Nel XX secolo, nei Paesi più sviluppati, si è assistito al passaggio da una condizione di demografia naturale, caratterizzata da alti tassi di fecondità e mortalità, a una condizione di demografia evoluta, caratterizzata da bassi tassi di fecondità e mortalità. E’ queasto l’incipit dell’articolo pubblicato sul sito https://italiaindati.com/demografia-globale/.
Una popolazione che invecchia anche secondo le Nazioni Unite che stima la mediana della popolazione in Europa per il 2060 di 47,3 anni, con molti paesi che supereranno ampiamente i 50 anni. Numeri diversi negli Stati Uniti dove si arriverà a 43,4 anni (comunque molto maggiore rispetto al passato) e in Giappone dove le previsioni sono di una età media di ben 55,1 anni.
Il testo getta uno sguardo fino al 2100. Buona lettura
Il fenomeno è stato già accennato nell’articolo che ha trattato la demografia in Italia. Il rallentamento della fecondità è stato determinato soprattutto dalla disponibilità dei metodi contraccettivi e dall’evoluzione di alcuni fattori culturali; il rallentamento del tasso di mortalità è legato all’enorme progresso scientifico e al miglioramento costante delle condizioni economiche medie della maggior parte della popolazione.
Il tasso di mortalità è diminuito in modo più prorompente rispetto al tasso di fecondità. Ciò ha causato una vera e propria esplosione della popolazione mondiale.
L’evoluzione della demografia globale nel corso del tempo
Circa 30.000-35.000 anni fa, la popolazione mondiale era di qualche centinaia di migliaia di persone. Nell’anno 0 si calcolano circa 200-250 milioni di persone. Nel 1750 la popolazione triplica rispetto all’anno 0 e arriva a 770-790 milioni. Nel 1950 la popolazione triplica di nuovo rispetto al 1750 e supera i 2,5 miliardi. Tra il 1950 e il 2016 la popolazione triplicata nuovamente. Al 2023 si contano circa 8 miliardi di abitanti.
In sostanza, sono occorsi decine di migliaia di anni per superare il primo miliardo di abitanti (raggiunto nel 1804); poco più di 120 anni per raggiungere il secondo miliardo (1927); 12 anni per passare dal settimo (2011) all’ottavo miliardo (2023).
Nel 2018, per la prima volta nella storia, gli over 65 hanno superato, a livello globale, i bambini sotto i 5 anni. L’aspettativa di vita alla nascita globale nel 2019 ha superato i 73 anni, un miglioramento di 7 anni rispetto al 2000.
Andamento demografico dal 2020 al 2100
Di seguito le proiezioni più recenti sulla crescita della popolazione mondiale dal 2020 al 2100. I numeri sono indicati in milioni di abitanti.
Come si evince dai grafici:
- Nel 2100 circa, la popolazione mondiale si assesterà intorno ai 10,355 miliardi di persone contro le circa 8 di oggi. Il tasso di fertilità globale (già sceso da 3,2 nel 1990 a 2,5 nel 2019) arriverà a 2,1 nascite per donna nel 2050;
- Asia e Africa saranno i protagonisti principali dell’evoluzione della demografia globale nei prossimi 80 anni. La prima, nel 2100, continuerà a essere l’area con più abitanti del mondo, ma dal 2050 comincerà a registrare una diminuzione della sua popolazione. La seconda vivrà uno sviluppo demografico costante e importante sulla scia di quanto accaduto ai Paesi in via di sviluppo nel passato;
- In generale, i Paesi a reddito basso saranno quelli che registreranno un’impennata demografica maggiore; i Paesi a reddito medio-basso continueranno ad accrescere la propria popolazione fino a stabilizzarsi nel 2085 circa; quelli a reddito medio-alto e alto (tra cui l’Italia) diminuiranno gradualmente la propria popolazione dopo il 2050.
I Paesi più popolosi nel 2100 e il futuro demografico dell’Europa
Di seguito un focus sull’evoluzione demografica dei Paesi più popolosi al 2100 e una panoramica sulla stessa evoluzione dei più popolosi Paesi Europei, tra cui l’Italia. I numeri sono indicati in migliaia di abitanti.
Più della metà dell’aumento di popolazione previsto da qui al 2050 sarà concentrato in nove paesi: India, Nigeria, USA, Pakistan, Congo, Indonesia, Etiopia, Tanzania e Egitto. In questo ordine, con la Cina tra l’India e la Nigeria, questi saranno i Paesi più popolosi nel 2100. Attorno al 2027 l’India dovrebbe infatti superare la popolazione della Cina e diventare il Paese più popoloso della terra. In Europa, tutti i Paesi principali per popolazione perderanno una quota di residenti, ad eccezione del Regno Unito. Tra questi, l’Italia perderà più abitanti rispetto agli altri Paesi.
Studiare la demografia globale per intercettare il futuro
Analizzare come e perché una o più popolazioni evolvono nel tempo dal punto di vista quantitativo, permette di approfondire i meccanismi sociopolitici ed economici che sono alla base della storia passata e di intravedere alcune traiettorie del futuro.
Le analisi sopra riportate non possono essere ritenute accurate al 100%, in quanto stimare con precisione l’evoluzione di una popolazione è un procedimento estremamente complesso. Basti pensare alla pandemia da Covid-19, tra il 2020 e il 2021, e a come questo evento abbia impattato negativamente e inaspettatamente la demografia globale.
Ciononostante, gli studi demografici risultano estremamente utili e raramente registrano errori grossolani.
I numeri appena esposti innescheranno imponenti evoluzioni sul mercato del lavoro, sui bisogni e sulla cultura di intere popolazioni. Tutto ciò comporterà chiare ripercussioni a livello geopolitico. Molte aree del mondo, nei prossimi 80 anni, saranno costrette a mutare la propria strategia di politica internazionale sulla base di questi cambiamenti.
TAKE AWAY
► Sono occorsi decine di migliaia di anni per superare il primo miliardo di abitanti (1804); 120 anni per raggiungere il secondo miliardo (1927); 12 anni per passare dal settimo (2011) all’ottavo miliardo (2023). Attualmente il mondo è popolato da circa 8 miliardi di persone.
► Per la prima volta nella storia, a fine 2018, gli over 65 hanno superato, a livello globale, i bambini sotto i 5 anni. L’aspettativa globale di vita alla nascita ha raggiunto 73 anni nel 2019.
► Nel 2100 circa, la popolazione mondiale si assesterà intorno agli 11 miliardi. I Paesi a reddito basso saranno quelli che registreranno un’impennata demografica maggiore, quelli africani in primis.
► India, Cina, Nigeria, USA, Pakistan, Congo, Indonesia, Etiopia, Tanzania e Egitto saranno, in quest’ordine, i Paesi più popolosi nel 2100. Tutti i principali Paesi UE per popolazione perderanno una quota di residenti, compresa l’Italia. La popolazione italiana nel 2100 sarà probabilmente composta da circa 40 milioni di residenti, 20 milioni in meno di quelli attuali.
Fonti:
– ONU – Global Population Growth and Sustainable Development – Febbraio 2022
– Massimo Livi Bacci -Treccani: popolazione, storia ed evoluzione – 2007
– ONU – World Population Prospects 2022: Probabilistic projections – Giugno 2022
– OMS – The top 10 causes of death – Dicembre 2020