Ue “Dobbiamo fare di piu”. E lancia due linee guida

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Mentre la Commissaria von der Leyen, al cospetto dei parlamentari europei, ammette che “dovrà essere fatto di più, perché la strada è lunga e il mondo di domani sarà diverso da quello di ieri”, la Commissione e il Consiglio lanciano un vademecum vero e proprio per l’avvio della sospensione delle misure di distanziamento sociale dovute al Covid-19.

Il vademecum è rivolto a tutti gli Stati membri affinché la ripresa delle attività avvenga secondo tempi e modalità condivise, con l’obiettivo ultimo di continuare a garantire la salute e la sicurezza dei cittadini. Il rispetto e la solidarietà tra Stati membri rientrano tra i principi che dovrebbero guidare le scelte dell’UE e degli Stati membri (“costruire sui punti di forza degli stati membri”).

Le linee guida del vademecum dovrebbero favorire l’omologazione della gestione della Fase 2, secondo tre criteri fondamentali: epidemiologia, sufficiente capacità dei sistemi sanitari, appropriatezza dei sistemi di monitoraggio.

La Commissione, infine, ha affrontato un tema ancora poco dibattuto nella crisi Covid19, ossia i rifiuti.

“La presentazione delle linee guida per allentare le restrizioni introdotte a seguito del Covid-19 non è un segnale per togliere oggi le misure di contenimento, ma per fornire una cornice alle decisioni degli Stati membri. In generale raccomandiamo un approccio graduale. Ogni azione deve essere continuamente monitorata”, così la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, presentando, il 15 aprile scorso, al Parlamento europeo, il documento preparato da Commissione e Consiglio europeo per la ripartenza dopo il lockdown dovuto al Covid 19.

“L’Europa ha bisogno di un nuovo piano Marshall – ha detto la Commissaria – Anticiperemo fondi con un front loading per partire subito con gli investimenti. Avremo bisogno di ingenti investimenti pubblici e privati, per ricostruire l’economia e creare nuovi posti di lavoro. La chiave di questo è un nuovo, potente bilancio pluriennale dell’Ue. Il prossimo bilancio Ue dovrà distinguersi dagli altri, perché dovrà dare la risposta europea alla crisi del coronavirus”.

“Il commercio ha subito un enorme rallentamento in tutto il mondo. I governi stanno utilizzando tutte le risorse disponibili per rafforzare i sistemi sanitari e sostenere le aziende e i lavoratori autonomi. Tutto questo ha un costo gigantesco. Le azioni finora avviate da parte dell’Ue ammontano a quasi tremila miliardi di euro, e altre misure arriveranno, come dimostrano i risultati dell’Eurogruppo della settimana scorsa”.

Nel frattempo continuano dalla Ue gli appelli a favorire la libera circolazione delle merci di uso quotidiano senza restrizioni di sorta. Generi alimentari, beni medicali e tutte le merci di prima necessità devono poter continuare a essere scambiate e trasportate liberamente.

E dalla Fase 2 per quanto riguarda l’economia alla gestione dei rifiuti. A fronte alla pandemia di Coronavirus la Commissione europea, infatti, ha stilato anche su questo un “prontuario” costituito da 5 raccomandazioni, rivolte a tutti: cittadini, enti locali, operatori ecologici.

“Nel contesto della crisi del coronavirus, è ancora più importante che i cittadini separino bene i loro rifiuti e garantiscano il flusso di flussi puliti di materiali riciclabili verso le strutture di trattamento dei rifiuti”, il primo suggerimento

E sempre per i Comuni. “I cittadini dovrebbero essere informati di eventuali modifiche temporanee alle pratiche di raccolta dei rifiuti che incidono sul modo in cui consegnano i rifiuti per la raccolta e l’ulteriore trattamento”. Infine l’appello agli Stati membri, che “dovrebbero garantire un’adeguata pianificazione delle capacità di stoccaggio temporaneo dei rifiuti raccolti per il recupero in previsione di eventuali interruzioni nella selezione e in altri processi di trattamento”.

C’è poi l’aspetto medico-ospedaliero. I governi sono invitati a “garantire un’adeguata pianificazione delle capacità per il trattamento e, se necessario, lo stoccaggio di rifiuti sanitari”. In caso di interruzioni del trattamento dovute alla mancanza di capacità di smaltimento o incenerimento dedicata per i rifiuti sanitari, “è fondamentale che i rifiuti vengano temporaneamente conservati in modo sicuro fino alla risoluzione del problema di capacità”. Ancora, in caso di autorizzazione in via eccezionale processi di trattamento alternativi dei rifiuti sanitari in linea con il diritto dell’UE e le norme nazionali applicabili, anche in condizioni di emergenza, va garantito “il loro uso limitato nel tempo” laddove tali processi abbiano esiti ambientali complessivamente più impattanti.

Viene quindi chiesto agli addetti ai lavori di mantenere distanze di sicurezza, portare gli strumenti di protezione (mascherine, guanti, prodotti disinfettanti), mentre l’UE è pronta a mobilitare 800 milioni di euro dal bilancio comune per le aree più in difficoltà. Da ultimo la Commissione si impegna a favorire comunicazione e scambio di informazioni tra Stati membri.

“In questa crisi senza precedenti, stiamo collaborando con gli Stati membri e gli operatori di rifiuti in tutta l’UE per affrontare la sfida di garantire un elevato livello di protezione della salute umana e dell’ambiente”, sottolinea il commissario per l’Ambiente, Virginijus Sinkevičius, convinto che “la corretta gestione dei rifiuti fa parte dei servizi essenziali alla base del benessere dei nostri cittadini forniti da numerose aziende che si occupano di rifiuti e mantengono in funzione l’economia circolare”.