Le nuove strategie Enpab per il rilancio della professione

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di Tiziana Stallone 

Presidente Enpab Vice Presidente AdEPP

La politica previdenziale a medio/lungo termine, in un contesto complesso e mutevole come quello che ci si profila all’orizzonte, non può essere impostata senza avere ben chiare le leve economiche, scientifiche e sociali a cui la nostra professione è sottoposta.

Tra i compiti di Enpab vi è quello, importantissimo, di sviluppare politiche attive a sostegno della professione con ripercussioni dirette e indirette sui redditi e, quindi, sull’adeguatezza delle prestazioni previdenziali, orientandole verso il sostegno all’autoimprenditorialità.

In particolar modo guidano le nostre scelte due questioni fondamentali: da un lato il gender gap con una popolazione di Biologhe iscritte alla Cassa, che rappresentano oltre il 70% degli iscritti, dall’altro lato le criticità del mercato del lavoro, superabili a nostro avviso tramite azioni ben delineate, come una riqualificazione del Biologo all’interno di un mercato sempre più esigente ma anche sottoposto ai forti squilibri dovuti alla pandemia.

Nonostante la costante crisi che attanaglia il mondo del lavoro, in tutte le sue sfaccettature, i dati in nostro possesso confortano per la costante crescita reddituale. Da un’indagine, ancora in elaborazione, sugli iscritti Enpab che in questi ultimi tre anni hanno partecipato ai progetti di welfare, si registra un tendenziale aumento del reddito medio che, in alcuni casi, arriva fino al 20 per cento.

La soddisfazione è sicuramente maggiore se ci soffermiamo sulla lettura sistematica degli ultimi anni, potendo cogliere i frutti sperati quando abbiamo puntato su un nuovo approccio dell’assistenza attiva, di un welfare non più assistenziale ma di sostegno alla crescita individuale e collettiva.

Abbiamo riscontrato un entusiasmo per tutte le politiche attive rivolte alle start up, alle iniziative a favore della genitorialità, in una parola alle azioni che sono state studiate e realizzate per assicurare la vicinanza dell’Ente ai reali bisogni della professione. Superare e colmare il gender gap, diffondere la professione e sostenere i professionisti e i loro redditi sono le sfide del futuro, specie in un momento come questo offuscato dall’imprevedibile crisi dovuta alla pandemia.

La nostra cassa di previdenza ha puntato molto sulle politiche attive, sostenendo gli iscritti non da un punto di vista economico, non potendo investire risorse che non fossero quelle dei sostegni previsti dalla normativa, ma abbiamo investito molto nel circuito di Webinar Professionali riferiti soprattutto ai nuovi ambiti della biologia evidenziati dalla pandemia. Abbiamo lavorato sulle skills trasversali di comunicazione e management, proprio per dare nuove possibilità. Abbiamo avviato la campagna “Nati Biologi” andando a trovare le eccellenze tra i colleghi che si sono distinti nel momento della pandemia, proprio per valorizzare la nostra figura professionale.

Tutto questo ha portato gli iscritti a esprimere il loro gradimento, non solo partecipando in massa agli appuntamenti formativi – oltre il numero previsto dall’accredito Ecm – ma anche manifestando interesse e soddisfazione per la qualità dei webinar che abbiamo proposto.

Il Bilancio 2020 riflette un saldo positivo e una crescita dei redditi notevole. Per il rilancio della professione stiamo puntando sempre più sulle politiche attive, come il tirocinio sul campo, le esperienze in ambito ambientale e sulla sostenibilità, riattivando la ripresa del rapporto con le scuole in DAD.