Serracchiani (PD) “Azioni delle Casse equiparate ai fini fiscali a sistema pubblico”

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L’onorevole piedissina ha depositato la risoluzione in Commissione Lavoro n. 7-00495 in materia – tra gli altri – di welfare dei professionisti. La risoluzione è sottoscritta anche dagli onorevoli Viscomi, Gribaudo, Lepri, Mura e Carla Cantone.

In particolare, premesso che la crisi pandemica ha evidenziato rilevanti differenze tra le categorie dei lavoratori e che – in futuro – “un ruolo fondamentale potrà essere svolto dalle Casse di previdenza private, di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, per la definizione di misure di sostegno del reddito dei liberi professionisti iscritti, nonché per l’erogazione di prestazioni socio-assistenziali e di welfare ulteriori rispetto a quelle già praticate”,

si impegna il governo, per quanto riguarda le Casse a “ad adottare iniziative normative affinché anche gli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria possano prevedere, per le diverse gestioni obbligatorie da loro amministrate, ulteriori forme di assistenza ai propri iscritti, da equiparare ai fini fiscali e contributivi a quelle corrispondenti del sistema pubblico”.

Nella risoluzione l’onorevole Serracchiani chiede che il Governo si impegni inoltre:

  • ad adottare iniziative per realizzare un sistema di protezione sociale che progressivamente, ma entro tempi certi e ravvicinati, assicuri a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori titolari di contratti di lavoro subordinato e di lavoro autonomo o professionale, anche nella forma di collaborazione coordinata e continuativa, pure se occasionali, intercorrenti con datori di lavoro o committenti privati e pubblici, nonché alle lavoratrici e lavoratori che effettuino prestazioni di lavoro in ragione di contratti di tipo associativo, in caso di disoccupazione involontaria, anche per periodi dell’anno, e di contrazione dell’attività produttiva, trattamenti economici tali da assicurare loro un’esistenza libera e dignitosa, superando l’attuale situazione di frammentazione e disparità di tutela tra lavoratori;
  • ad adottare iniziative per rivedere, in particolare, la disciplina in materia di protezione del reddito dei disoccupati, rafforzando Naspi e Dis-Coll e superando la frammentazione e le discriminazioni, per arrivare ad un unico strumento di disoccupazione, allungandone i periodi di fruizione ed escludendo ogni forma di décalage, in modo che la garanzia del reddito sia costante per tutta la durata dell’indennità, soprattutto per i lavoratori ultra-cinquantenni, e favorendo l’accesso all’indennità con requisiti ridotti per i lavoratori giovani;
  • ad adottare iniziative per rimuovere il vincolo di non lavorare per i percettori di cassa integrazione o di altre forme d’integrazione salariale, a fronte di una riduzione non completa del beneficio e del mantenimento del rapporto di lavoro, anche per incentivarli ad acquisire nuove competenze;
  • ad investire, anche sostenendo l’azione dei fondi interprofessionali, sulla formazione continua delle persone in cassa integrazione per l’aggiornamento delle competenze, in particolare sul digitale e sulla green economy, finalizzata a favorire la riorganizzazione dei processi produttivi e una coerente riqualificazione delle competenze professionali nonché la valorizzazione dell’occupabilità delle persone;
  • ad adottare iniziative per definire strumenti di indennizzo e ristoro che riguardino tutte le categorie di lavoratori autonomi, ispirati a un criterio di progressività, prevedendo benefìci maggiori per soggetti con redditi bassi e con comprovato calo di attività, valutato su base temporale compatibile con le specifiche professionalità;