
Il 5 luglio 2024 è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE la direttiva (UE) 2024/1760 del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 giugno 2024 relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità che modifica la direttiva (UE) 2019/1937 e il regolamento (UE) 2023/2859.
La direttiva entrerà in vigore il 25 luglio 2024 (ventesimo giorno successivo alla pubblicazione). Gli Stati membri hanno due anni di tempo per implementare i regolamenti e le procedure amministrative per conformarsi al testo giuridico (25 luglio 2026). La direttiva si applicherà, a seconda delle dimensioni delle aziende, secondo il seguente calendario: 3 anni dall’entrata in vigore della direttiva per le imprese con più di 5.000 dipendenti e 1.500 milioni di euro di fatturato; 4 anni dall’entrata in vigore per le aziende con più di 3.000 dipendenti e 900 milioni di euro di fatturato; 5 anni dall’entrata in vigore della direttiva per le imprese con più di 1.000 dipendenti e 450 milioni di euro di fatturato.
L’obiettivo della direttiva è quello di promuovere un comportamento aziendale sostenibile e responsabile nelle operazioni delle aziende e nelle loro catene di attività globali.
Le aziende interessate dalla direttiva dovranno adottare e implementare un sistema di vigilanza basato sul rischio per monitorare, prevenire o risarcire le violazioni dei diritti umani o i danni ambientali identificati dalla norma.
L’obbligo imposto alle aziende è di garantire il rispetto dei diritti umani e degli obblighi ambientali lungo la loro catena di attività.
Nei casi in cui fosse identificata una violazione di questi obblighi, le aziende dovranno adottare misure appropriate per prevenire, mitigare, far cessare o ridurre al minimo gli impatti negativi derivanti dalle loro attività, da quelle delle loro filiali e da quelle dei loro partner commerciali lungo tutta la catena di attività. Le aziende possono essere ritenute responsabili dei danni causati e dovranno fornire un risarcimento completo.
Le aziende interessate dalla direttiva dovranno inoltre adottare e attuare un piano di transizione climatica in linea con l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
La direttiva si applica alle grandi società di capitali e di persone dell’UE.
Circa 6.000 aziende con più di 1000 dipendenti e oltre 450 milioni di euro di fatturato (netto) a livello mondiale. Tra queste le grandi aziende non UE che maturano un fatturato netto superiore a 450 milioni di euro nell’Unione europea.
I regimi pensionistici di cui al Reg. 883/2004, originariamente inclusi nella definizione di “società” tra le “imprese finanziarie regolamentate”, sono stati esclusi dai soggetti ai quali si applica la nuova direttiva. Grazie a un’azione congiunta nell’ambito di ESIP e come AdEPP si è ottenuta l’esclusione dei Fondi pensione obbligatori di primo pilastro dall’applicazione della direttiva, in quanto enti già sottoposti al controllo diretto da parte delle amministrazioni centrali dei rispettivi Stati membri.
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