Anpal. “La sfida dei giovani è un imperativo per il Paese”

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“La sfida dei giovani è un imperativo per il Paese. Servono politiche e interventi che possano fare la differenza”. Raffaele Tangorra, Commissario straordinario di Anpal, ha chiuso con queste parole l’evento di lancio per l’Italia della nuova programmazione del Fondo sociale europeo Plus. L’appuntamento – dal titolo Fse+ tra innovazione e sfide – si è svolto lo scorso 14 dicembre a Palazzetto Mattei a Roma.

Il commissario straordinario  ha spiegato che “il cantiere è aperto e dobbiamo pensare al futuro del Paese, avendo una visione strategica e concentrandoci su pochi ma chiari obiettivi”.

E sono tre – in particolare – gli obiettivi molto ambiziosi che l’Italia intende raggiungere anche grazie al Fondo sociale europeo plus.

“Il primo – ha spiegato Tangorra – è quello dell’occupazione, di avvicinare le persone al mondo del lavoro. E qui le sfide più grandi e urgenti sono quelle dell’occupazione giovanile e dell’occupazione femminile”.

L’esempio degli oltre 3 milioni di Neet – giovani che non studiano e non lavorano – è forse il più lampante: “Si tratta del record europeo, purtroppo in negativo. È un inaccettabile spreco di risorse che deve stare in cima alla nostra agenda”.

La lotta alla povertà e all’esclusione sociale è il secondo obiettivo. La civiltà di un Paese si misura proprio sulla capacità di includere i più fragili. Con Fse+ possiamo fare molto, perché il nuovo fondo mette al centro le persone, soprattutto le più vulnerabili”.

La principale novità in tal senso – come ha spiegato Tangorra – è che il Fondo sociale europeo Plus “finanzierà anche gli aiuti materiali alle persone più indigenti e più lontane dal mercato del lavoro. Dobbiamo fare lo sforzo di integrare la programmazione per affrontare in maniera coordinata le sfide delle competenze, dell’occupabilità e dell’inclusione sociale”.
Quello delle competenze è infatti il terzo obiettivo: “L’Italia è uno dei Paesi europei con il più basso tasso di laureati e diplomati. Questo è un nodo che va aggredito”.

Ma non basta, perché è fondamentale pure “la formazione continua, per farci trovare pronti alla sfida della doppia transizione, digitale ed ecologica. A guidarci deve essere l’idea di lavorare per il futuro, come abbiamo già fatto e come stiamo facendo con il Fondo nuove competenze. Dobbiamo essere in grado di accompagnare gli enormi cambiamenti che stanno caratterizzando il mondo produttivo, facendo il massimo per contenere i rischi per i lavoratori. In questa direzione, il Fondo sociale europeo Plus può giocare grande ruolo”.

All’evento di ieri mattina hanno partecipato – tra gli altri – il Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Claudio Durigon, e Andriana Sukova della Direzione generale occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione europea.

“Oggi ho imparato tre nuove parole italiane: sfidecoordinamento ed esperienza – ha spiegato proprio la Sukova – Ritengo che la nuova programmazione dell’Italia sia un’architettura complessa e sia quindi essenziale che i livelli nazionale e regionale si completino per un’efficace implementazione. Il coordinamento tra i diversi attori è la sfida più grande, non solo per l’Italia ma per tutti i Paesi dell’Unione”.

In proposito “vorrei ricordare le parole che Robert Shumann, uno dei padri fondatori dell’Unione Europea, pronunciò a metà degli anni cinquanta: «L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto». Penso allora che la struttura dei fondi e il bilancio comunitario dimostrino come sia effettiva questa solidarietà”.

“Come Commissione – ha concluso la Sukova – abbiamo la responsabilità di aiutare i vari Paesi a cogliere l’opportunità straordinaria rappresentata dalla nuova programmazione, che può migliorare in misura significativa l’economia europea e la vita delle persone”.