
PRIME PAGINE
Vaccini, ritardi nelle Regioni (Corriere). Il ministro Gelmini: troppi over 60 senza protezioni,
dobbiamo convincerli. Otto milioni di italiani: no al vaccino (Qn). Sondaggio: tra paure e dubbi il
18% non vuole essere immunizzato.
Allarme scuola, vaccini subito o a settembre non si riparte (Stampa). Con Delta vulnerabili fino al
richiamo. Conte: “No diarchia”. I Sette mediano per lui con Grillo (Fatto). Tregua M5S, governo
blindato (Messaggero). Grillo a cena con i mediatori Di Maio e Fico: si sblocca lo scontro con Conte. Berlusconi al Colle, ecco tutta la verità (Libero). Gli mancano pochi parlamentari per arrivare a quota 505, utile per essere eletto. L’appello di Berlusconi: “Basta liti nel centrodestra” (Giornale).
Il ddl Zan non ha più voti (Repubblica). Italia viva presenta gli emendamenti alla legge in
discussione al Senato. Ecco le nuove chat di Palamara, terremoto in procura a Roma (Verità).
L’Italia, la pandemia e la voglia di notti magiche (Stampa).
Economia. Per l’assegno unico partenza sprint: già 90mila richieste (Messaggero).
Esteri. Lungo la rotta dei migranti, 800 annegati da inizio anno (Corriere). Etiopia, la piaga della
carestia dopo la guerra (Repubblica).
ADEPP
L’Assemblea nazionale di Casagit Salute ha eletto oggi il nuovo Cda della Società nazionale di Mutuo Soccorso, costituita dai giornalisti italiani: il consiglio si è subito riunito, eleggendo
presidente Gianfranco Giuliani, vice-presidente vicario è Gianfranco Summo, vice-presidente
Grazia Maria Napoli e segretario del cda Andrea Artizzu (lamescolanza.com).
L’assemblea dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, riunita nell’hotel Alabardieri di Napoli, ha approvato all’unanimità il Bilancio consuntivo 2020 e il preventivo 2021: nel 2020 l’Ordine della
Campania ha registrato un attivo di 46mila euro grazie ad un’azione costante di recupero delle
quote. Il puntuale pagamento delle quote dovute all’Ordine nazionale ha consentito, inoltre, un
risparmio di 91mila euro (scrivonapoli.it).
PROFESSIONI SCENARIO
Il braccio di ferro tra operatori sanitari “no-vax” e agenzie di tutela della salute si sposta ora nelle
aule del tribunale: i sanitari “ribelli” proprio non vogliono fare il vaccino anti-covid e però vogliono continuare a lavorare, sempre a contatto con i malati. L’ultimo caso riguarda i trecento, in servizio a Brescia, Cremona, Bergamo e Mantova, che hanno deciso di fare ricorso al Tar di Brescia: il 14 luglio si saprà chi avrà ragione. Questo gruppo “ribelle” che ora chiede giustizia è in realtà solo la “punta dell’iceberg”: dai dati settimanali dell’ultimo report della struttura commissariale per
l’Emergenza la situazione che emerge non sembra affatto circoscritta, dato che su un totale di 1.941.805 operatori sanitari, ben 45.753 pari al 2,36% del totale non ha ricevuto nemmeno la prima dose del vaccino. I “no-vax” in realtà sono presenti solo in 9 regioni: in testa alla lista c’è l’Emilia Romagna, con 14.390 ‘ribelli’, poi la Sicilia, con 9.214 e la Puglia (9.099). A seguire il Friuli Venezia Giulia (5.671), Piemonte (2.893), Trento (2.205), Marche (1.181), Umbria (928) e ultima la Liguria (172). Nel Lazio nessun caso. Per tutti gli operatori non vaccinati, come prevede il dl 44 del 1 aprile convertito in legge lo scorso 28 maggio, scatta la sospensione dall’attività professionale.
Ma tra gli oltre 45mila operatori sanitari che non hanno rispettato la normativa, è difficile per il
momento quantificare il numero esatto dei medici e degli infermieri che rifiutano il vaccino. Il tema in primo piano su tutti i quotidiani nazionali.