livelli essenziali di assistenza. In poche parole le prestazioni sanitarie che ogni Amministrazione deve o meglio dovrebbe assicurare ai propri cittadini.
Gli indicatori della cosiddetta “Griglia Lea” sono raccolti in tre macro categorie: ospedale, distretto e prevenzione. Vengono presi in considerazione ad esempio gli interventi per le fratture di femore svolti entro le 48 ore, la quantità di prestazioni inappropriate consumate dai cittadini, l’adesione agli screening oncologici, i tempi di intervento del 118, il tasso di risonanze magnetiche rispetto alla popolazione, i controlli veterinari
E allora andiamo a leggere i numeri che ci dicono chi ha avuto la maglia rosa e a chi, invece, è andata la maglia nera.
Il punteggio massimo che si può raggiungere è 225 e nel 2018 il Veneto ha raggiunto 222 punti (erano 218 l’anno prima). Seguono Toscana ed Emilia-Romagna con 220 (erano a 216 e 218), Piemonte a 218 (era in testa con 221), Lombardia con 215 (212), Liguria con 211 (195), Umbria con 210 (208), Abruzzo con 209 (202), Marche con 192 (201) Basilicata con 191 (189), Puglia con 186 (179), Molise con 180 (167), Lazio con 179 (180), Campania con 170 (153, il suo è il più grosso balzo in avanti), Sicilia con 165 (160) e infine Calabria con 146 (136) che resta l’unica sotto la soglia di livello minimo accettabile di 160.