Si è tenuta, nei giorni scorsi, la settima edizione della due giorni che Italia Longeva, di concerto con il Ministero della Salute, dedica annualmente alla Long-Term Care che quest’anno ha affrontato strategie, percorsi e modalità di implementazione della riorganizzazione dei modelli di presa in carico dell’anziano fragile e multimorbido e sull’introduzione di nuovi flussi di cura e di assistenza così come delineato dal PNRR e dal DM77 e dai relativi piani di attuazione a livello regionale.
Durante gli stati generali è stata presentata la ricerca “La mappa della fragilità in Italia” curata da Italia Longeva in collaborazione con: Direzione Generale della Programmazione Sanitaria Ministero della Salute, Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, Direzione del Dipartimento Malattie Cardiovascolari, Endocrino-Metaboliche e Invecchiamento Istituto Superiore di Sanità.
Alcuni dati
In Italia, il 35,5% degli over 60 presenta una fragilità di grado lieve, il 14,4% una fragilità di grado moderato e il 6,5% una fragilità di grado severo. La presenza di una fragilità grave espone un individuo ad un rischio quintuplo di morire durante i successivi cinque anni, rispetto a chi non presenta alcuna fragilità.
I soggetti over 60 che presentano una fragilità severa corrispondono al 5,3% degli anziani residenti al Settentrione, il 6,2% al Centro e 8,2% al Sud e Isole. Tra le Province che presentano i tassi maggiori di over 60 affetti da fragilità grave vi sono Rieti (14,4%), Salerno (12,0%), Trapani (11,9%), Avellino (11,4%), Napoli (10,6%), Agrigento (10,5%), Benevento (10,4%), Enna (10,1%), La Spezia (10,0%) e L’Aquila (9,2%).
Nord e Sud, unite dalla fragilità
Si nota una predominanza di Province del Meridione ma allo stesso tempo è evidente come una maggiore prevalenza di fragilità non sia appannaggio unico delle città del Sud Italia.
Al contrario, guardando alle dieci Province italiane che presentano i tassi inferiori di fragilità severa, troviamo Asti (1,9%), Macerata (2,1%), Bolzano (2,4%), Trento (2,4%), Savona (2,7%), Siracusa (3,0%), Cuneo (3,3%), Pisa (3,3%) Lecco (3,4%) e Vercelli (3,5%).
Reddito e fragilità
L’analisi mostra una forte correlazione inversa tra il livello di fragilità misurato e lo stato socioeconomico della popolazione; ma ancora una volta quest’ultimo non spiega l’interezza del fenomeno, tale per cui si osservano Province italiane con valori di reddito medio pro capite estremamente differenti ma con livelli di fragilità simile. È questo il caso, ad esempio, di Foggia (reddito medio pro capite pari a 15.000 euro) e Pavia (reddito medio pro capite pari a
22.000 euro) che presentatno una percentuale identica (8%) di soggetti over 60 affetti da fragilità severa.
Rsa e fragilità
Sono poche le Regioni che attualmente rispondono adeguatamente a tale bisogno. Tra di esse troviamo il Piemonte, la Liguria, il Veneto, le Marche e il Friuli Venezia Giulia. Per le
restanti Regioni si riscontra un rapporto tra offerta assistenziale e percentuale di fragili severi inferiore all’unità, ad indicare una possibile insufficienza nella risposta ai bisogni socioassistenziali dei cittadini più fragili