Esonero contributivo. Usare le risorse rimaste per i professionisti

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“L’importo globale riconosciuto come esonero e, quindi, non incassato e per cui si attende il ristoro da parte dello stato è pari a 162 milioni 535.962,66 euro” così il Presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti facendo un bilancio sulle domande di esonero contributivo pervenute, e quelle accettate, che prevedeva lo stanziamento da parte dello Stato di 1 miliardo di euro.

Un numero esiguo se si guarda a quanti professionisti iscritti alle Casse avevano fatto domanda per ricevere, durante la pandemia, il Reddito di ultima istanza, soldi che allora furono anticipati dagli stessi Enti proprio per rispondere con estrema urgenza alle richieste dei propri iscritti. Somme poi restituite dal Governo.

Anche allora i “paletti” messi dalla norma per poter usufruire dei bonus avevano impedito ad alcuni professionisti di poterli richiedere. Stessa situazione per quanto riguarda l’esonero contributivo.

Per il presidente della Cassa dei dottori commercialisti, Stefano Distilli “La bassa adesione registrata da parte dei liberi professionisti è stata certamente influenzata dai requisiti restrittivi che sono stati previsti dalla norma e che hanno di fatto limitato la platea dei potenziali beneficiari. Anche nel caso della nostra Cassa, su oltre 70 mila iscritti le domande pervenute e ammesse sono state solo 2.314 per un importo complessivo di circa 5 milioni e 750 mila euro. L’iniziativa ha comunque rappresentato finalmente un segnale importante, mettendo a disposizione anche dei liberi professionisti in difficoltà a causa dell’emergenza pandemica risorse derivanti della fiscalità generale”.

Il Presidente dell’AdEPP, nella lettera indirizzata al Ministro del Mef, Daniele Franco, nel comunicare il numero delle domande ricevute e la cifra necessaria a soddisfarle ben al di sotto di quanto previsto, ha sottolineato che “sarebbe estremamente importante e utile che almeno una piccola parte di questo risparmio potesse essere impiegato per dare adeguata copertura al Disegno di legge AS 1474 – primo firmatario Sen. Andrea De Bertoldi -, relativo al differimento dei termini per gli adempimenti in caso di infortunio e malattia del professionista, per il quale è stimato un onere, meramente finanziario, di circa 40 milioni di Euro, attualmente all’attenzione della Commissione Giustizia del Senato”.

Altra proposta il Presidente Oliveti l’ha inviata al Ministero del lavoro chiedendo che una parte del risparmio andasse a finanziare altre iniziative a favore dei professionisti come l’indennità “un una tantum” da destinare ai famigliari dei caduti per Covid “vittime del dovere professionale”.

Sulla necessità di utilizzare gli oltre 800 milioni di euro risparmiati per finanziare misure a favore dei liberi professionisti si è espresso anche Luigi Pagliuca, Presidente della Cassa ragionieri. “Il forte risparmio conseguito sull’operazione dell’anno bianco contributivo è auspicabile che trovi allocazione in sostegno a iniziative di implementazione degli strumenti a favore dell’innovazione tecnologica degli studi professionali, nell’ottica del percorso di transizione digitale richiesto dal PNRR”.

Il Presidente di Cassa Forense, infine, Valter Militi “queste risorse residue dovrebbero continuare a essere destinate alla categoria dei professionisti, attribuendole, per esempio, ad un fondo, eventualmente alimentato successivamente da una parte delle entrate fiscali generate dalle casse previdenziali, per aiutare i professionisti in difficoltà, con parametri che spetta alla politica definire, ma che dovrebbero basarsi non su un singolo anno, bensì su un periodo di tempo più ampio”.

I dati AdEPP

92.661 le domande pervenute

83.806 le richieste accolte

25.135 Cassa forense

23.891 Enpam

12.189 Inarcassa

6.604 Cassa geometri

5.295 Enpap

2.497 Enpab

2.314 Dottori commercialisti (Cdc)

1.273 Dottori agronomi e forestali, fisici, chimici, geologi e attuari Epap

Dalle 1.000 richieste in giù Inpgi (giornalisti), Enpav (veterinari), Cnpr (ragionieri), Eppi (periti industriali), Enpapi (infermieri) ed Enpaf (farmacisti).

Cosa prevede la Norma

La norma è contenuta nella Legge di Bilancio 2021 e prevede l’esonero contributivo fino ad un massimo di 3 mila euro per i soggetti con reddito inferiore a 50 mila euro e
che avessero subito nel 2020, rispetto al 2019, un calo del fatturato pari ad almeno il 33%