Così la Presidente del Parlamento europeo al termine della votazione nella quale i deputati hanno adottato la loro posizione negoziale su nuove norme per tutelare giornalisti, media, difensori dei diritti umani, attivisti, ricercatori e artisti dalle cosiddette azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica (SLAPP) volte a intimidirli o penalizzarli.
“Ma i giornalisti non dovrebbero essere costretti ad essere coraggiosi per fare il proprio mestiere. – ha detto la Presidente – Il Parlamento europeo sarà sempre al fianco di chi cerca la verità e sosterrà il nostro diritto democratico a essere informati. Quando cause legali frivole minacciano vite e mezzi di sussistenza, abusando dei nostri sistemi giudiziari, abbiamo il dovere di legiferare. Con la proposta di legge di oggi, fortemente approvata in plenaria, è proprio quello che stiamo facendo”.
Dopo il voto in plenaria, il relatore Tiemo Wölken (S&D, Germania) ha dichiarato: “Le cause legali abusive stanno dissuadendo le voci critiche dal portare alla luce questioni di interesse pubblico. Giornalisti e attivisti sono una pietra miliare delle nostre democrazie e dovrebbero poter lavorare senza subire intimidazioni. Con questa direttiva intendiamo garantire che siano protetti in tutta l’UE, che le vittime ricevano un sostegno finanziario e psicologico e che vi sia una definizione più ampia dei casi transfrontalieri. I nostri tribunali non possono essere terreni di gioco per i ricchi e i potenti”.
Garanzie di tutela e applicazione transfrontaliere
Secondo i deputati, le nuove norme dovrebbero applicarsi nei casi transfrontalieri in cui il convenuto, il ricorrente e il tribunale sono di paesi diversi o quando l’atto di partecipazione pubblica — che si tratti di un articolo di stampa, di un post sui social media, di un video, di una ricerca o di un’opera d’arte — ha rilevanza per più di uno Stato membro ed è accessibile elettronicamente.
Il progetto di direttiva prevede garanzie per le vittime delle SLAPP, compresa la possibilità di chiedere il rapido respingimento della causa, nel qual caso sarà il ricorrente a dover dimostrare la fondatezza della denuncia. Sul ricorrente ricadranno anche l’onere delle spese procedurali, compresa la rappresentanza legale del convenuto, ed eventuali sanzioni, mentre la vittima SLAPP potrà chiedere un risarcimento anche per danni psicologici o alla reputazione. Nei processi per diffamazione, sarà possibile adibire solo il tribunale nazionale del convenuto, norma che ha lo scopo di scongiurare giudizi di parte.
Gli Stati membri non potranno riconoscere le sentenze di azioni SLAPP decise in paesi non UE nei confronti di persone fisiche e società residenti nel proprio territorio, e sarà previsto un risarcimento del tribunale nazionale per le parti interessate.
Assistenza e formazione nazionali
Sempre secondo la posizione dei deputati, i Paesi UE dovranno istituire sportelli unici in cui le vittime di SLAPP possano chiedere informazioni e consulenza, a cui le autorità nazionali dovrebbero fornire anche assistenza finanziaria, legale e psicologica. Gli Stati membri saranno tenuti a formare adeguatamente i consulenti legali in materia di SLAPP e a garantire che le associazioni di categoria adottino norme per dissuadere i propri membri dall’intraprendere azioni legali abusive. I deputati chiedono infine ai governi dell’UE di raccogliere dati pertinenti, in particolare sulle decisioni giudiziarie, e alla Commissione di istituire un registro UE sulle SLAPP.
Prossime tappe
Mercoledì, si apriranno i negoziati tra il Parlamento europeo e gli Stati membri sulla forma finale della legislazione. I ministri dell’UE hanno concordato la loro posizione negoziale il mese scorso.
Contesto
Il Parlamento sostiene da tempo una maggiore libertà dei media e, alla luce del crescente numero di SLAPP, ha adottato una serie di risoluzioni che denunciano gli attacchi ai giornalisti e ai difensori dei diritti umani e ne chiedono una migliore protezione. Secondo la Coalizione contro le SLAPP in Europa (CASE), il picco nel numero di SLAPP in Europa è stato raggiunto nel 2020 con 114 casi.
Avanzando verso l’approvazione di questa legislazione, i deputati rispondono alle proposte dei cittadini contenute nelle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa sul contrasto alla disinformazione e alla propaganda, nella proposta 23 (5), sullo sviluppo di una politica più efficace e unificata nei confronti dei regimi autocratici e ibridi e sullo sviluppo di partenariati con le organizzazioni della società civile nella proposta 24 (8), sull’introduzione di una legislazione che affronti le minacce all’indipendenza dei media nella proposta 27 (1) e sull’applicazione rigorosa delle norme dell’UE sulla concorrenza nel settore dei media nella proposta 27 (2).