
Nel corso del Consiglio ECOFIN del 16 luglio la Commissione europea e la Banca centrale europea presentano i rapporti di convergenza sulla moneta unica. Alla presentazione segue uno scambio di opinioni tra i ministri dell’economia e finanze. I rapporti di convergenza esaminano se gli Stati membri non appartenenti all’area dell’euro soddisfano le condizioni necessarie per adottare la moneta unica. Il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) prevede che la Commissione e la Banca centrale europea pubblichino questi rapporti almeno una volta ogni due anni o su richiesta di uno Stato membro dell’UE che desideri aderire alla moneta unica.
Le condizioni che gli Stati membri devono soddisfare e che vengono esaminate nei rapporti sono:
- i criteri di convergenza (stabilità dei prezzi, solidità delle finanze pubbliche, stabilità del tasso di cambio e convergenza dei tassi di interesse a lungo termine);
- la compatibilità della legislazione nazionale con la legislazione europea esistente per quanto riguarda la banca centrale nazionale, in particolare la sua indipendenza e quella dei membri dei suoi organi decisionali, i suoi obiettivi e la sua integrazione nel Sistema europeo di banche centrali.
Attualmente sono sette gli Stati membri dell’UE che non fanno parte dell’area dell’euro: Bulgaria, Cechia, Danimarca, Ungheria, Polonia, Romania e Svezia.
Il Rapporto della BCE è strutturato in 7 capitoli, il primo dedicato all’introduzione, Il capitolo 2 descrive il quadro di riferimento utilizzato per l’esame della convergenza economica e giuridica. Il Capitolo 3 fornisce una panoramica orizzontale degli aspetti chiave della convergenza economica. Il capitolo 4 contiene le sintesi dei Paesi (non euro), che forniscono i principali risultati dell’esame della convergenza economica e giuridica. Il capitolo 5 analizza più in dettaglio lo stato della convergenza economica in ciascuno dei sei Stati membri dell’UE presi in esame. Il capitolo 6 fornisce una panoramica degli indicatori di convergenza e della metodologia statistica utilizzata per la loro compilazione. Infine, il capitolo 7 esamina la compatibilità della legislazione nazionale degli Stati membri in esame, compresi gli statuti delle rispettive Banche centrali nazionali, con gli articoli 130 e 131 del TFUE.
Il Rapporto della Commissione nel capitolo introduttivo chiarisce il ruolo e i criteri alla base del documento (compatibilità delle norme nazionali ed europee, stabilità dei prezzi, finanze pubbliche, stabilità del tasso di cambio, tassi di interesse a lungo termine, fattori ulteriori). Seguono sei capitoli, uno per ciascuno Stato membro non aderente all’Euro, nei quali si esamina la situazione nazionale in relazione ai criteri base sopra citati con particolare riferimento all’indipendenza della Banca centrale e alla sua integrazione nel sistema europeo delle banche centrali, gli sviluppi recenti in tema di inflazione (fattori sottostanti e sostenibilità), sviluppi fiscali recenti e prospettive a medio-termine, la stabilità del tasso di cambio e i tassi di interesse a lungo termine.
I Rapporti di convergenza 2024, presentati lo scorso mese di giugno, riguardano i seguenti sei Stati membri con deroga: Bulgaria, Cechia, Ungheria, Polonia, Romania e Svezia. La Danimarca ha negoziato accordi di opt-out e pertanto non sarà oggetto di una valutazione di convergenza fino a quando non la richiederà.
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