SURE. Von der Leyen “Rappresenta il meglio dell’UE”

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Nel 2020 SURE, strumento da quasi 100 miliardi di euro, concepito dalla Commissione per proteggere i posti di lavoro e i redditi colpiti dalla pandemia di COVID-19, ha sostenuto circa 31,5 milioni di dipendenti e lavoratori autonomi e oltre 2,5 milioni di imprese. Lo strumento ha incoraggiato efficacemente gli Stati membri a istituire regimi di riduzione dell’orario lavorativo ambiziosi e di ampia portata e misure analoghe a livello nazionale, che hanno consentito alle imprese di mantenere i dipendenti e le competenze e hanno fornito sostegno ai lavoratori autonomi.

Per Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, “SURE rappresenta il meglio dell’UE: il programma ha contribuito a salvare milioni di posti di lavoro durante la pandemia di COVID-19 e, fattore altrettanto importante, ha aiutato le imprese dell’UE a mantenere la forza lavoro. SURE ha preparato il terreno per il lancio del piano di ripresa NextGenerationEU, che ha offerto nuove prospettive affinché l’economia europea rispondesse alla crisi in modo efficace e unito.”

“Possiamo essere orgogliosi dello straordinario aiuto fornito da SURE ai lavoratori e alle imprese europee per superare la crisi pandemica – ha detto il Commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni – La relazione finale mostra chiaramente quanto tali strumenti comuni possano rafforzare la resilienza delle società e delle economie dell’UE di fronte agli shock. Il successo di SURE si basa su tre fattori: la chiara definizione dello scopo; la governance nell’ambito del quadro istituzionale dell’UE, che ha assicurato responsabilità e solidarietà tra gli Stati membri; e la solida struttura finanziaria. Il buon esito di SURE offre insegnamenti preziosi per il futuro”.

La relazione semestrale odierna sull’attuazione e sull’impatto di SURE ne dimostra il ruolo centrale tanto nell’attenuazione dell’impatto della pandemia nel 2020 quanto nell’agevolazione della ripresa economica nel 2021, che è stata più rapida rispetto alle crisi passate. Il periodo di disponibilità di SURE, lo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza, si è concluso il 31 dicembre 2022.

Nel complesso, nell’ambito dello strumento sono stati erogati complessivamente 98,4 miliardi di € di assistenza finanziaria a 19 Stati membri (vale a dire Belgio, Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Spagna, Croazia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Cechia), importo che si avvicina alla dotazione massima di SURE pari a 100 miliardi di €. Vi rientrava l’ulteriore assistenza finanziaria “integrativa” di 5 miliardi di € concessa a otto Stati membri nell’autunno 2022. Nei primi mesi del 2023 è proseguito un attento monitoraggio per accertare l’assorbimento totale dell’assistenza finanziaria concessa nell’ambito di SURE, che trova ora conferma.

Per finanziare lo strumento, la Commissione ha emesso obbligazioni sociali per conto dell’UE, divenendo il maggiore emittente di obbligazioni sociali al mondo.

Di seguito, le principali conclusioni della relazione:

Nel 2020:

  • le misure di sostegno alle politiche nazionali hanno efficacemente protetto circa 1,5 milioni di persone dalla disoccupazione; le nuove simulazioni illustrative della relazione suggeriscono che i regimi finanziati da SURE hanno rappresentato la maggior parte di tale risultato;
  • nei 19 Stati membri beneficiari SURE ha sostenuto quasi un terzo dell’occupazione complessiva (circa 31,5 milioni fra dipendenti e lavoratori autonomi) e più di un quarto delle imprese (oltre 2,5 milioni di imprese);
  • a beneficiare maggiormente del sostegno sono state le PMI;
  • i settori che hanno ricevuto il sostegno maggiore sono stati i servizi ad alta intensità di contatto (servizi di alloggio e ristorazione, commercio all’ingrosso e al dettaglio) e le attività manifatturiere.

Nel 2021:

  • SURE ha continuato a tutelare l’occupazione, in particolare nella prima metà del 2021 (quando la pandemia continuava ad avere un grave impatto negativo) sostenendo circa 9 milioni di persone (il 15% dell’occupazione totale) e oltre 900 000 imprese (il 15% delle imprese) nei 15 Stati membri beneficiari che ne hanno usufruito quell’anno.

