Turco, Sottosegretario di Stato “Fiscalità avversa, nemica delle professioni”

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A sostenerlo il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alla programmazione economica e agli investimenti pubblici , Mario Turco intervenendo alla presentazione del “I Rapporto AdEPP sul Welfare.

L’intervento

Non più solo alla cosiddetta assistenza passiva ovvero il semplice sostegno alla previdenza e quindi il rapporto previdenza-lavoro, oggi  le Casse sono chiamate ad affrontare questo momento anche di cambiamento ampliando l’assistenza verso un’assistenza allargata”.

Ha fatto bene il presidente a tracciare già il percorso. Ossia quello di sostegno al lavoro professionale perché oggi tutte le categorie professionali iscritte alla Casse vivono un momento particolarmente difficile e non solo con riferimento alla crisi economica e sociale che stiamo vivendo che colpisce anche il mondo delle professioni. Laddove abbiamo una crisi imprenditoriale  questa produce inevitabilmente una crisi nel mondo delle professioni così come anche la burocratizzazione , la lentezza della giustizia, la fiscalità avversa, sono dei nemici del mondo delle professioni.

Oggi, come evidenziato dallo stesso presidente, viviamo questo momento di crisi ma in tutti i momenti di crisi nascono nuove opportunità, quelle del cambiamento e oggi il mondo delle professioni dovrà affrontare nei prossimi anni non solo un cambiamento interno legato all’adeguamento delle capacità professionali rispetto alle esigenze economiche avvertite dal Paese. Ora si parla di digitalizzazione, di lavoro mobile, e tutta una serie di aspetti che costringeranno gli studi professionali e i professionisti a rivedere i propri modelli organizzativi.

Dall’altra parte abbiamo la necessità del sostegno alla formazione e qui diventa importante non solo l’attività degli ordini professionali e delle Casse del capitale intellettuale per far si che presente nelle professioni sia di supporto alla rivisitazione dei modelli economici. Qui è importante anche il rapporto tra il mondo della scuola, delle università e le Casse di previdenza.

In funzione del disegno che noi faremo sia a livello governativo sia a livello professionale ridisegnato è chiaro che il percorso formativo va rivisto.

Passare dall’assistenza previdenziale all’assistenza al reddito, all’innovazione e alla competitività e alla formazione penso che siano i richiami rifondanti per ridisegnare il prossimo futuro.  E’ chiaro che in questa nuova rivisitazione diventa fondamentale non trascurare la politica legata agli investimenti. Il presidente ha giustamente rivendicato il ciclo dell’autonomia che ha permesso  un bilancio positivo tra ciò che sono state le contribuzioni con ciò che sono state le prestazioni erogate. Un risultato positivo che attesta un modello di efficienza che le Casse hanno conseguito.

Però quello che oggi va rivisto forse sono le modalità di investimento dei patrimoni che sono all’interno delle casse dove il presidente ha evidenziato correttamente lo stato di fiscalità avversa, ha rivendicato una fiscalità di scopo, però a questo punto io evidenzio la necessità che gli investimenti anche delle Casse siano realmente di supporto all’economia reale del Paese proprio per chiudere quel circuito della sostenibilità economico-finanziaria che le Casse oggi rivendicano.

Sempre più gli investimenti devono essere indirizzati sull’economia reale e non sui mercati finanziari che oggi prendono tanti miliardi a discapito dell’economia reale. Io auspico che gli investimenti in economia reale,  nel sostegno al reddito , nella formazione dei giovani,  che oggi hanno grandi barriere all’ingresso del mondo delle professioni, prevalgano rispetto agli investimenti nei mercati finanziari  che possono essere redditizi ma impoveriscono il sostegno all’economia reale.