Formazione, Gap, Covid e Ripresa. Lo studio Inapp

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Pur con le dovute cautele metodologiche che si devono al raffronto di dati di natura differente, il fabbisogno del Mercato del Lavoro, stimato, per il prossimo quinquennio, in circa 153 mila unità l’anno, di figure riconducibili alla qualifica e al diploma IeFP, appare un valore estremamente lontano dai circa 80 mila qualificati/diplomati che il sistema immette annualmente sul mercato. Questi dati evidenziano uno scarto tra fabbisogno ed offerta che si avvicina al 48% del totale delle richieste, con punte, per alcune figure, che arrivano al 90% del totale è quanto emerge dal XIX rapporto del Sistema di istruzione e formazione professionale e dei percorsi in duale nella Iefp.

Per l’acquisizione dei dati l’Inapp realizza infatti due distinte rilevazioni, a titolarità del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali: una sul versante dei percorsi IeFP ‘ordinari’ e una relativa ai percorsi realizzati in modalità duale, ovvero secondo le caratteristiche definite dall’Intesa del 24 settembre 2015. Nel dettaglio, la prima rilevazione, riguardante i percorsi ‘ordinari’ realizzati a livello regionale, raccoglie i dati relativi a: corsi, iscritti, qualificati, diplomati, disaggregati per anno, per tipologia, con distinzione di genere, cittadinanza, età.

Cinque le parole chiave: • continuità • divari territoriali • GAP • Covid • Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Covid

La pandemia ha colpito un Paese in fase di difficile ripresa economica ed occupazionale nel pieno delle attività formative dell’annualità in esame determinando, come è noto, l’iniziale stop di tutte le attività ed una successiva rincorsa a soluzioni volte a consentire il completamento dell’anno formativo in corso, attraverso l’utilizzo di tutti gli escamotage che la tecnologia e la creatività hanno messo a disposizione.

Come è evidente, l’impatto del Covid sulle attività formative ha avuto effetti particolarmente nefasti sulle tipologie di percorso che risultavano meno sostituibili con la didattica a distanza, ovvero quelle che si basavano, in gran parte, su attività laboratoriali e sulla didattica svolta nei luoghi di lavoro. In questo senso i percorsi IeFP ordinari, e ancor più quelli svolti in modalità duale, hanno risentito particolarmente delle limitazioni imposte dalla pandemi.

La Ripresa

Lo scenario che si apre è caratterizzato dallo stanziamento di una ingente quantità di risorse finalizzate ad un piano di ripresa economica e sociale. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta una occasione di rinascita post-pandemica attraverso la quale sarà possibile intervenire su alcune debolezze del passato, finalizzando gli investimenti verso misure particolarmente rilevanti per il sistema sociale, economico e produttivo.

Del resto, le coordinate dell’infrastruttura teorico-concettuale alla base del PNRR, elaborato da ciascuno stato membro della UE, poggiano sui principi di equità e sostenibilità ritenuti ormai imprescindibili per affrontare le diseguaglianze economiche e sociali e funzionali a superare debolezze strutturali che per lungo tempo hanno rallentato la crescita e determinato livelli occupazionali insoddisfacenti soprattutto per i giovani e le donne.

La sfida è ovviamente imponente, la chiave di volta per vincerla sembra risiedere in buona parte nella capacità di superare quei divari territoriali che continuano a costituire il vulnus sia del nostro sistema produttivo che di quello formativo. Se, grazie agli investimenti disponibili, si riuscirà ad attivare efficaci reti tra gli attori territoriali, nelle aree che presentano le maggiori condizioni di 75 di 119 svantaggio, così da potenziare vicendevolmente i due sistemi, si potrà allora dire che la sfida per rafforzare saldamente il nostro sistema imprenditoriale ed incidere durevolmente sulle dinamiche sociali si avvierà a essere vinta.

 

https://www.anpal.gov.it/documents/552016/587158/XIX+Rapporto+Monitoraggio+2019-2020.pdf/2c8e77b1-b8d0-383a-b3ea-a6cd2c10187f?t=1656077531624