“Abbinare le transizioni verde e digitale a un nuovo contesto geopolitico”

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Il 29 giugno la Commissione ha adottato la relazione di previsione strategica 2022 “Abbinare le transizioni verde e digitale in un nuovo contesto geopolitico”.

La prospettiva strategica sostiene la Commissione nella sua azione innovatrice e ambiziosa tesa al conseguimento dei sei grandi obiettivi individuati dalla Presidente von der Leyen. Dal 2020, sulla base di cicli di previsione completi, si elaborano relazioni annuali di previsione strategica per orientare le priorità della Commissione definite nel discorso annuale sullo stato dell’Unione, nel programma di lavoro della Commissione e nella programmazione pluriennale. La relazione di quest’anno prende le mosse dalle relazioni strategiche di previsione del 2020 e del 2021 che erano imperniate, rispettivamente, sulla resilienza come nuova bussola nell’elaborazione delle politiche e sull’autonomia strategica aperta dell’UE.

La relazione di previsione strategica 2022 presenta un’analisi olistica e orientata al futuro delle interazioni tra la transizione verde e quella digitale, tenendo conto del ruolo delle tecnologie nuove ed emergenti e dei principali fattori geopolitici, sociali, economici e normativi che incidono sul loro abbinamento, cioè sulla loro capacità di rafforzarsi reciprocamente.

Secondo Maroš Šefčovič, Vicepresidente della Commissione europea per le Relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, entro il 2050 “l’UE deve liberare il pieno potenziale della digitalizzazione per raggiungere la neutralità climatica e, allo stesso tempo, deve mettere la sostenibilità al centro della trasformazione digitale”. “A partire dal 2040, ad esempio, il riciclaggio potrebbe essere una fonte importante di metalli e minerali, essenziali per le nuove tecnologie digitali. Comprendere l’interazione tra le due transizioni, adoperandosi allo stesso tempo per conseguire un’autonomia strategica aperta, è la giusta via da seguire.”

Le tecnologie digitali, da un lato, possono favorire il conseguimento della neutralità climatica nell’UE, la riduzione dell’inquinamento e il ripristino della biodiversità, dall’altro lato, tuttavia, il loro uso diffuso aumenta il consumo di energia, così come la produzione di rifiuti elettronici e l’impronta ambientale.

Le tecnologie per le transizioni verde e digitale, in abbinamento, svolgeranno un ruolo chiave nella riduzione dell’impronta di carbonio dei cinque settori maggiormente responsabili delle emissioni di gas a effetto serra (energia, trasporti, industria, edilizia e agricoltura). Infatti, se fino al 2030 la maggior parte delle riduzioni di emissioni di CO2 proverrà da tecnologie già oggi disponibili, in futuro saranno le nuove tecnologie attualmente in fase sperimentale o di prototipo a rendere possibile il conseguimento della neutralità climatica e della circolarità entro il 2050. A titolo esemplificativo, la Relazione sulla previsione strategica 2022 cita il ruolo che nel settore dell’energia potranno giocare i nuovi sensori, i dati satellitari e le blockchain per rafforzare la sicurezza energetica dell’UE migliorando la capacità previsionale di produzione e domanda di energia, prevenendo perturbazioni legate alle condizioni meteorologiche o agevolando gli scambi transfrontalieri.

Parimenti, nel settore dei trasporti, una nuova generazione di batterie o tecnologie digitali, come l’intelligenza artificiale e l’Internet delle cose, consentirà grandi progressi verso la sostenibilità e la mobilità multimodale tra i diversi modi di trasporto, anche nel settore dell’aviazione a breve distanza. In tutti i settori industriali, i gemelli digitali (la controparte virtuale di un oggetto o processo fisico, che utilizza dati in tempo reale e apprendimento automatico) potrebbero contribuire a migliorare la progettazione, la produzione e la manutenzione degli impianti. Nel settore dell’edilizia, la modellizzazione delle informazioni di costruzione (building information modelling, BIM) potrebbe migliorare l’efficienza energetica e idrica, influenzando le scelte di progettazione e l’uso degli edifici. Infine, nel settore agricolo, l’informatica quantistica, in combinazione con la bioinformatica, può migliorare la comprensione dei processi biologici e chimici necessari per diminuire l’uso di pesticidi e fertilizzanti (riducendo l’impatto ambientale delle coltivazioni).

