Investimenti Casse. “Valore per gli iscritti e per il Paese”

616

 “Creiamo valore per i nostri professionisti e per il nostro Paese” così il Presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti, presentando il IV Rapporto sugli investimenti che ancora una volta dimostra come il sistema goda di ottima salute. “Da quando sono state privatizzate, tutte le Casse hanno aumentato il proprio patrimonio, garantendo la sostenibilità nel tempo”. Un’evidenza che ha trovato in accordo tutti i partecipanti all’evento. La sottosegretaria al Ministero del Lavoro, Francesca Puglisi “L’acronimo W.I.S.E. (welfare, investimenti, servizi, Europa) coniato dal presidente Oliveti mi piace davvero tanto perché credo che non ci sia solo una grande responsabilità di sostenibilità ma anche una grande responsabilità sociale, innanzitutto nei confronti delle nuove generazioni”.

Un’attenzione ai giovani e a quel patto generazionale che il Presidente Oliveti ha ricordato. “Il patrimonio – ha sottolineato Oliveti – oltre ad essere investito in maniera sana, oculata, trasparente, protettiva del capitale ha una funzione di polmone e di sicurezza per i sistemi. Noi cerchiamo di andare verso un ragionamento circolare, utilizzando il patrimonio anche per sostenere le generazioni future perché solo dall’interesse delle generazioni future a partecipare alla nostra catena costruiamo la garanzia della tenuta del sistema. Il patrimonio ha una componente previdenziale, quindi contributi e prestazioni previdenziali, e una componente non previdenziale che è il flusso dei proventi dell’investimento del patrimonio. Tassare il patrimonio significa tassare una quota parte dei contributi”.

La risposta non si fa attendere dalla Sottosegretaria Puglisi che, rivolgendosi anche al collega, il sottosegretario al Mef, Pier Paolo Baretta, ribadisce “la responsabilità sociale in termini di welfare e di welfare society in un’ottica di sussidiarietà deve essere sostenuta e apprezzata anche dallo Stato con una fiscalità di vantaggio. Il Governo deve fare dei provvedimenti e instaurare un dialogo per lavorare insieme. Il calo demografico, ad esempio, mette in generale in crisi il sistema previdenziale e credo che il vostro equilibrio sia garanzia di responsabilità che avete nei confronti dei pensionati attuali ma anche dei futuri professionisti”.

“Un grande cambiamento è alle porte – ha detto il Presidente dell’AdEPP – Se pensiamo all’impatto dell’intelligenza artificiale sulle nostre professioni non possiamo non pensare che anche le Casse dovranno affrontare un cambiamento. Dovremo ragionare sui flussi contributivi perché potranno crearsi dei circuiti di tipo finanziario e non soltanto economico che potrebbero implicare un adattamento. Sappiamo che il mondo della rivoluzione digitale riguarda i dati, i dati sono gocce di potenziale conoscenza che solo quando sono contestualizzati diventano informazioni. Questo passaggio dal dato all’informazione e dall’informazione alla conoscenza porrà il tema, per i professionisti, della proprietà intellettuale e quindi della licenza d’uso, un campo che anche le Casse dovranno esaminare”.

“Ci sono in sospeso alcune richieste da parte delle Casse – ha spiegato il sottosegretario al Mef, Pier Paolo Baretta – Alcune si sono tradotte in emendamenti. Se vanno in porto subito meglio se no non li abbandoniamo perché riguardano una maggiore agibilità nella gestione delle risorse. Le Casse non sono solo un soggetto previdenziale ma economico vero e come tale va trattato. E lo può essere ancora di più se le Casse fanno sinergia tra di loro. Ad esempio sugli investimenti in economia reale più che su investimenti in titoli e azioni. Se si fa massa critica la forza di impatto, sia sul Governo sia in relazione con gli investimenti pubblici che stiamo mettendo in campo, è enorme. Se da un lato va tirato fuori dal cassetto il regolamento sugli investimenti che deve contenere alcune cose specifiche che valorizzino l’autonomia, dall’altro si deve fare insieme un percorso più stringente sull’economia reale. Nel rispetto della differenza di ruoli”.

“Noi non neghiamo la volontà di essere controllati – ha concluso il Presidente dell’AdEPP – chiediamo però un’armonizzazione del livello e di non essere ingessati. Dopo l’acronimo W.I.S.E. voglio lanciarne un altro: vogliamo essere sostenibili, solidali e per lo sviluppo (S), vogliamo fare assistenza (A), vogliamo una buona governance (G), e una gestione virtuosa (G) e poi fare investimenti insieme (I) quindi SAGGI. Vogliamo fare bene il nostro mestiere vogliamo sostenere il lavoro dei nostri professionisti. Siamo assolutamente convinti che come professioni liberali siamo motore di sviluppo e di crescita, se riusciamo a lavorare bene possiamo dispiegare le nostre energie per una ricaduta a cascata su tutto il Paese”.