Notariato. Autonomia, solidarietà, legalità

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“La Cassa previdenziale ed assistenziale del Notariato, che è la più antica fra le Casse di previdenza dei liberi professionisti, compie cento anni – ha ribadito il Presidente Francesco Giambattista Nardone dal palco del 54esimo congresso nazionale della cassa di previdenza del notariato – il regio decreto con il quale è stata istituita, attuava un progetto unico nella storia delle professioni e fortemente innovativo perché prevedeva, e prevede tutt’ora, un sostegno diretto al reddito dei notai con integrazione degli onorari percepiti”.

“L’integrazione notarile è l’unico ammortizzatore sociale esistente all’interno delle professioni – ha continuato il Presidente – è a esclusivo carico dei notai, senza oneri per lo Stato ed è finalizzato a garantire lo svolgimento della funzione anche nella sua valenza sociale su tutto il territorio nazionale anche nelle sedi più disagiate ed economicamente meno redditizie. Il nostro sistema pensionistico ha delle caratteristiche particolari che lo differenziano notevolmente dagli altri: è un sistema a ripartizione e l’importo delle pensioni dipende esclusivamente dall’anzianità di esercizio della professione fondandosi su un principio solidaristico, uguale pensione a parità di anni di contribuzione, a prescindere dalla somma dei contributi versati”.

“L’impostazione solidaristica costituisce l’anima del nostro sistema previdenziale e rappresenta in maniera sintetica il ruolo del notaio, la sua funzione identica in tutto il territorio, la sua vicinanza e appartenenza allo Stato, e si erge a difesa della pubblica funzione, dell’autonomia e dell’indipendenza dei notai – ha concluso Nardone – Inizia il secondo secolo di vita della Cassa con coerenza, forte determinazione e tenacia, nella convinzione che la Cassa continuerà a contribuire al processo di evoluzione del Notariato, che riuscirà ad adeguare le sue politiche alle esigenze e ai bisogni di una società in continuo e rapido cambiamento nelle sue condizioni sociali, economiche e culturali, e che, come per il passato, trovi la forza e l’energia per affrontare e superare momenti difficili e dimostri, anche nell’emergenza, la sua capacità di realizzare progetti sociali, economici, solidali di ampio respiro e innovativi per il futuro non solo previdenziale dei notai”.

Una Cassa in ottima salute. Il patrimonio, infatti, ha raggiunto al 31 dicembre 2018 quota 1,6 miliardi di euro, cifra in crescita, al confronto con quella dell’anno precedente, quando si attestava a 1,5 miliardi.

Un Ente che mette al centro la legalità e il rispetto della legge. Al tema, infatti, è stato dedicato il Congresso, riscuotendo il plauso degli intervenuti.

“Il tema scelto quale oggetto delle vostre riflessioni e del confronto dei prossimi giorni è, più ancora che centrale, drammaticamente strategico per il futuro del nostro Paese. – ha denunciato il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura David Ermini – Legalità, trasparenza, lotta alla corruzione, contrasto alla criminalità organizzata, crescita e sviluppo dell’economia, efficiente funzionamento dei mercati sono saldamente legati a doppio filo. Sono del resto ormai decine e decine le ricerche che attestano l’impatto positivo della legalità e del miglioramento dell’amministrazione della giustizia, ma è indubbio che la legalità e l’affermazione dello stato di diritto costituiscono l’infrastruttura di un’economia sana e di uno sviluppo sostenibile. Solo dove è il forte rispetto formale e sostanziale della legge, si investe in futuro.”

“Per questa ragione – ha concluso Ermini – io ritengo che si debba ricercare sintonia e convergenza tra tutti gli operatori del diritto – magistratura, avvocatura, notariato e accademia – a difesa dell’autonomia della giurisdizione e dell’indipendenza da qualsiasi o condizionamento esterno a salvaguardia dei diritti costituzionali e dei principi di garanzia.

Gli ha fatto eco il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che nell’apprezzare il tema del congresso ha detto di ritenere che la Legalità non si deve trovare all’interno dei Tribunali “Troppo spesso – ha sottolineato il Ministro – nell’immaginario collettivo viene coltivata un’idea della giustizia che trova il suo perimetro esclusivo all’interno degli uffici giudiziari. Bisogna invece ampliare questo perimetro investendo sul valore delle legalità come precondizione culturale di una giustizia che opera e si concentra innanzitutto nella garanzia del rispetto delle regole e, soltanto nel momento patologico ed eventuale della violazione di quelle regole, giunge all’interno di un’aula giudiziaria”.

Per il procuratore Antimafia, Federico Cafiero de Raho “Il notaio vive l’atto ed “il suo ruolo è tanto più importante perché, per l’esperienza che ha, riesce a comprendere i soggetti ed il contenuto con cui ha a che fare, e tutti i professionisti dovrebbero avere la stessa sensibilità dei notai nell’interrompere i circuiti illegali. Tutti dovrebbero avere il coraggio di dire ‘no’ a certe partecipazioni e a certi atti”.