Dare piena, rapida e coerente attuazione a Next Generation EU, il più imponente piano di rilancio mai progettato e avviato dall’Unione Europea. E’ la condizione necessaria per superare le turbolenze provocate dalla pandemia e rilanciare la crescita riducendo divergenze e disuguaglianze all’interno delle società e tra i Paesi, è una delle priorità contenute nel paper (in allegato) presentato da Febaf durante il “Rome Investment Forum 2021” al quale hanno partecipato esponenti della Politica, italiana e europea, del mondo finanziario, bancario, economico.
“Questo documento che mettiamo a disposizione degli europarlamentari – ha detto il Presidente Innocenzo Cipolletta – in primis italiani, si concentra piuttosto “a valle” dei processi di policy e istituzionali, cioè sulle misure che, se opportunamente tradotte in “legislazione”, consentono a banche, assicurazioni e fondi di contribuire nel modo più efficace alla ripresa e ad una giusta transizione gemella, verde e digitale.
Il Presidente, aprendo i lavori, ha anche sottolineato come “In questa lunga fase emergenziale si è reso evidente il legame tra settore finanziario ed economia reale. Banche, assicurazioni, fondi, società che contribuiscono al funzionamento dei mercati sono una cinghia di trasmissione delle politiche economiche e monetarie che deve girare senza sabbia nell’ingranaggio e le priorità concrete individuate insieme alle nostre tredici associate sono una proposta articolata finalizzata al rilancio dopo l’emergenza pandemica”.
Il numero Uno di Febaf ha poi dato il via al primo panel “Next Generation Italy” che ha visto tra i relatori l’Eurocommissario Paolo Gentiloni.
“I fondi che complessivamente sono previsti sull’Italia dal PNRR e da Next Generation Eu, pari a circa 200 miliardi di euro – ha detto Gentiloni – sono tra i più ambiziosi” e primi per mole nell’Ue e vanno raffrontati ai 250 miliardi di euro sull’insieme degli altri 21 piani finora presentati: l’Italia è al centro di NextGenEu, si punta oltre a un rimbalzo, a una crescita sostenibile”.
E sul Pnrr “questa per l’Italia è una opportunità che capita una volta per generazione, un’occasione che semplicemente non possiamo perdere”.
“Serve unità di intenti di partiti politici e parti sociali, ma la mia sensazione – ha concluso – è che non abbiamo ancora pienamente sviluppato questa consapevolezza”.
“Soffriamo di ampie disparità territoriali – ha detto il Ministro dell’Economia, Daniele Franco – su cui interverrà proprio il PNRR che è di gran lunga il più ampio dei piani presentati dai Paesi UE. Il piano è stato disegnato per superare i danni inflitti dalla pandemia, ma anche per portare l’economia economia a tassi di crescita permanentemente più alti. Il Pnrr va completato con politiche addizionali”.
“Ci serve una Pubblica Amministrazione in grado di monitorare e valutare i progressi sui provvedimenti e i progetti, ha spiegato Franco, oltre che elaborarli e presentarli.
Il paper
Alcune delle priorità per l’agenda europea 2021-2022, contenute nel documento, riguardano le modifiche alle attuali versioni delle regolamentazioni europee su banche (con Basilea III) e assicurazioni (con Solvency II) per consentir loro di contribuire adeguatamente al finanziamento dell’economia reale e la richiesta di accelerare sull’attuazione dell’Unione dei Mercati dei Capitali (CMU) collegata all’esigenza di un’adeguata capitalizzazione delle imprese; una regolamentazione sulla “transizione gemella” – verde e digitale – che assicuri parità di condizioni tra operatori e che non addossi al settore finanziario responsabilità sproporzionate in tema di sostenibilità.
Il documento chiede di “dare piena, rapida e coerente attuazione a Next Gen EU, il più imponente piano di rilancio mai progettato e avviato dall’Unione Europea”.
L’attuazione dei PNRR, a partire da quello italiano – si legge nell’introduzione – “è condizione necessaria di rilancio, ma non sufficiente se non si integra (a monte) in un quadro più complessivo di riforme dell’architettura istituzionale dell’Unione Europea e (a valle) in un insieme coerente e concreto di misure alle quali il mondo della finanza può offrire un significativo contributo”.
Il position paper si concentra “a valle” dei processi istituzionali, ossia sulle misure che, se opportunamente tradotte in legislazione, consentono a banche, assicurazioni e fondi di contribuire nel modo più efficace alla ripresa e ad una giusta transizione.