Il reciproco rafforzarsi delle due transizioni può essere ostacolato da fattori geopolitici, sociali, economici, normativi, come sta avvenendo nell’attuale instabilità geopolitica determinata dall’attacco della Russia all’Ucraina. In questo quadro è necessario accelerare la duplice transizione, ma anche ridurre le dipendenze strategiche dell’Unione. Le ripercussioni della crisi geopolitica nel breve termine si avranno sui prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari, con notevoli ricadute a livello sociale. A medio e lungo termine, ad esempio, l’accesso sostenibile alle materie prime essenziali per la duplice transizione sarà di fondamentale importanza, incentivando il passaggio a catene di approvvigionamento più brevi e meno vulnerabili e, ove possibile, la rilocalizzazione in paesi amici (il cosiddetto friend-shoring).

L’Unione europea, secondo il rapporto, avrà un ruolo importante nella definizione di norme globali per l’attuazione sinergica delle due transizioni, che dovranno realizzarsi senza che nessuno sia lasciato indietro; quindi, nel rispetto dell’equità sociale e valorizzando il ruolo delle competenze come descritto nell’Agenda per le competenze dell’UE. Sarà inoltre necessario mobilitare ingenti investimenti pubblici e privati, quasi 650 miliardi di euro l’anno entro il 2030.

La relazione sulla previsione strategica 2022, individua 10 settori chiave che richiedono una risposta strategica per massimizzare le opportunità e ridurre al minimo i rischi potenziali derivanti dalla messa in relazione delle due transizioni verde e digitale:

  1. rafforzare la resilienza e l’autonomia strategica aperta nei settori fondamentali per la duplice transizione (per esempio: attraverso il lavoro dell’Osservatorio dell’UE delle tecnologie critiche o la Politica agricola comune per garantire la sicurezza alimentare);
  2. intensificare la diplomazia verde e digitale, sfruttando il potere normativo e di standardizzazione dell’UE e promuovendo allo stesso tempo i valori dell’Unione e i partenariati;
  3. gestire strategicamente l’approvvigionamento di materie prime e materiali critici, adottando un approccio sistemico a lungo termine per evitare una nuova trappola della dipendenza;
  4. consolidare la coesione economica e sociale, ad esempio rafforzando la protezione sociale e lo Stato sociale, facendo in modo che anche le strategie di sviluppo regionale e gli investimenti svolgano un ruolo importante;
  5. adattare i sistemi di istruzione e formazione a una realtà tecnologica e socioeconomica in rapida trasformazione e sostenere la mobilità dei lavoratori in tutti i settori;
  6. mobilitare ulteriori investimenti adeguati alle esigenze future in nuove tecnologie e infrastrutture — in particolare in ricerca e innovazione e nelle sinergie tra capitale umano e tecnologia — con progetti transnazionali fondamentali per mettere in comune le risorse dell’UE, nazionali e private;
  7. sviluppare quadri di monitoraggio per misurare il benessere tenendo conto anche di elementi diversi dal PIL e valutare le opportunità offerte dalla digitalizzazione ma anche la sua impronta complessiva in termini di carbonio, energia e ambiente;
  8. garantire un quadro normativo adeguato alle esigenze future per il mercato unico europeo, che favorisca modelli imprenditoriali e di consumo sostenibili, ad esempio riducendo costantemente gli oneri amministrativi, aggiornando gli strumenti della politica degli aiuti di Stato o applicando l’intelligenza artificiale all’elaborazione delle politiche e alla partecipazione dei cittadini;
  9. rafforzare l’approccio globale alla normazione e capitalizzare il vantaggio derivante dal ruolo di apripista dell’UE in materia di sostenibilità competitiva, con al centro il principio “ridurre, riparare, riutilizzare e riciclare”;
  10. promuovere un solido quadro normativo per la cibersicurezza e la condivisione sicura dei dati per poter prevenire le perturbazioni e superarle, rafforzando, in ultima analisi, la fiducia nelle tecnologie legate alla duplice transizione.

La Commissione continuerà ad attuare l’Agenda della previsione strategica al fine di creare le basi del programma di lavoro del 2023.

https://ec.europa.eu/info/strategy/strategic-planning/strategic-foresight/2022-strategic-foresight-report_it#documents

https://ec.europa.eu/info/system/files/com_2022_289_1_en.pdf