Covip. Casse di previdenza. Patrimonio + 9 miliardi in un anno

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La gestione del patrimonio delle Casse di previdenza, come ogni anno, fa registrare un segno positivo e a certificarlo, anche quest’anno, la Covip che nel suo rapporto annuale parla di un più 10,3%.

“Alla fine del 2019 – si legge nel rapporto   le attività complessivamente detenute dalle casse di previdenza ammontano, a valori di mercato, a 96 miliardi di euro, in aumento di 9 miliardi rispetto all’anno precedente (10,3%).  Dal 2011 al 2019 tali attività sono cresciute complessivamente di 40,3 miliardi di euro, pari al 72,3%”.

Circa il 74% dell’attivo è di pertinenza dei 5 enti di dimensioni maggiori, i primi 3 raggruppano circa il 55% del totale.

Ma non solo. Nella quasi totalità i contributi superano le prestazioni.

Continua a diminuire la componente immobiliare. Nel quinquennio 2015-2019 l’incidenza di tale componente è diminuita di 3,7 punti percentuali.

Le Casse, la pandemia, gli investimenti per la ripresa

“Il sistema – sottolinea la Covip – nel suo complesso ha fornito una risposta positiva alla situazione determinatasi per effetto della pandemia. Anche in un contesto che nell’anno trascorso non è stato, per evidenti motivi, favorevole all’espansione dell’universo investibile di fondi e casse verso classi di attivo che abbiano maggiore carattere di illiquidità, il sistema sta comunque mostrando un’accresciuta sensibilità in questa direzione. Rimane tuttavia aperto il problema dell’adeguatezza dell’offerta di prodotti finanziari alle necessità di fondi e casse, proprio nella prospettiva del ruolo che tali investitori istituzionali di lungo termine possono svolgere per lo sviluppo finanziario e la crescita economica del Paese. Fondi e casse possono svolgere un ruolo importante a supporto dell’economia nell’emergenza pandemica, assumendo iniziative che si inquadrino in un progetto di ampio respiro che abbia il baricentro nella promozione della crescita, come il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”.

“Ovviamente – conclude il rapporto –  tenendo conto del loro compito di investitori di risparmio previdenziale, tali enti possono offrire un contributo a condizione che, in un’ottica di lungo periodo, le opzioni di investimento disponibili offrano un ritorno, aggiustato per il rischio, adeguato agli obiettivi previdenziali, rilevando anche da questo punto di vista la distinzione tra debito e capitale e tra orizzonti di breve e lungo periodo”.