Torriceli, Enpap “Siamo di fronte ad un nemico invisibile”

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“Passare dal mondo ordinario della propria quotidianità, ricca di copioni comportamentali e routine standard, a quello straordinario dell’emergenza, è difficile per chiunque. A maggior ragione se l’emergenza entra ‘direttamente in casa’ e nel cuore dei nostri rapporti sociali, dei comportamenti relazionali abitudinari. Che si cerchi una ‘protezione psicologica della normalità’ con una minimizzazione dei rischi è quanto di più spontaneo si possa fare in questa situazione” così Felice Damiano Torricelli, Presidente ENPAP a capo del Tavolo Tecnico sulla Sicurezza.

“La situazione non va presa sotto gamba, senza fare allarmismi naturalmente. Di fronte a un rischio non visibile come quello che stiamo vivendo, i nostri meccanismi psicologici arcaici tendono a mettere in campo risposte difensive dell’equilibrio consolidato. Le risposte possono andare nella direzione della negazione del rischio, perché ritenuto non percepibile e/o controllabile, oppure una sottopercezione, una sottovalutazione della sua pericolosità. All’opposto, di fronte alla percezione del rischio, è possibile che si attivi una sovrareazione ed emerga l’angoscia, la paura di qualcosa che non si vede e che può essere dappertutto, con una reazione fight or flight, combatti o fuggi, che attiva comportamenti estremi di difficile gestione – di ritiro spaventato o di aggressione sconsiderata verso le presunte fonti del pericolo – con perdita di lucidità e razionalità”.

Siamo di fronte a un nemico invisibile, difficile da combattere perché non lo si conosce. Ma lo siamo già da un po’. Senza polemiche, la razionalità tornerà ad avere la meglio? Come si possono tutelare i rapporti con le nostre buone abitudini e i nostri bisogni sociali, in questa situazione così particolare? Come non prendere troppa distanza dalla quotidianità a cui siamo abituati?

“Va chiarito subito che non ci saranno problemi rispetto alla continuità dell’assistenza e del supporto riguardo ai beni di prima necessità. Questa è una delle preoccupazioni in momenti come questi. Avremo il supporto degli operatori sanitari, che stanno facendo un lavoro eccellente pur essendo sottoposti a una mole di stress elevatissimo. I rapporti sociali possono essere mantenuti grazie alle tecnologie, oggi possiamo dare prova di usarle ancora meglio. Possiamo usarle per fare videochiamate, per esempio, ci aiuterà a ridurre il senso di isolamento sociale, o vissuti depressivi, a contrastare la noia, l’ansia e l’angoscia”.