Covid-19: quale futuro per la professione di Psicologo

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di Felice Damiano Torricelli, presidente ENPAP

Il distanziamento sociale volto a contenere la diffusione di contagi da Covid-19, con cui stiamo convivendo dall’inizio della pandemia, ha messo a dura prova tutti, anche i professionisti Psicologi. Come tutti ci siamo ritrovati, da un momento all’altro, a dover “ribaltare” completamente la quotidianità lavorativa, in molti casi senza aver avuto il tempo di prepararci né le strumentazioni migliori per far fronte al cambiamento. La situazione di emergenza ha fatto sì che molti “passassero” rapidamente all’offerta di servizi psicologici online, pur di poter continuare ad offrire assistenza ai milioni di persone in difficoltà anche per le restrizioni relazionali e gli stravolgimenti delle abitudini imposti dal rischio sanitario.

ENPAP si è attivata per offrire il maggior sostegno possibile ai Colleghi, non solo con gli indispensabili supporti economici – quali quelli, un po’ fuori centro, messi a disposizione dallo strumento “Cura Italia” – ma soprattutto con le analisi e le indicazioni di scenario, per intercettare quei cambiamenti in divenire che origineranno trame sociali ed economiche a cui è bene che tutti i professionisti, nelle loro specifiche aree di competenza, si preparino per tempo.

Il futuro che aspetta tutti noi non ci vedrà tornare a un “prima”. Questa pandemia ci chiede di cogliere le opportunità insite in una crisi inusitata, di ricorrere alla nostra resilienza ma anche di fare leva sulle nostre migliori risorse: capacità di adattamento, creatività, empatia.

Sarà fondamentale l’innovazione, anche nella nostra professione, utilizzando, per esempio, tutte le nuove tecnologie che abbiamo a disposizione. Dovremo, quindi, metterci in condizione di individuare e comprendere i cambiamenti, di innovare i nostri processi di lavoro e testimoniare la possibilità di una innovazione efficace.

Lungo questa linea di azione, l’Ordine degli Psicologi del Lazio ha dato vita a uno strumento, il “Barometro Salute Mentale”, a cui ENPAP, assieme all’Università “Sapienza” di Roma, ha aderito entusiasticamente. È una preziosa raccolta di dati sulla salute mentale dei cittadini, fatta dall’osservatorio professionale degli Psicologi in questi giorni di stravolgimento, che permette di tastare quotidianamente il polso del benessere psicologico degli italiani durante il lockdown e nelle successive fasi di graduale riapertura. Insieme a tutti gli attori coinvolti in questo progetto, abbiamo chiesto agli Psicologi di contribuire alla raccolta di questi dati, che saranno messi a disposizione di tutti, in modo da orientare decisioni più informate nei prossimi mesi.

Altro strumento che ENPAP ha deciso di mettere a disposizione è una nuova forma di assistenza dedicata agli Psicologi iscritti all’Ente e consiste nella concessione di Borse Lavoro, che consentiranno proprio di individuare e mettere in campo i modi scientificamente più efficienti per rispondere ai bisogni nuovi che emergeranno nei prossimi mesi, bisogni di benessere psicologico ma anche di strumenti per contrastare la povertà e la marginalizzazione sociale che rischiano di colpire tante famiglie e tanti bambini.

Quest’ultima forma di assistenza si aggiunge agli interventi di welfare già esistenti che sono stati potenziati per garantire, assieme alla spinta per affrontare le trasformazioni in maniera creativa, anche le protezioni per affrontarle con serenità: abbiamo aumentato considerevolmente le poste per le nostre indennità di malattia, attivato una polizza TCM che garantisce una somma significativa in caso di morte degli Iscritti, moltiplicato gli stanziamenti per stato di bisogno, che ci consentiranno di proteggere i Colleghi che, alla luce delle determinazioni finali del Governo, dovessero restare non garantiti dal Reddito di Ultima Istanza (i famosi 600 euro per il mese di marzo, che si conta verranno erogati anche in aprile e maggio).