Ocse. Italia. Quasi vinta la sfida con l’ambiente e la salute. Ora rilanciare la crescita

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L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile pone i paesi di fronte a una sfida enorme data la natura complessa e integrata dell’Agenda con i suoi 17 obiettivi, sostenuti da 169 obiettivi.

 E il nostro Paese ha vinto o sta vincendo le sfide poste? 

 A sottolineare il cammino fatto e quello da fare per il bel paese è sempre l’OCSE, che ha sviluppato una metodologia che consente di confrontare i progressi tra gli obiettivi e i traguardi degli OSS nel tempo.

 Basato sul quadro di indicatori globali per gli obiettivi di sviluppo sostenibile, e sfruttando i dati delle Nazioni Unite e dell’OCSE, il Rapporto sul conseguimento degli OSS a livello globale fornisce una valutazione di alto livello delle prestazioni dei paesi membri dell’OCSE sugli obiettivi dell’Agenda 2030, valuta la distanza dai traguardi posti per gli OSS per i quali sono attualmente disponibili dati e identifica le tendenze a lungo termine tenuto conto dell’influenza che la pandemia da COVID-19 ha avuto e potrà ancora avere. 

Il Bel Paese

 L’Italia ha già raggiunto 17 dei 135 obiettivi di sviluppo sostenibile per i quali sono disponibili dati comparabili e, sulla base delle tendenze più recenti, dovrebbe raggiungere altri 10 obiettivi entro il 2030.

Come praticamente tutti i Paesi dell’OCSE, l’Italia ha già raggiunto (o sta per raggiungere) la maggior parte degli obiettivi relativi al soddisfacimento dei fabbisogni di base e all’attuazione degli strumenti e dei quadri politici menzionati nell’Agenda 2030.

L’Italia mostra anche alcuni punti di forza in merito a taluni obiettivi legati all’ambiente e alla maggior parte dei risultati in materia di salute. Tuttavia, permangono sfide sociali ed economiche di lungo periodo.

“Per garantire la comparabilità a livello internazionale – si legge nella prefazione –  la presente valutazione si basa sul quadro globale degli indicatori nonché sui dati estratti dalla Banca dati globale sugli OSS e dalle banche dati dell’OCSE. Le VNR utilizzano
solitamente indicatori nazionali che rispecchiano le circostanze interne al Paese e sono più aggiornate.

 Ambiente. Sfida quasi vinta

 Su alcuni obiettivi legati all’ambiente la performance dell’Italia è molto positiva. Il Paese registra risultati significativi nella gestione dei rifiut collocandosi tra i Paesi migliori dell’OCSE in termini di risultati relativi al riciclo  (sub-obiettivi 11.6 e 12.5), mentre il consumo pro capite di materiali è diminuito nonostante la crescita economica (sub-obiettivi 8.4 e 12.2). L’Italia è anche ben al di sotto della media OCSE relativa agli sprechi alimentari per quanto riguarda famiglie e dettaglianti, ma si avvicina alla media OCSE per quanto riguarda ristoranti e altri servizi alimentari (sotto-obiettivo 12.3). Per quanto riguarda la tutela della biodiversità, le aree protette coprono il 21 % della superficie terrestre del Paese e il 10 % delle acque territoriali, una percentuale appena superiore agli obiettivi di Aichi 2020 per la biodiversità.

Tuttavia, circa il 25 % delle aree terrestri, montane e marine e il 15 % delle acque dolci considerate fondamentali per la biodiversità non sono protette (sub-obiettivi 14.5, 15.1, 15.4). Come nella maggior parte dei Paesi dell’OCSE, la lista rossa dell’IUCN delle specie minacciate (un indicatore del rischio di estinzione tra i gruppi di specie) conferma una diminuzione della biodiversità (sub-obiettivo 15.5).

E la salute?

 Anche i risultati riguardanti la salute sono migliori rispetto alla maggior parte dei Paesi dell’OCSE. In Italia la mortalità per malattie cardiovascolari, cancro, diabete o malattie respiratorie croniche è inferiore alla media OCSE (sub-obiettivo 3.4). Ciò rispecchia una minore prevalenza di molti fattori di rischio rispetto ad altri Paesi dell’OCSE e un’efficacia generalizzata del sistema sanitario pubblico nel trattamento di pazienti con condizioni potenzialmente letali. I disturbi dovuti al consumo di alcol sono scarsamente diffusi, con una percentuale pari all’1,3 %, significativamente inferiore alla media OCSE (sub-obiettivo 3.5).