“Le nostre proposte per rilancio economico del Paese”

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“Rigenerazione urbana, riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare e sviluppo del comparto residenziale in locazione per riattivare importanti filiere del Made in Italy e contribuire alla ripresa della fiducia di famiglie e imprese”, sono questi i temi che per Confindustria Assoimmobiliare devono essere messi al centro del futuro agire.

“I cambiamenti climatici, il riscaldamento globale e la competizione nell’utilizzo delle risorse naturali ci impongono di progettare e costruire edifici più efficienti sotto il profilo dei consumi energetici, del consumo di acqua e delle emissioni; di limitare il consumo di suolo e incrementare gli spazi verdi nelle città; di utilizzare in modo efficiente le risorse naturali, privilegiando le fonti di energia rinnovabile – ha detto la Presidente Silvia Maria Rovere.

“I grandi trend demografici, dall’invecchiamento della popolazione, ai nuovi flussi migratori fanno emergere nuovi bisogni sociali, in alcuni casi resi più urgenti dalla pandemia: si pensi alla richiesta di abitazioni in locazione a prezzi accessibili per le fasce deboli (giovani coppie, studenti, anziani, immigrati); ma forte è la domanda di più efficienti infrastrutture di accesso alle città e di mobilità al loro interno; di maggiori spazi verdi urbani e condominiali; di migliori infrastrutture tecnologiche abilitanti alla fruizione dei servizi da remoto, inclusi “servizi” che sono veri diritti costituzionalmente garantiti come quelli educativi; forte è la domanda di riqualificazione delle periferie a più alto rischio di marginalità sociale”.

“Gli interventi di rigenerazione urbana su vasta scala – ha continuato la presidente  Rovere – possono dare un impulso fondamentale alla ripresa economica, riattivando importanti filiere del Made in Italy, con un contributo sostanziale a livello occupazionale. Sono questi gli effetti che potremmo generare attraverso uno sviluppo sostenibile delle città, non solo in termini di riqualificazione degli edifici degradati o dismessi, ma quale metodologia consolidata per interventi da attuare su tutto il patrimonio edilizio esistente a livello nazionale, preservandone così anche il valore economico, a beneficio degli investitori istituzionali e privati”.

“Dalle nostre analisi, i progetti di rigenerazione urbana generano un moltiplicatore del PIL di 1 a 3: ogni euro investito ne genera tre di valore aggiunto considerando l’indotto. Ma oggi qual è la situazione delle nostre città?  Abbiamo infrastrutture per la mobilità insufficienti e città che non rispondono più alle nostre reali necessità, con edifici che inquinano e comportano consumi energetici elevati e una manutenzione costosa, e questo soprattutto nelle periferie ha sottolineato  la presidente di Assoimmobiliare – “La pandemia si sta dimostrando un acceleratore di cambiamenti anche dal punto di vista dell’abitare e del lavoro, considerato che anche in futuro, superata l’emergenza, il campione intervistato dichiara che vorrebbe continuare a lavorare un paio di giorni alla settimana da casa. Tutto ciò conferma che il futuro modello di città dovrà essere policentrico”.

“Siamo consapevoli che le sfide che dobbiamo affrontare sono epocali – ha concluso il numero uno di Assoimmobiliare Confindustria – e che le grandi opportunità che ci sono offerte richiederanno il forte impegno di tutti. La nostra industria è pronta a fare la sua parte, a mettere in campo le sue capacità, le competenze e i capitali. Servono una visione e tanto pragmatismo nell’attuarla, servono fiducia reciproca, determinazione e coraggio”.