La sanità che vogliamo. Nasce il “manifesto” delle mediche

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far circolare strumenti e idee perché il cambiamento di cui tutti parlano nelle intenzioni – il lungo day after – non si risolva nel ritorno alla vita precedente, è questo l’obiettivo de “La sanità che vogliamo” che le promotrici precisano “non è una richiesta, ma un progetto che inviamo al Next Generation EU”.

“Un elenco di priorità che mirano a suggerire cambiamenti strutturali nel rispetto di chi lavora sul campo, analizzando criticamente le carenze e prospettando percorsi realistici per una sanità orientata dalle donne che ispiri e prepari le nuove generazioni”.

Ma chi sono le promotrici del progetto? “Le mediche e dirigenti sanitarie dell’Anaao Assomed che insieme a professioniste di altri contesti, architette, psicologhe, economiste, filosofe, giornaliste hanno inquadrato in 3D l’ospedale, la città, il quartiere, i trasporti, il verde, le difficoltà di comunicazione fra i territori (Medicina Generale, consultori, RSA): cioè il governo con cui si dovrebbe ri-costruire la salute del futuro, la prevenzione, l’organizzazione del lavoro, le relazioni”.

“La grande prova di forza offerta dalle donne in occasione della pandemia – si legge nella presentazione del progetto – ha già dimostrato sul campo il dispiegarsi di capacità dirigenziali. C’è bisogno ora di elevare a sistema ciò che delle loro esperienze, esaminato alla lente del proprio essere donne e differenti, ha funzionato”.

Un progetto che è diventato anche un libro edito da Moretti&Vitali “destinato a chi vuole approfondire, e magari fare proprie, le esperienze, le criticità, i nuovi modelli da sperimentare improntati al femminile. Un libro che dimostra come le donne possono rifondare la sanità. Come sono capaci di organizzare e organizzarsi, dalle competenze più umili a quelle più specialistiche”.

“Saper tenere insieme organizzazione e relazione fa parte di una differente visione di un lavoro che sempre più si configurerà al femminile, capace cioè di elasticità e allo stesso tempo responsabilità”.

E per chi vuole immergersi nel “loro orizzonte” deve cliccare su La Sanità che vogliamo (lasanitachevogliamo.it), lì potrà anche scaricare o leggere il loro “manifesto”.