Sabbadini “Attenzione alle disuguaglianze di genere”

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“La pandemia  ha acuito le disuguaglianze di genere a livello internazionale. Ma dobbiamo essere coscienti che nel nostro Paese l’impatto è stato ancora più forte. Si partiva già da una situazione svantaggiata con un tasso occupazione femminile quasi al 50%. Negli anni non si è mai investito adeguatamente in un piano occupazione femminile e in infrastrutture sociali. Ora siamo al 48,6%, solo a dicembre si è registrato un calo di 100mila occupati, quasi tutte donne. Il 60% di quante hanno perso il lavoro sono giovani. Siamo gli ultimi in Europa per il tasso di occupazione delle donne tra 25 e 29 anni, anche dopo la Grecia” così la presidente dell’Engagement Group Women20 e direttrice dell’Istat, Linda Laura Sabbadini durante l’audizione alla Commissione Esteri alla Camera sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.

“La disuguaglianza è diventata  – ha spiegato la Sabbadini – un’emergenza nazionale, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza la parità di genere deve essere un obiettivo strategico vero. La commissione europea ha stabilito un vincolo del 57% per gli investimenti che vanno indirizzati sulla transizione verde e sulla innovazione tecnologica. Si tratta però di settori in cui la percentuale di presenza femminile è bassa. Dunque il Recovery potrebbe essere penalizzante per le donne e aggravare la disparità. La commissione deve fornire misure chiare perché non sia un effetto squilibrante a svantaggio delle donne. Il nostro Paese deve crescere in modo equilibrato. Il prossimo governo insieme alla commissione europea deve sanare questo problema”.

“Bisogna investire in modo strategico permanente sui servizi e sulle infrastrutture sociali, per arrivare al 60% di copertura dei nidi. Investire nel welfare di prossimità, potenziare i servizi sul territorio. Sostenere lo sviluppo dell’imprenditoria femminile. Il prossimo governo dovrà orientarsi verso una presenza femminile del 50%, la mancanza di donne alla guida di questo Paese ha fatto sì che questa emergenza fosse sottovalutata e mai affrontata”.