Si è tenuta, oggi a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, ospitata dal Gruppo Europeo Conservatori e Progressisti (ECR), la conferenza, organizzata da Abv, l’associazione delle Casse di previdenza private tedesche, e AdEPP, dal titolo “Regimi pensionistici nell’UE: la doppia sfida della sostenibilità”.
“Riprende il filo rosso della attività congiunta ABV/AdEPP iniziata nel 2017 presso il PE, grazie oggi alla sensibilità dei parlamentari Stancanelli e Nesci. Ci eravamo lasciati nel 2018 prima del Covid con il convegno su demografia e digitalizzazione – ha sottolineato il Presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti – e oggi riprendiamo parlando della doppia sfida della sostenibilità demografica e finanziaria. Viviamo, specie in Italia, un “inverno demografico” fatto di culle vuote, famiglie corte e invecchiamento che ha effetti diretti e indiretti sulle Casse influenzando le strategie di sostenibilità. Dobbiamo sostenere di più il lavoro professionale con un welfare di supporto, premiare responsabilmente gli investimenti sostenibili secondo i criteri ESG dettati dalla normativa comunitaria e sostenere di più il nostro ruolo di regimi di sicurezza sociale sottoposti a sorveglianza dello Stato”.
“La sostenibilità è un concetto fondamentale per un sistema pensionistico come il nostro: in un sistema che non riceve – e non vuole ricevere – sussidi pubblici, la sostenibilità finanziaria è la chiave di volta del nostro operato. Dobbiamo sempre guardare al futuro, con un orizzonte temporale di 40 o 50 anni, per poter rispondere in tempo alle sfide poste dai cambiamenti sociali, economici e politici che dobbiamo affrontare, con l’obiettivo di garantire le pensioni dei nostri iscritti nel lungo periodo” così il Presidente dell’Abv, Rudolf Henke, nel suo intervento sottolineando “i sistemi pensionistici tedeschi hanno dimostrato di poter affrontare queste sfide anche senza finanziamenti pubblici”.
E sul fronte investimenti, per il Presidente Abv “Molte delle nostre istituzioni pensionistiche hanno sviluppando strategie di investimento e standard volontari che si concentrano sulla sostenibilità – e non solo sulla sostenibilità ambientale – degli investimenti. D’altra parte, un sistema pensionistico che si concentra sulla prossima generazione deve fare tutto il possibile per conciliare la richiesta di adeguati rendimenti degli investimenti con la salvaguardia del pianeta in cui il pensionato dovrà vivere tra 40 anni”.
Ma la sostenibilità non può che fare i conti con altri temi oggi all’ordine del giorno: il calo demografico, l’invecchiamento della popolazione e l’impatto sui sistemi previdenziali.
Dai dati Istat, referenti al febbraio 2023, infatti, è emerso che negli ultimi 5 anni la popolazione in età da lavoro (15-64 anni) è diminuita di 756 mila persone. Nel solo 2022 di 133 mila.
Per Linda Laura Sabbadini, Direttore generale dell’Istat “Il problema non è tanto – diciamo così il numero – quanto la composizione interna a queste grandi trasformazioni della nostra popolazione. Con un incremento molto forte della popolazione che avrà bisogno di essere retribuita attraverso le pensioni e un decremento popolazione che è quella che dovrebbe contribuire al pagamento di queste pensioni”.
“Il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione sono aspetti che stiamo studiando da tempo. Non cresce solo l’età media dei nostri iscritti – ha detto la Vice Presidente AdEPP, Tiziana Stallone durante il suo intervento – ma aumenta, con percentuali impressionanti, il numero dei pensionati che continuano ad esercitare la libera professione. Per scelta e attaccamento alla propria professione e non perché ricevono pensioni inadeguate e insufficienti. Una fotografia che se da una parte sottolinea lo squilibrio esistente e quindi l’impatto sull’intero sistema sia a livello previdenziale sia assistenziale, dall’altro evidenzia quali dovranno essere le politiche attive da mettere in campo”.
Per la Vice Presidente “è necessario prevedere misure che permettano un ingresso anticipato nel mercato del lavoro e sostengano il libero professionista nell’affrontare la possibile discontinuità della propria carriera e il conseguente calo del reddito. Lavoro e previdenza sono fortemente collegate ed è per questo che le Casse oggi garantiscono quelle misure di welfare non più solo assistenziali ma pro lavorative. Dai finanziamenti per l’apertura alla digitalizzazione dello studio professionale, dai protocolli d’intesa per aprire nuovi mercati del lavoro alla formazione continua e al passo dei tempi, l’iscritto è al centro del nostro interesse, Nella sua interezza, personale, familiare professionale”.
I giovani, le donne, il professionista cinquantenne, il pensionato: ognuno è destinatario dell’interesse delle Casse di previdenza. Le sfide che i professionisti devono affrontare, i cambiamenti in atto, le istanze che gli iscritti presentano, sono tutti temi oggetto di analisi e di confronto.
Durante il convegno si è parlato di patto professionale e generazionale, di sinergie che possano dare vita a quelle economie di scala utili per ampliare coperture assistenziali necessarie ad una popolazione che invecchia. E poi il peso economico/intellettuale/professionale delle Casse e dei loro iscritti. Di investimenti, del necessario equilibrio tra il rispetto del mandato assegnato al Sistema e la ricerca della giusta performance.
“Credo che il prossimo passo da intraprendere sia la promozione dell’utilità economica e sociale delle professioni intellettuali in Europa, come fattori significativi per produrre maggior benessere collettivo. – ha concluso il Presidente AdEPP – Per supportare al meglio la funzione previdenziale e di sicurezza sociale degli enti previdenziali dei professionisti alle prese col cambiamento demografico e tecnologico, appare necessaria una articolata strategia politica e fiscale sul lavoro che, ferma restando l’importanza dei modelli organizzativi, punti di più sulla crescita culturale del fattore umano”.