Nel 2022:

  • vi è stata una netta eliminazione graduale delle misure di sostegno nazionali. Nei quattro Stati membri che hanno prorogato le misure di sostegno fino all’inizio del 2022, SURE ha continuato a sostenere 350 000 persone e 40 000 imprese;

Ad oggi:

  • è stata utilizzata quasi tutta la spesa pubblica prevista nell’ambito di SURE.
  • Quasi la metà della spesa totale è stata destinata ai regimi di riduzione dell’orario lavorativo e quasi un terzo a misure analoghe per i lavoratori autonomi. I regimi di integrazione salariale e altre misure analoghe hanno rappresentato il 12% della dotazione, mentre il restante 5% è stato speso per misure di carattere sanitario, tra cui misure preventive contro la COVID-19, costi aggiuntivi di manodopera per assumere e sostenere gli operatori sanitari e l’acquisto di attrezzature sanitarie e medicinali, compresi vaccini.
  • Grazie all’elevato rating di credito dell’UE, utilizzando SURE gli Stati membri hanno risparmiato, secondo le stime, 9 miliardi di € di interessi, il che si aggiunge agli effetti positivi registrati in ambito sociale e occupazionale.

Contesto

SURE è stato uno strumento fondamentale della strategia globale dell’UE volta a proteggere i posti di lavoro e i lavoratori in risposta alla pandemia di coronavirus. Ha fornito sostegno finanziario sotto forma di prestiti concessi dall’UE agli Stati membri a condizioni favorevoli per finanziare regimi nazionali specifici di riduzione dell’orario lavorativo oltre a misure analoghe — in particolare per i lavoratori autonomi — e misure di carattere sanitario.

Il 2 aprile 2020 la Commissione ha proposto il regolamento SURE nell’ambito della risposta iniziale dell’UE alla pandemia. Adottato dal Consiglio il 19 maggio 2020 come forte segnale della solidarietà europea, è divenuto disponibile dopo che tutti gli Stati membri hanno firmato gli accordi di garanzia il 22 settembre 2020. Cinque settimane dopo è avvenuta la prima erogazione.

Poiché è stata completamente erogata e spesa, l’assistenza finanziaria accordata nell’ambito di SURE non potrà più essere ripetuta. Di conseguenza la quinta relazione semestrale odierna è anche la relazione finale di monitoraggio sullo strumento. La Commissione continuerà a monitorare il rimborso dei prestiti fino a quando non sarà stato completato.

La Commissione ha emesso obbligazioni sociali per finanziare SURE e ha utilizzato i proventi per erogare prestiti agli Stati membri beneficiari. L’assunzione di prestiti nell’ambito del programma è stata determinante per fare dell’UE un grande emittente di tipo sovrano. La relazione su SURE fornisce inoltre i dati pertinenti nell’ambito del quadro dell’UE per le obbligazioni sociali. Ulteriori informazioni su tali obbligazioni, nonché una panoramica completa dei fondi raccolti nell’ambito di ciascuna emissione e degli Stati membri beneficiari, sono disponibili online qui.

Per ulteriori informazioni

Quinta relazione semestrale sull’attuazione di SURE

Sito web SURE

Scheda informativa su SURE

Regolamento SURE

Sito web “The EU as a borrower”

Citazioni

È grazie al regime SURE a sostegno dei lavoratori e delle imprese dell’UE che siamo riusciti ad attutire il fortissimo impatto della pandemia di COVID-19. Durante i mesi più bui della crisi, questa misura unica nel suo genere ha fornito un’ancora di salvezza assicurando un reddito a milioni di persone e tenendo in vita diverse migliaia di imprese, che hanno così mantenuto i loro dipendenti. Sebbene — come confermato dalla relazione finale odierna — questa rete di sicurezza sociale a breve termine abbia fatto il suo corso, lascia un segno estremamente positivo. In un periodo di enormi difficoltà, SURE si è rivelato un grande successo dell’UE, fornendo un aiuto rapido e puntuale e facilitando la ripresa economica dalla pandemia. Si tratta di un ottimo esempio di solidarietà europea.

Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone – 02/06/2023

 

SURE non è stato solo uno strumento fondamentale per rafforzare la resilienza dell’UE in risposta alla pandemia di coronavirus, sostenendo oltre 30 milioni di persone e 2,5 milioni di imprese in 19 diversi Stati membri. È stato anche determinante per fare dell’UE un grande emittente di tipo sovrano. Attuando un programma di prestito comune a livello dell’UE, la Commissione ha inviato un segnale estremamente importante ai mercati finanziari durante la pandemia: ha mostrato la solidarietà dell’Unione e ha infuso fiducia nella forza della zona euro.

Johannes Hahn, commissario per il Bilancio e l’amministrazione – 02/06/2023

 

SURE ha prestato solidarietà agli Stati membri in un periodo critico. La pandemia ci ha travolti violentemente ma, grazie alla rapida reazione dell’UE, lo strumento ha evitato una crisi socioeconomica ancora più profonda. Oggi dobbiamo far sì che i lavoratori possiedano le competenze richieste dal mercato del lavoro e che possano cogliere nuove opportunità.

Nicolas Schmit, commissario per il Lavoro e i diritti sociali – 02/06/2023